Intervista Roberto Daprà: 20 anni e tanta voglia di vincere
Il giovane pilota di ACI Team Italia ha ben figurato anche al Monte-Carlo
A pochissimi giorni dalla fine del Rally Monte-Carlo, in programma dal 17 al 23 gennaio sulle strade congelate ma non troppo del principato di monaco, abbiamo avuto l’occasione di intervistare uno dei piloti italiani più in vista durante la gara, Roberto Daprà.
Roberto è un giovane ragazzo di Trento, simpatico e alla mano. Ingredienti importanti per una carriera da pilota al giorno d’oggi, carriera che è iniziata al Rally San Martino di Castrozza 2019 all’età di appena 18 anni a bordo di una Ford Fiesta R2T19 con al suo fianco Francesco Orian, gara nella quale ha centrato subito un ottimo piazzamento giungendo 5° di classe R2B. Lo scorso weekend, come detto, Roberto ha avuto il suo battesimo del fuoco, partecipando al rally Montecarlo affiancato da Luca Guglielmetti, gara che ha chiuso al 32esimo posto nella classifica generale e al 3° posto della classe RC4.
Buon pomeriggio Roberto, grazie per il tempo che stai concedendo ai lettori di Rallyssimo. La prima domanda è, quando e come ti sei appassionato al mondo dei rally?
Ciao Davide, la mia passione per il rally è sbocciata all’età di 16 anni soprattutto quando ho iniziato a fare le mie prime gimkane nei piazzali ispirato da mio padre, che aveva cominciato a correre nei rally; con l’andare del tempo, ha iniziato ad insegnarmi come affinare la mia guida, portandomi in pista, poi a 17/18 anni ho partecipato al trofeo Michael racing che si correva con delle Clio Williams, ho partecipato alla Trento Bondone, poi c’è stato il mio esordio nel mondo del rally, partecipando al Rally San Martino di Castrozza 2019.
Cosa pensa la tua famiglia di questa passione?
La mia famiglia supporta e appoggia questa mia passione, soprattutto mio padre che mi spinge a correre, la cosa divertente è che mia madre ogni volta, prima che io parta per un rally, mi dice di andare piano.
Perché hai deciso esordire nel mondo del rally con la Ford Fiesta R2T19?
Decisi di scegliere la fiesta, perché nel 2019 era la macchina più competitiva, era appena uscita ed era l’unica vettura turbo di classe, quindi avevo già un vantaggio rispetto alle 208 aspirate, anche se d’assetto peccava sull’asfalto riuscendo comunque ad essere competitivi.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sarebbe bello correre l’European Rally Championship, poi magari si potrebbe correre qualche altra gara, ma tutto dipende dal budget e dagli sponsor che riusciamo a trovare.
Quali sono le tue emozioni/ pensieri prima di salire in auto?
Dipende dalla gara, normalmente sono un po’ teso, ma si parla di quella piccola tensione che ti aiuta a non fare errori stupidi, anche se, prima di qualche prova del Rally Montecarlo, ero un po’ agitato e un filo spaventato per via dell’incertezza delle condizioni del percorso, non sapevo assolutamente in che cosa avrei potuto imbattermi, perché ascoltando le dirette degli altri piloti prima di entrare in prova, non si capiva bene come fosse.
Chi è il tuo idolo in assoluto?
Il mio idolo è Sébastien Loeb soprattutto dopo quello che ha fatto lo scorso weekend.
Hai dei consigli per chi come te vuole intraprendere questo sport
Non saprei dirti con precisione, perché alle mie spalle ho sempre avuto mio padre che spingeva a farmi correre, per permettermi di correre, si è fatto da parte, ma penso che per chi voglia intraprendere questo sport, la miglior cosa, è quella di avere dei genitori a favore di questo sport.
Quanto pensi sia importante avere sempre lo stesso navigatore durante una stagione? Tu ne hai cambiati alcuni, per esigenze personali, quali caratteriste prenderesti in ognuno (se si potesse) per “farne uno unico”?
Penso che avere sempre lo stesso navigatore per tutto l’arco della stagione sia importante, anche se nell’ultimo anno ho cambiato molti navigatori, mi sembra 7/8, ognuno ha i suoi pregi e difetti, ma comunque mi sono trovato bene con tutti, quest’anno mi affiancherò a Luca Guglielmetti con cui ho corso il Rally Monte-Carlo, che è in assoluto la gara più bella a cui abbia partecipato, riuscendo a migliorare il mio ritmo su asfalto prova dopo prova, tutto ciò ottenendo dei buoni risultati un po’ inaspettati.
Quanto è difficile per un giovane trovare il budget?
A questa domanda non posso rispondere con esattezza, perché ho la fortuna di avere la mia famiglia che mi supporta, fino allo scorso anno mi hanno supportato quasi interamente loro, adesso quest’anno abbiamo trovato dei buoni sponsor, che ci permetteranno di fare qualcosa in più, al momento è parecchio difficile trovare sponsor, perché devi saperci fare, devi fare le cose giuste, devi saper usare molto i social, perché oggi giorno è come se fosse il tuo biglietto da visita.
Perché hai deciso di partecipare al rally Monte-Carlo? puoi parlarci della tua esperienza
Ho deciso di prendere il via al rally di Monte-Carlo per fare esperienza sull’asfalto, ch’era il mio punto debole, prova dopo prova ho migliorato il mio ritmo e di questo sono soddisfatto, il nostro weekend è andato nei migliore nei modi, perché arrivare al 3° posto di classe all’esordio in una gara mondiale è qualcosa che non ci saremo mai immaginati, per il resto è andata bene, è stata una gara in gestione anche se alcune volte abbiamo spinto al massimo, perché il rally Monte-Carlo è veramente insidioso, se ti trovi nel posto sbagliato a velocità troppo elevata puoi buttare via un’intera gara.
Abbiamo visto una foto che ti ritrae mentre autografi una foto ad un ragazzo, come ti sei sentito in quel momento?
Oltre a quel ragazzo ho firmato molti autografi, a me piace molto far sorridere la gente, infatti appena vedevo un bambino che correva in giro con dei taccuini e delle penne gli autografavo il foglio, anche quando sono in trasferimento e vedo qualcuno che mi saluta, mi attacco al clacson, mi ha fatto molto piacere che delle persone siano venute a farsi fare l’autografo vedendo che avevano pure l’autografo di altri piloti, diciamo che questa è una bella cosa.
Ringraziamo Roberto per la disponibilità e non ci resta che seguirlo in questa stagione.