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WRC Rally del Portogallo 2022 – Le pagelle di Rallyssimo

il capolavoro di Rovanpera è stato l'apice di una gara bellissima

Il Rally del Portogallo è già alle spalle e siamo pronti a catapultarci verso il Rally Italia Sardegna della prossima settimana, ma non potremmo mai chiudere un evento del WRC senza le nostre personali pagelle.

È stato un rally bello, combattuto e ricco di imprevisti. Se non ci fossero state le super speciali sarebbe stato un rally da 10. E invece no, ne hanno volute mettere 3, Inutili e brutte anche da vedere, proponiamo dal prossimo anno di farle correre solo in modalità elettrica, così, per non disturbare chi sta dormendo.

Kalle Rovanpera: 10 e Lode – Parte primo sulla terra e vince gara e power stage, sta lontano dai guai in cui incappano quasi tutti gli altri e quando c’è da spingere non ce ne è per nessuno. Latvala lo ha paragonato ad Ogier, noi abbiamo finito gli aggettivi per descrivere questo ragazzo. In questo momento Kalle Rovanpera non è di un altro pianeta, è di un’altra galassia. 

Elfyn Evans: 8,5 – È l’ultimo a soccombere all’alieno di Jyvaskyla, riuscendo anche a vincere 6 prove speciali. Se non ci fosse stato Rovanpera, avrebbe vinto la gara a mani basse ed adesso staremmo qui, giustamente, ad osannarlo. Ma Kalle c’è e Evans è sempre sotto pressione. Stavolta resiste e porta a casa un secondo posto che potremmo definire come “il primo degli altri“.

Dani Sordo: 10 – Difficile vedere un 10 per un pilota che non ha vinto la gara, ma qui non si parla di un pilota qualsiasi, ma di Dani Sordo. Accetta di fare anche quest’anno solo qualche gara e di fare da “chioccia” a Oliver Solberg, poi sale su quell’oggetto misterioso che è la i20 Rally 1 e inizia a far scendere i tempi, prova dopo prova, fino ad ingaggiare un duello bellissimo con Katsuta per il terzo posto, che gli strappa sulla power stage. Una prestazione da 9 che diventa da 10 quando, all’arrivo, va a consolare l’amico giapponese. Ce ne vorrebbero 100 di Dani Sordo nel mondiale!

Takamoto Katsuta: 9 – Come si fa a non voler bene a Takamoto? A uno che perde il podio sull’ultima speciale e ammette candidamente che ha perso perché non è stato bravo abbastanza? Persona vera, che si fa ambasciatore dei valori positivi del sol levante, sempre sorridente, sempre disponibile con tutti. Ora che ha imparato anche ad andare forte, è diventato il beniamino di tutti. Ci saranno altre occasioni per lui di salire sul podio (soprattutto se la Yaris Rally 1 continua a dominare)

Thierry Neuville: 8,5 – È più sfortunato di Paperino, ma ha più forza di volontà di Dwayne Johnson e agguantare un quinto posto in queste condizioni non è un’impresa facile. Thierry non molla mai e così facendo è ancora saldo al secondo posto del mondiale o, come detto sopra, è il primo degli altri.

Ott Tanak: 7 – Quando la macchina funziona è sempre velocissimo. Lo dimostra il fatto che, quando la macchina ha funzionato almeno decentemente, lui è sempre stato con i primi con i tempi. Certo, non è quello del 2019, ma ci sembra comunque che l’involuzione stia iniziando a fermarsi.

Craig Breen: 5 – Non entra mai tra i primi tre tempi in prova (se non nella prima super speciale di 2 km), poi viene anche lui assalito da svariati problemi meccanici che ne rallentano ancora di più il ritmo. Forse in M-Sport è stato caricato di troppa responsabilità: da essere uno che fa 2 o 3 gare l’anno a prima guida che avrebbe dovuto lottare per il titolo. C’è tempo per riscattarsi e Craig ha la velocità per fare bene, ma è il momento di far vedere che la Puma non va forte solo nelle mani di Loeb.

Sébastian Loeb e Sébastien Ogier: 3 – Li abbiamo aspettati per mesi, ci dovevano far divertire come al Monte e invece nulla. Ed erano anche partiti alla grande, addirittura con Loeb che sulla terza speciale ha preso il comando, salvo poi schiantarsi, sulla successiva, alla prima curva. Gomme fredde, traiettoria, spinta dell’ibrido, poco importa, ci ha fatto male vederlo uscire così. Ogier ha fatto un po’ meglio, nel senso che è arrivato fino alla settima prova, salvo poi forare per la seconda volta e doversi ritirare. Quello che di meglio Ogier aveva fatto il venerdì, rispetto a Loeb, se lo è rimangiato il sabato, uscendo di strada e rimanendo bloccato con mezza macchina fuori dalla carreggiata. Insomma, lo ammettiamo: questo 3 è un voto di delusione, li aspettavamo con ansia, ora è tutto rimandato fino al Kenya.

Photo Credit: Luca Barsali
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