Yannick Willocx, ingegnere di Loeb alle Azzorre: “Mi sono sentito inutile….”
Lavora ed ha lavorato con molti piloti attuali, il weekend scorso ha capito la differenza di lavorare con una Leggenda vivente
Non si arresta l’aura magica attorno alla strepitosa vittoria di Loeb al Rally dell’Azzorre, all’esordio con la Skoda Fabia RS e per la prima volta sull’isola vulcanica. Dopo il grande entusiasmo dei tifosi, arrivano anche i pareri di addetti ai lavori che sono stati coinvolti nell’ennesima grande impresa del Cannibale.
A parlare al giornalista francese Loic Rocci diAutohebdo è Yannick Willocx, ingegnere di Skoda Motorsport che ha seguito la macchina con cui Sebastien Loeb ha vinto la gara.
A dispetto dei suoi 37 anni, Yannick ha molta esperienza ed ha lavorato con piloti di altissimo livello: Kalle Rovanperä, Esapekka Lappi, Jan Kopecky, Dani Sordo e ora Sami Pajari in Toksport.
Il weekend scorso ha avuto modo di trovarsi al cospetto di Loeb e le sensazioni provate sono state inedite e strabilianti.
Dopo aver configurato la Fabia RS per Loeb ed aver affrontato i primi chilometri, Loeb ha raccontato le sue sensazioni al professionista belga, finendo per affermare che “si sarebbe adattato alla vettura”. Un discorso unico, inusuale, per qualcuno abituato a sentirsi dire che è la macchina a doversi adattare al proprio stile di guida. Un approccio sicuramente gradito, che ha ironicamente fatto sentire “inutile” Yannick.
Loeb frena come nessun’altro
Willocx ha raccontato come Loeb abbiamo un approccio completamente diverso con i freni. Pochissimo uso di freno ed acceleratore in contemporanea, approccio molto piĂą soft sul pedale e quindi pressioni molto piĂą basse e minori sollecitazioni sull’impianto frenante. Come se sapesse esattamente dove e quando frenare, giocando con intelligenza sull’acceleratore. Il risultato sono frenate con molto piĂą ritardo degli altri ed il cronometro che parla da solo.
Inoltre, Loeb avrebbe dimostrato una capacitĂ di adattamento unica, una connessione tra occhi, mani, piedi e cervello impareggiabile. Doti innate che gli permettono di leggere piĂą facilmente il comportamento della macchina fin dai primi chilometri, facilitando chi deve poi lavorare su tutto quello che serve per far andare piĂą forte la Skoda.
Di certo non serviva un altro parere per accorgerci dell’unicitĂ di Sebastien Loeb ma, quando agli occhi degli appassionati si aggiungono dettagli tecnici è ancora piĂą appassionante ed amplifica la sensazione di aver visto qualcosa di irripetibile nella storia dei rally.