Alexey Lukyanuk condanna duramente la guerra
Il russo non gareggerà più finché la situazione tra Russia e Ucraina non si stabilizzerà
Anche il mondo dei rally dimostra una grande sensibilità per ciò che sta accadendo in Ucraina. Dopo le dichiarazioni di Rovanperä, in cui il giovane finlandese preferiva non festeggiare la vittoria al recente rally di Svezia visto ciò che sta accadendo, arriva anche la presa di posizione di Alexey Lukyanuk. Il due volte campione europeo in un paio di post su Twitter si dice preoccupato e amareggiato.
Queste le sue parole:
Non abbiamo bisogno della guerra. Noi siamo per lo sport, l’amicizia e la pace. Ho un cognome ucraino, difficile vivere in Russia. La moglie del mio co-pilota [Aleksey Arnautov, ndr] è per metà ucraina e ha dei parenti là. Abbiamo ricevuto una domanda in uno dei forum: se stiamo pianificando qualche gara.
Abbiamo amici e parenti su entrambi i fronti. Votiamo per la pace. Nel 2015 il mio team ha già usato una livrea per la pace. In questo momento però necessitiamo della pace come prima cosa, speriamo e crediamo in una rapida soluzione. Mentre le persone stanno morendo non ci saranno rally per noi.
Entrambi i tweet sono stati accompagnati da foto della Ford Fiesta del 2015 e la citata livrea della pace. Si possono notare due mani dipinte con i colori russi e ucraini con due dita alzate in segno di vittoria e la scritta: “We want peace.
Oltre a una bandiera bielorussa, all’epoca era per la Crimea ora per tutta l’Ucraina.
La riflessione di Lukyanuk continua ai microfoni di DirtFish:
È alquanto difficile descrivere la nostra situazione e le nostre sensazioni. Tutti quelli che conosco non supportano questa m****. Assolutamente terribile.
Alla domanda sul perché non stesse pianificando nessun rally, il pilota russo ha risposta con un semplice e allo stesso tempo profondo:
Non possiamo intrattenere noi stessi e gli altri in questa situazione mentre le persone stanno morendo.
Parole che fanno riflettere e che non possono lasciare indifferenti.
Lukyanuk si sofferma anche velocemente sulla livrea che ha usato in passato per promuovere il messaggio di pace:
È stato un progetto in cooperazione con un navigatore ucraino e un esponente politico, Yevgen Chervonenko, per promuovere un ideale di pace. Questa livrea è alquanto rilevante, Vorrei correrci ancora.
La riflessione del campione russo continua con ancora maggior profondità:
Penso che nessuno possa dire niente ora perché nessuno può capire esattamente cosa sta accadendo. Nessuno sa la reale situazione quindi possiamo solo sederci e aspettare. Cercherò di prodigarmi per dire qualcosa e non stare solo fermo. Vorrei pensare alla situazione al di fuori di ogni contesto sportivo. Dovremmo essere solamente persone. Solamente uomini, assieme in piedi. Non conta se tu sia uno sportivo, un cantante o qualsiasi altra cosa.
Una presa di posizione contro la guerra che non tutti i suoi connazionali si sono sentiti di prendere ma che è pienamente condivisibile. Ci auguriamo di rivedere presto Alexey nei campi di gara ma prima di tutto un pensiero sincero va a tutte le famiglie ucraine che in questo momento si vedono private delle loro case e del proprio diritto di essere uomini liberi.
Noi di Rallyssimo ci auguriamo che lo sport possa essere un veicolo per trasmettere un messaggio di pace e solidarietà, condannando ogni forma di guerra e oppressione.