WRC – Le Rally 1 hanno poca attrattiva per gli appassionati?
Dopo 4 rally mondiali, il tasso di gradimento delle nuove vetture sembra andare scemando sempre di più
Era stata annunciata dalla FIA come una svolta epocale: nuove vetture, più efficienti, più green e con un tasso altissimo di spettacolarità; le Rally 1 sembravano la miglior cura al male che affligge da tempo il WRC, il basso numero di costruttori impegnati ufficialmente.
Sono stati usati fiumi di inchiostro (virtuale) per descrivere la modernità e la bellezza dell’ibrido e di come questo avrebbe attirato nuovi costruttori, salvo poi al momento non esserci veramente nessuno interessato, almeno per altri 2 anni. Ci hanno massacrato i cosiddetti, con la storia della riduzione dei costi, togliendo dalle auto un sacco di tecnologia che ci regalava altrettanto spettacolo, salvo poi scoprire che le macchine di quest’anno costano molto di più di quelle dell’anno scorso e sullo stretto sono anche un po’ goffe, o comunque meno spettacolari delle Plus. Per non parlare del telaio tubolare che, nelle idee della federazione, rendeva virtualmente possibile far correre dei veicoli con la silhouette di qualsiasi auto, salvo poi accorgerci che, nella realtà, le Rally 1 sembrano fatte di cartapesta, come un carro del Carnevale di Viareggio (ma con molta meno ironia).
Penso che quest’ultimo punto sia quello che, come si dice in Toscana, ha sdubbiato molti appassionati. Mi spiego meglio, dal 1987 al 2021 siamo stati abituati ad automobili da rally che, più o meno, erano simili a quelle di tutti i giorni. Anche non considerando le Gruppo A, che avevano una versione stradale della stessa vettura, le stesse WRC e WRC Plus partivano da scocche stradali, sebbene poi pesantemente modificate.
Questo vuol dire che, a fronte di una toccata, la carrozzeria di una Fiesta WRC si comporta, più o meno, come quella di una Fiesta stradale (al netto della differenza di materiali utilizzati), mentre le Rally 1 semplicemente si “smontano”, perdono pezzi, lasciano scoperti pezzi di telaio tubolare, ci fanno intravedere che sotto al vestito non c’è nulla.
Basta una foratura e scatta il potenziale ritiro in quanto il pneumatico, dechappandosi, potrebbe distruggere i fragili pannelli intorno, scoprendo il telaio e, potenzialmente, rendendo impossibile la riparazione in quando i punti di attacco dei pannelli potrebbero danneggiarsi nell’impatto. Certo, non c’è nessun problema di sicurezza: i vari Neuville e Fourmaux hanno ben testato le ottime doti di sicurezza delle vetture e da questo punto di vista va veramente fatto un plauso alla FIA per l’implementazione di regole efficaci.
Ultimo ma non ultimo, il problema del calore negli abitacoli. Nel abbiamo già parlato diffusamente qui e qui ma alla fine il problema, come confermato dalle stesse squadre, risale alla progettazione e, ancora prima, alla stessa filosofia costruttivadi queste, con il “cassone” dell’ibrido che da solo necessità di un sistema di raffreddamento separato e con lo scarico che deve essere fatto passare lontano da questo. Siamo arrivati a parlare di aria condizionata… e poi ci lamentiamo se gli appassionati sono sempre più lontani dal nostro sport!
Ormai le Rally 1 ce le dobbiamo tenere fino al 2024 (compreso), ma poi ci sarà un netto cambiamento? Noi di Rallyssimo speriamo di sì, perché altrimenti il futuro dei rally sarà ancora più incerto.