Colin McRae: la Nuova Zelanda nel destino
Agli antipodi Colin conquistò la sua prima vittoria iridata nel '93, e vinse poi anche le successive due edizioni
Dici Nuova Zelanda, pensi Colin McRae.
Dopo aver prima di tutto immaginato l’incredibile scenario in cui la gara prende forma, parlando di piloti è invece normale associare l’appuntamento neozelandese a Colin McRae. Non ce ne voglia Marcus Gronholm, che con cinque successi è il pilota che detiene il record di vittorie, ma la Nuova Zelanda ha segnato profondamente il percorso nella specialità del figlio di Jimmy, ed è quindi inevitabile associarlo a questa incredibile gara.
1993: l’inizio della scalata
La leggenda di Colin, nata tra le fangose strade britanniche, viene portata sotto i riflettori mondiali delle sue incredibili gesta e piroette in Finlandia nel 1992. Il mondo si è improvvisamente accorto di Colin, ma per vedere la prima affermazione in una gara mondiale dello scozzese occorrerà attendere l’anno dopo.
Nel 1993 Carlos Sainz si presenta in Nuova Zelanda come vincitore delle ultime tre edizioni, ma la debacle dello spagnolo darà il via ad un’altra tripletta. Carlos chiuderà infatti al quarto posto finale, ma peggio di lui farà il leader del mondiale Miki Biasion, costretto ad abbandonare la compagnia già a fine della quarta speciale per un incidente. Una gara che in realtà era partita bene per lo spagnolo della Lancia, in grado di tallonare Vatanen e la sua Legacy per tutta la prima tappa, ma vittima di un errore di assetto sulla seconda Carlos non aveva potuto fare altro che inseguire.
Una volta fuori il finlandese della Subaru per problemi alle sospensioni, la lotta si accendeva quindi fra Kankkunen, Auriol, McRae e Delecour, con il francese alla sua prima partecipazione in terra d’Oceania. Gara veloce, spettacolare, con distacchi ridotti al minimo, a spuntarla alla fine fu proprio il giovane Colin, che regolò Delecour di 27 secondi e Auriol di 29.
1994 Colin fa il bis
Seconda visita in Nuova Zelanda e seconda vittoria per McRae. Seconda in carriera, tra l’altro, visto che l’inizio di stagione 1994 al volante della Impreza fu per Colin un assoluto disastro. Al contrario, proprio in Nuova Zelanda, svoltò in negativo la stagione del compagno di colori Carlos Sainz fin lì dominatore.
Il ritiro di Carlos permise infatti a Didier Auriol di rilanciarsi nella generale, iniziando quel recupero che gli permetterà di agguantare il mondiale proprio nell’ultima gara stagionale al RAC a spese dello spagnolo.
Per McRae fu un successo fondamentale, che lo vide chiudere una striscia negativa di quattro ritiri nelle precedenti quattro gare, e di lanciarsi verso la successiva vittoria nella gara di casa di fine anno.
1995: la svolta verso l’iride
Non c’è due senza tre, e dopo la tripletta come già detto di Carlos Sainz fu la volta di McRae completare la sua in Nuova Zelanda. Colin, dopo due ritiri a Monte-Carlo e in Svezia, seguiti da un terzo e un quinto posto in Portogallo e Corsica, piazzò il colpaccio agli antipodi, iniziando la rincorsa verso il titolo.
Ironicamente la gara neozelandese, che tanto aveva sorriso a Sainz, fu ancora una volta l’inizio della sua parabola discendente. Carlos non potè infatti nemmeno prendere il via a causa dell’infortunio al braccio procuratosi durante un allenamento in mountain bike. Il successivo zero in Australia, sommato al secondo posto di McRae, riportò definitivamente in corsa lo scozzese per il titolo, e sappiamo tutti poi come andò a finire.
Colin e la Nuova Zelanda, destini incrociati. Ed è bello come a lanciare lo scozzese verso la ribalta e il titolo mondiale sia stata in gran parte una delle gare più iconiche e più belle del mondiale. Come iconico e maledettamente bello da vedere e rivedere nei filmati resterà per sempre proprio Colin.