Alpe di Poti: terra dal sapore mondiale – Luoghi di Rally
Dal Sanremo al Valtiberina tra pagine di storia dei rally
Parlare di Alpe di Poti oggi è iniziare un viaggio che parte dalle gare moderne e spinge i ricordi fino al periodo d’oro dei rally italiani, quello del Rally Sanremo e della Lancia. Un periodo di cui ancora oggi risuona l’eco e di cui tanti degli appassionati dei rally attuali sono figli o nipoti.
Una prova speciale nel vero senso della parola, su un fondo di terra ed uno sfondo di storia che oggi vogliamo provare a raccontare a chi non la conosce e rispolverarla agli occhi di chi su quella montagna a costruito la propria passione.
Alpe di Poti: la storia
Con il termine “Alpe di Poti” si intende il monte (974 m s.l.m.) che sorge a ridosso della città di Arezzo, e per estensione il complesso montuoso che ingloba anche il Monte Favalto e il Monte Dogana.
Così ce la racconta il sito locale www.vecchievie.it
Insieme al Monte Lignano, rappresenta un riferimento per la popolazione aretina e fonte di sostentamento prima dello sviluppo industriale della città a metà del secolo scorso. La raccolta delle castagne e del legname erano le attività principali, che tuttora vengono praticate. L’Alpe di Poti è anche famosa per la raccolta dei funghi, soprattuto porcini, che in questa zona rappresentano una prelibatezza. In particolare si ricorda il porcino nero, tipico della zona del Palazzo del Pero.
Il tempo passa ma il legame della montagna con gli abitanti della città di Arezzo è indissolubile; la sua vicinanza lo rende la scelta più veloce per uscire dalla routine quotidiana e godere della gioia della montagna: un’escursione, una passeggiata nel bosco, una dura escursione di trekking.
Negli anni 60 a Poti era stato costruito un albergo e la località era un un vero luogo di villeggiatura, meta per il relax e per sfuggire alla calura estiva.
Oggi può far ridere andare in villeggiatura a soli 30 Km da casa, ma a quel tempo, non erano necessari voli intercontinentali per trovare la pace: bastava andare all’alpe di Poti, per rilassarsi, camminare e fare passeggiate, quello che in seguito sarebbe stato chiamato trekking. Di questo aspetto turistico oggi sopravvive soltanto il villaggio Sacro Cuore e le villette che erano state costruite in passato, mentre l’albergo è stato abbandonato.
Dal 2005, i boschi di Lignano ospitano annualmente la Rampichiana: una corsa di mountain bike di rilevanza nazionale, organizzata dall’ASD Cavallino di Sant’Andrea a Pigli. La corsa si svolge in genere verso la fine del mese di marzo e coinvolge ciclisti amatoriali e professionisti.
Nei boschi tra Lignano e Castiglion Fiorentino, era solito allenarsi Fabrizio Meoni, motociclista aretino specializzato nei rally. Il pilota, nato a Castiglion Fiorentino il 31 dicembre del 1957, è scomparso l’11 gennaio 2005 in Mauritania, a causa di un incidente avvenuto mentre stava correndo la Parigi-Dakar. Quella era la sua dodicesima partecipazione alla Dakar, che gli aveva regalato grandi successi, con due vittorie (2001 e 2002), un secondo e due terzi posti. Oggi, in ricordo di Fabrizio Meoni, si erge un monumento nei suoi boschi, sopra Castiglion Fiorentino.
Alpe di Poti nei rally
La prova speciale fa il suo esordio nel 1979 e trova la sua vera gloria dal 1989, nelle edizioni di Sanremo in cui il cuore della gara lasciava la Liguria per addentrarsi tra Umbria e Toscana, coinvolgendo in gran parte il comune di Anghiari.
In quella sua prima edizione la prova misurava 18.38 km e lo start si trovava vicino alla località San Polo. Sarà l’edizione più lunga della storia di questa prova con questa denominazione.
L’anno successivo lo start si sposterà più a sud, con la partenza in località Le Poggiacce ed avvicinandosi a Badia a Pomaio. Questa configurazione rimarrà la stessa fino al 1994.
Nelle edizioni 1991 la prova sarà la stessa ma prenderà il nome di Molinelli mentre nel 1994 si chiamerà San Polo per una lunghezza intermedia di circa 15 chilometri fino al 1992 per poi spingersi fino ai 17 nelle ultime due versioni.
Rivediamo alcuni video dell’epoca con le diverse edizioni:
Per la prima volta sull’Alpe di Poti non risuonerà il sound delle Lancia che ne avevano caratterizzato le edizioni precedenti e a dominare sarà Carlos Sainz su Subaru Impreza 555 (anche se, come detto, la prova si chiamerà San Polo).
Si arriverà fino al 1995 con Alpe di Poti, vinta da Piero Longhi e Gigi Pirollo sulla Ford Escort RS Cosworth numero 18.
Il Sanremo abbandonerà il centro Italia prima ed il mondiale rally poi e sarà Valtiberina Motorsport a rispolverare la prova speciale Alpe di Poti nella Ronde Valtiberina – Città di Arezzo 2014. La prova sarà la sola da disputare per quattro volte e sarà Luca Hoelbling con Mauro Grasso a vincere.
Alpe di Poti da chi l’ha affrontata
Un grande onore per noi farci raccontare la prova dal grande Alex Fiorio che nella sua carriera l’ha disputata più volte. Al Sanremo 1989 staccò il terzo tempo dietro a Biasion e Sainz, di nuovo terzo nel 1990 dietro a Wilson ed ancora Sainz, quarto nel 1992.
Alpe di Poti era una delle prove del Sanremo che mi piaceva di più.
Una speciale molto molto varia. Una prima parte con tornanti non velocissimi, poi subito dopo ti immetti in un’altra strada molto più veloce con curve che chiudono infondo. Più di una volta in questa parte sono andato giù con mezza macchina, per fortuna senza toccare niente. Segue un tratto di asfalto che se piove scivola tantissimo con i vari tagli che sporcano molto. E poi cominci la parte dentro al bosco, con tornantini molto chiusi che col fango diventano veramente scivolosi e che aprono a questa parte abbastanza lunga prima in piano e poi in discesa. A quel punto si entra nella parte finale molto sconnessa, molto veloce in discesa e sei all’arrivo. All’inizio c’era un salto bellissimo nel finale che è stato poi tagliato, facendo finire la prova circa un chilometro e mezzo prima. Una prova bellissima, completa, in cui ritrovare tutte le condizioni.
Per me Sanremo è stata sempre una gara in cui sono andato fortissimo. Purtroppo nell’89 non siamo riusciti a vincerla, una battaglia bellissima con Miki (ndr. Biasion). Sulla terra siamo sempre andati davvero forte, mentre sull’asfalto facevo più fatica. Piano piano ho iniziato a migliorare. Fossi andato forte subito sull’asfalto come sulla terra probabilmente avrei vinto qualche gara invece di fare sempre secondo.
Alpe di Poti oggi
Oggi la prova speciale è cuore pulsante del Rally Città di Arezzo Valtiberina ed è teatro di grande pubblico per la gara Toscana che anno dopo anno sta aumentando il proprio prestigio.
Tornata nel percorso nel 2012 con la vittoria di un giovane Hayden Paddon che trovava le prima affermazioni in Europa.
Tanti gli spettatori che ogni anno raggiungono l’ormai celebre salto, tante le emozioni suscitate dal rombo delle macchine da rally che risalgono sul Monte Lignano.
Momenti che riaccendono i ricordi e che portano sempre qualche “veterano” a raccontare ai più giovani di quanto a Poti ci hanno visto il Sanremo, quello vero.