Peugeot 208: ecco come nasce una N5
Abbiamo seguito la realizzazione di una nuova N5, da zero. Ecco cosa c'è dietro
Viste, piaciute, chiacchierate, a volte promosse, a volte snobbate. La “vita” delle N5 nel mondo dei rally moderni è ancora agli inizi, ma le nuove arrivate nate sotto il segno di questa nuova categoria hanno tutte le carte in regola per ritagliarsi uno spazio importante nel panorama internazionale e nazionale.
Categoria, la N5, nata per tentare di fare da tramite nel passaggio dalle due alle quattro ruote motrici, proponendo una vettura dall’ottimo bilanciamento fra costi e prestazioni. Attenzione quindi ai costi, come detto, sia da un punto di vista di investimento iniziale che poi di manutenzione, ma attenzione anche e soprattutto alle prestazioni. Quattro ruote motrici, ottima cavalleria, cambio sequenziale, e un comportamento subito “facile” e immediato (come ci ha confermato anche Franco Cunico ad esempio, uno che un po’ se ne intende). Tutte caratteristiche che un cliente immagina per la propria auto da rally ideale, insomma.
E non finisce certo qui. N5 Italia, in collaborazione con Tedak Racing e tutti i suoi partner, è sempre alla ricerca di miglioramenti per il proprio prodotto, vedasi la tematica del nuovo turbo, come vi avevamo già accennato, senza tuttavia snaturare il principio di base su cui è nata questa categoria. Contenimento dei costi, divertimento, e bilanciamento fra le prestazioni delle varie vetture.
Già, le vetture. Di vetture che si sono trasformate da docili utilitarie in aggressive N5 ce ne sono già diverse: Renault Clio, Kia Rio, Citroen DS3, Volkswagen Polo, Toyota Yaris, e ancora. Il bello di questa categoria infatti, è che una qualsiasi auto 4 posti può essere trasformata in un’auto da rally dotata di meccanica comune, in modo da avere performance bilanciate, ma estetica diversa, a seconda della preferenza del cliente.
Ma come avviene questa trasformazione? Come nasce una N5? Per scoprirlo siamo stati a curiosare in compagnia di N5 Italia, e abbiamo seguito il processo di trasformazione di un nuovo modello: la nuova Peugeot 208.
Nuova Peugeot 208 N5: ecco la trasformazione
Prima di tutto serve ovviamente la macchina di serie, e a questo compito fondamentale ha pensato Auto Pieffe Group, che ha prontamente consegnato una Peugeot 208 nuova di zecca.
Il passo successivo è quello di smontare interamente la vettura. Un sacco di componenti, soprattutto per quanto riguarda gli interni, sono infatti da eliminare in un’auto da corsa, con alcune parti che verranno invece sostituite da componenti racing.
L’obiettivo è poi quello di portare a nudo la scocca, in modo da essere pronti per lo step successivo: la sverniciatura. Rimuovere la vernice è infatti obbligatorio per poter poi procedere con la parte forse più importante del lavoro, ossia il taglio della scocca, la saldatura dei telaietti specifici N5 e l’installazione del roll-bar. Si è fatto ricorso in particolare alla idrosverniciatura, ossia un metodo totalmente ecologico che sfrutta un getto d’acqua ad altissima pressione (oltre 3000 bar) per rimuovere appunto la vernice dalla scocca. Come detto il processo è ecologico, perché prevede infatti il riutilizzo dell’acqua dopo averla filtrata, e lo smaltimento delle particelle di vernice rimosse.
Una volta messa a nudo la scocca arriva il pezzo forte. Alla Tedak Racing inizia infatti il lavoro di rimozione dei duomi anteriori e posteriori, del tunnel centrale, più tutte quelle modifiche di scocca necessarie per installare il roll-bar. (foto sotto)
Oltre alla realizzazione, un punto fondamentale è ovviamente la progettazione. Il roll-bar viene infatti disegnato appositamente per ciascuna vettura secondo le specifiche per l’omologazione.
Una volta assemblato esso viene “calato” all’interno della vettura e saldato alla scocca. Per fare questo è necessario tagliare la parte superiore della macchina all’altezza dei montanti, e risaldare poi il tutto una volta completata la saldatura del roll-bar.
In parallelo c’è anche un’altra importante attività da svolgere: il disegno della carrozzeria. Queste macchine infatti devono essere dotate di passaruota allargati, di qualche superficie aerodinamica, e di spoiler. Come faceva giustamente notare Rudy Pollet durante l’intervista dei test di dicembre dello scorso anno, anche l’aspetto estetico deve essere curato in modo particolare, in modo da proporre un prodotto attraente sia per il cliente che per il pubblico.
Non essendo però ovviamente in possesso delle matematiche delle superfici di carrozzeria della macchina originale, è comunque opportuno risalire a questi modelli CAD per poter poi disegnare e produrre in maniera precisa tutti i componenti di carrozzeria racing: passaruota allargati, profili di scorrimento del flusso sopra le ruote, paraurti, in modo che poi tutto combaci con la scocca e il resto.
Per fare questo la International PUR, azienda specializzata nello sviluppo e produzione di poliuretani per l’automotive, ha utilizzato una tecnologia di scansione 3D su una 208 di serie. In pratica si tratta di disporre dei marker sulla superficie da mappare, e di passare poi uno speciale scanner su queste superfici. Grazie ai marker lo scanner sarà in grado di riprodurre su un software le superfici in questione, e di creare quindi un file da poter poi essere utilizzato su altri modellatori CAD.
Una volta ultimata la progettazione si è passati poi alla realizzazione degli stampi e quindi dei pezzi da “attaccare” alla carrozzeria originale per simulare poi l’estetica finale, prima di passare alla realizzazione definitiva dei componenti.
Oltre agli esterni molta cura viene dedicata ovviamente anche agli interni. Plancia, strumentazione di bordo, sedili, pannelli porta dotati di cronometro e di retine porta oggetti: una N5 è in tutto e per tutto una macchina da corsa.
Oltre alla scocca si tratta poi di assemblare anche la meccanica sotto scocca. Motore, cambio, sospensioni, differenziali: tutto curato e progettato per offrire la miglior esperienza di guida con una trazione integrale ad un prezzo da Gruppo N. A questo punto resta solo una cosa da fare: scendere in strada e provarla! In attesa di questo momento, gustiamoci un video con le varie fasi della preparazione.
1 Commento
Tommy
Ok, ma i costi? Bisogna aprire un mutuo per permettersela