Lo strano avvio di stagione di Kalle Rovanpera, tra calma “sospetta” e l’ombra di Ogier

A leggere la classifica generale del World Rally Championship, non c’è motivo per preoccuparsi: Kalle Rovanpera al momento è terzo a 52 punti. Davanti a lui Thierry Neuville a 53 e a 56 il pilota “part-time” di Toyota Sebastien Ogier. Tuttavia, durante le prime tre gare della stagione 2023 è andata in scena una versione diversa del giovane finlandese campione del mondo in carica. Niente di drastico, sia chiaro. Segnali che prestano il fianco a più di un ragionamento e che portano a chiedersi se sia tutto ok dalle parti di Jyväskylä.

Le strane dichiarazioni di fine 2022

Non so a voi, a me avevano colpito alcune dichiarazioni post Giappone. Nelle sue vacanze nipponiche a base di festeggiamenti e drifting, Kalle era stato un po’ incalzato nel parlare di 2023. In quelle dichiarazioni non aveva mai messo in dubbio di essere al via nella stagione successiva ma, l’impressione era stata quella di un pilota ben lontano dall’intenzione di trascorrere tantissimi anni nel WRC.

Sicuramente non possiamo parlare di un rookie, considerando che Kalle bazzica nel mondiale dal 2015 ma, a 22 anni l’uso della parola “stimoli” mi era sembrato tutt’altro che banale. Dei problemi con la disciplina e la voglia di smettere ve ne avevamo parlato anni addietro (se non lo avete letto, a questo link trovate l’articolo). Ora mi chiedo se essere arrivato alla vetta non abbia in qualche modo messo “l’anima in pace” a questo ragazzo a cui il mondo non chiedeva altro che il titolo mondiale.

Il “Killer Instinct” mancato in Svezia e Messico

Che due delle prime tre stagionali potessero essere in salita per lui me lo aspettavo.

Al Monte l’esperienza conta moltissimo e dal momento che si iscrive un Seb qualsiasi l’80% del pronostico scritto. Eppure sulla Power Stage Rovanpera ha tirato fuori quel graffio micidiale che lo ha portato a prendersi il bonus di punti extra massimo con una di quelle prove al limite a cui ci aveva abituato.

In Svezia mi aspettavo di meglio. Terreno congeniale, macchina a posto, nessun Seb a dare fastidio. Dopo un weekend passato a litigare col feeling con la sua Yaris, neanche lo scratch finale è riuscito ad addrizzare un weekend iniziato in sordina e finito allo stesso modo.

Copione ripetuto poi in Messico, una gara affrontata poche volte e dove conta moltissimo partire in posizione vantaggiosa. Per tutto il weekend Kalle ha recitato il ruolo dello spettatore, sperando di approfittare di qualche errore altrui. Il risultato? Peggiore dei piloti Toyota dopo Katsuta ritirato il primo giorno e chiusura a quasi due minuti dalla testa della gara. Quarto tempo sull’ultima prova. Lontano, molto.

Quel compagno così ingombrante

E poi c’è Sebastien Ogier. Quel nome così difficile da gestire e capace di “spegnere i riflettori” sui compagni di squadra e sul campione del mondo per catalizzarli su di se ogni volta che c’è. Non solo con la storia ma coi risultati. Due gare, due vittorie. Difficile che non si finisca a continuare a considerarlo un punto di riferimento, nonostante il numero 1 sulla macchina dovrebbe portarlo un altro. A maggior ragione se si prosegue nel farlo partecipare (Ogier sarà allo start prima di tutti in Croazia) e si vocifera sempre di più che in caso di “occasione mondiale”, le sette gare inizialmente previste potrebbero essere aumentate.

Nessun segnale di insofferenza dalla Finlandia finora (ma in realtà di segnali ne arrivano sempre pochi, anche quando le cose vanno bene) ma, è difficile pensare che tutto possa passare inosservato per un campione del mondo in carica.

Tra meno di un mese si va in Croazia, spartitraffico storico per la carriera di Kalle: nel 2021 ne evidenziò i limiti dell’inesperienza, nel 2022 divenne trampolino di una cavalcata epica.

Alla Croazia 2023 chiedo solo di confermarmi che mi sto sbagliando e che dalle parti di Jyväskylä sarà tutto ok ancora per un po’, nonostante la voglia sempre più forte di driftare.