WRC: si lavora per tornare in Argentina nel 2023. Ben Sulayem rivuole il Sud America nel mondiale

Riprendere quel che il Covid-19 ha interrotto. É questo uno dei primi obiettivi del nuovo presidente della FIA che sta cercando di riaprire le porte del mondiale rally a tutti i contenti dopo due anni in cui si è deciso di evitare eventi con trasferte troppo lunghe. L’unica eccezione, infatti, è stato il Safari 2021 dopo una miriade di gare extraeuropee cancellate.

Nel calendario WRC 2022 compaiono al momento il Giappone e la Nuova Zelanda mentre la parte americana del mappamondo è stata completamente tralasciata. Ci sarebbe ancora una data da confermare a metà agosto ma è difficile possa essere una trasferta oceanica ed è più facile che quel posto sia conteso tra Germania ed Irlanda del Nord.

Si parla di 2023 dunque. E a margine di alcune dichiarazioni rilasciate alla Dakar il presidente FIA non ha girato attorno all’argomento:

Sì. Stiamo negoziando. Prima di tutto, ho guidato alcune volte in Argentina, quindi ho bei ricordi lì, in termini di accettazione del motorsport, e anche di risultati ottenuti. L’Argentina è un grande paese. L’Argentina ha una cultura del motorsport e dei rally in particolare, ora serve avere un dialogo con il promotore e con la Federazione Argentina che è molto importante.

L’obiettivo del nuovo presidente è coinvolgere eventi che diano certezze in termini organizzativi e non solo.

Dobbiamo avere stabilità, sostenibilità degli eventi. Sto studiando i contratti, dobbiamo capire per quanti anni ci sono accordi con i vari promotori, ma il ​​WRC in Argentina non è una novità. Dobbiamo solo lavorare su qualcosa che deve venire da sé, dal governo, dalla FIA e dal promotore.

Quindi vedremo. L’acqua non va in salita, va in discesa, quindi la voglia di tornare deve venire dal Governo. Credo che il governo abbia una grande storia e coinvolgimento anche con i rally.

Idee chiare ed altrettanto le responsabilità. Le porte del WRC per l’Argentina sono certamente spalancate.