Kalle Rovanpera e Toyota dominano il Safari Rally Kenya
Il giovane finlandese continua a dimostrare di essere lui il pilota da battere, su una vettura che lascia ben poco agli avversari.
Kalle Rovanpera vince il Safari Rally Kenya sbaragliando, letteralmente parlando, la concorrenza e dimostrando di avere tutti i presupposti per poter diventare il più giovane pilota della storia a conquistare il trofeo di campione del mondo rally.
Per il giovane finlandese un vero e proprio Safari, che il lingua swahili vuol dire passeggiata, che lo ha portato a conquistare la vetta della gara fin dalla prima giornata senza mai più lasciarla.
Nonostante la “Mille Miglia” kenyota abbia perso la sua caratteristica di “Mille Miglia” la difficoltà nell’affrontare le rocciose, polverose ed eventualmente anche fangose strade sono rimaste hanno creato non pochi problemi a tutti piloti che hanno affrontato l’evento, sia mondiali che locali.
Condizioni che, però, non sembrano aver particolarmente impensierito Toyota, che mai attanagliata da problemi meccanici, è riuscita a piazzare tutte le proprie vetture nei primi quattro posti della classifica con il giovane finlandese a comandare il gruppo.
Per l’attuale leader del campionato una prestazione superba che, nonostante la giovane età e le difficili condizioni del rally, lo ha proiettato sempre più avanti nella classifica del campionato e sempre più immolato verso la conquista del titolo.
A cercare di fermare un indomabile Rovanpera ci ha provato il compagno di squadra Elfyn Evans durante la prima giornata di gara, perdendo però sempre più terreno durante la seconda e terza giornata arrivando al traguardo con un ritardo di 52.8 secondi.
E’ un ritrovato Takamoto Katsuta a concludere sul gradino più basso del podio ritrovandolo dopo il secondo posto nella precedente edizione e dopo averlo sfiorato durante il Rally di Portogallo, perso ai danni di Dani Sordo, arrivando al traguardo con un distacco di 1:42.7 secondi.
A chiudere la carovana Toyota troviamo l’otto volte campione del mondo Sebastien Ogier che insieme a Benjamin Veillas si ritrovano a concludere l’evento kenyota in quarta posizione assoluta, non riuscendo così a replicare la vittoria nella precedente edizione, ma dimostrando, comunque, di aver potuto essere un potenziale contendente alla vittoria nonostante la foratura durante P.S. 7 gli abbia fatto perdere più di minuti facendolo arrivare con un ritardo di 2:10.3 secondi dall’attuale leader di campionato nonché vincitore del rally.
Molto più lontano troviamo invece la restante carovana di vetture Rally1 Hybrid con Thierry Neuville a far da portabandiera concludendo il Safari Rally in quinta posizione assoluta.
Per il belga un errore, con conseguente ritiro, sulla P.S. 13 che lo ha completamente escluso da un possibile piazzamento a podio, portandolo così a ben oltre 10 minuti di distacco, riuscendo però a vincere la power stage.
Una magra consolazione rispetto a quanto avrebbe potuto ottenere, che ha portato tanta frustrazione e delusione al pilota di casa Hyundai.
Sesta posizione assoluta per il primo pilota di casa Ford, Craig Breen.
L’alfiere di casa MSport, dopo aver cercato di lottare per ottenere un possibile piazzamento nella parte alta della classifica, ha commesso un errore, che lo ha portato al ritiro della prima giornata di casa escludendolo perciò da qualsiasi buon piazzamento e costringendolo a tirare i remi in barca per cercare di portare la vettura al palco d’arrivo finale, arrivando però con un distacco che si aggira intorno ai ventitré minuti.
Alle spalle del pilota irlandese si piazza invece la Ford Puma Rally1 “cliente” di Jourdan Serderidis e di Frederic Miclotte che riescono a concludere l’evento in settima posizione assoluta.
Un passo certamente molto lontano dai piloti “ufficiali”, ma che lo ha portato a concludere l’evento kenyota in settima posizione, mettendosi piloti di calibro e fama certamente maggiori.
Un’ottava posizione assoluta occupata da un pilota, che senza problemi tecnici alla vettura, avrebbe potuto essere un ulteriore contendente che avrebbe reso la vita difficile al giovane finlandese di casa Toyota.
Stiamo parlando dell’equipaggio Ford formato da Sebastien Loeb e Isabelle Galmiche.
Un principio d’incendio al motore della Ford ed un problema alla sospensione anteriore sinistra hanno costretto il nove volte campione del mondo ad alzare subito bandiera bianca, mostrando, però, di aver comunque il passo per stare in cima alla classifica riuscendo ad ottenere piazzamenti piuttosto alti durante la terza ed ultima giornata di gara, arrivando comunque con un ritardo di 32:12.6 secondi.
Al nono posto assoluto troviamo invece la prima vettura non Rally1, ovvero la Skoda Fabia Rally2 del polacco Kajetan Kajetanowicz che, nonostante il debutto al Safari Rally, hanno ben impressionato e senza alcun tipo di errore sono riusciti a concludere nei primi 10 arrivando al traguardo con un ritardo che si aggira intorno a 35 minuti.
A concludere la top 10 troviamo invece il giovane svedese di casa Hyundai, Oliver Solberg che insieme a Elliot Edmondson è riuscito ad arrivare alla fine dell’evento kenyota dopo il ritiro prematuro nella precedente edizione.
Il giovane figlio d’arte sempre piuttosto distante dai migliori è stato continuamente attanagliato dai tanti problemi che affliggono la vettura di Alzenau durante tutte le giornate di gara costringendolo ad arrivare al palco d’arrivo con un distacco che supera i 37 minuti dal coetaneo finlandese.
Di seguito mostriamo la classifica generale dopo la power stage vinta da Thierry Neuville: