Ogier ha ancora tanto, molto, da dare al WRC

Ma perché non torna a tempo pieno? Osservando lo svolgimento del Rally Montecarlo appena concluso, quella appena formulata è una domanda assolutamente lecita. Sebastien Ogier è tornato vincendo il primo appuntamento della nuova stagione iridata, per la nona volta nella sua carriera.

Lo ha fatto dominando dal primo all’ultimo chilometro, dal venerdì alla domenica, benché non si corresse più sulle sue strade di Gap. Le condizioni inusuali per chi è abituato al Montecarlo alla vecchia maniera, hanno contribuito ad esaltare il suo talento cristallino in condizioni di asfalto asciutto. Una situazione che, complice anche una macchina oggettivamente superiore, lo hanno mandato a nozze. La ciliegina sulla torta sul podio al cospetto del Principato, è il conto delle vittorie al Monte a quota nove con Sebastien Loeb fermo a otto.

Il tutto, prendendosi la rivincita sulla foratura nell’ultima giornata dell’anno passato, che aveva messo su un piatto d’argento il primo posto proprio all’ex pilota M-Sport. Ma se quanto visto nella sua gara di casa non può che meritare ammirazione per questo campione, dall’altra faccia della medaglia è inevitabile un pizzico di rammarico. Non da tifosi di Ogier, ma da semplici appassionati di rally

Lo scontro generazionale con Rovanpera

Primo punto, che sorge quasi spontaneo dopo il Montecarlo, è la possibile ma- stando così le cose, destinata a rimanere sporadica – sfida con Kalle Rovanpera. Il finlandese non ha deluso le aspettative l’anno passato, concretizzando con i fatti tutte le premesse e gli elogi che prevedevano il suo nome nell’albo d’oro del mondiale già da parecchi anni. Un fatto assolutamente non scontato, che lo ha consacrato come campione del mondo più giovane di sempre. E proprio questa etichetta appiccicata al nome di KR69, ha messo su questo Montecarlo uno insolito peso specifico. Campione navigato, contro campione novello. Otto titoli iridati contro uno. Una carriera quasi al tramonto, ed una iniziata da poco ma – considerato il momento storico – anche quella maggiormente indiziata a raggiungere quegli spaventosi numeri. In un mondiale che, dovesse vedere un ennesimo dominio Toyota, tapperebbe ulteriore l’interesse generale sul Wrc, questo confronto darebbe sicuramente un minimo di coinvolgimento in più. La giornata di sabato, quando Kalle ha provato a ricucire lo strappo dopo un inizio in sordina, ha dimostrato che in questo confronto ci starebbe eccome.

Pareggio nei titoli, non solo a Montecarlo

Purtroppo, però, tutto è attualmente destinato alla fantasia dei nostri pensieri. Ogier ha intenzione di correre solo qualche gara all’anno per divertimento, dedicando più tempo alla famiglia che una simile vita non gli ha permesso finora di godersi appieno. E se noi non siamo certamente nessuno per giudicare le scelte degli altri, possiamo altrettanto dire che quel meno uno nell’albo d’oro nei confronti di Loeb, reclama vendetta.

Non giusto o sbagliato, semplicemente equo. Per lasciare ai discorsi da bar chi sia meglio uno dell’altro, e per restare appagati dal fatto che entrambi – a modo loro – hanno contribuito in egual modo ad essere leggende di questo sport. Francamente, considerando lo scenario attuale del mondiale, la nona corona sembra tutto tranne che un obiettivo irraggiungibile per Ogier. Di tempo per pensarci, seppur poco, il francese ne ha ancora. O forse ci pensiamo solo noi, e per lui la questione è chiusa.

Certamente, fantasticando con la mente, gli scenari sopra descritti contribuirebbero a dare un minimo di verve a tutto l’ambiente. Non basterebbe, ovvio. Ma per scacciare i pensieri di un’altra stagione dominata dal duo Rovanpera-Toyota, si ricorre abilmente anche a questo.