Castera respinge le accuse: “Scioccante pensare che favoriamo Nasser Al-Attiyah alla Dakar”
Il direttore punta a spegnere le voci che hanno acceso da subito la Dakar
Neanche tre tappe e alla Dakar impazzano le polemiche. Dopo che nella giornata di oggi si è parlato tanto della penalità per omissione di soccorso a De Villiers, si torna a parlare dello “strano” problema sul road book durante la seconda tappa. Il primo a lanciare dichiarazioni piuttosto nervose era stato Carlos Sainz, seguito dal Sven Quandt direttore del team X-Raid la cui dichiarazione al canale televisivo spagnolo TVE non ha di certo bisogno di interpretazioni.
C’era un errore chiaro sul road-book e trovo curioso che solo una vettura abbia trovato fin da subito la strada giusta. Devono avere informazioni che altri non hanno, altrimenti non avrebbero potuto trovare la direzione corretta.
Il direttore della Dakar non ci sta e replica ufficialmente alle durissime parole.
Trovo un po’ scioccante fare accuse così grandi senza prove. Abbiamo rafforzato molto la parte riservata del percorso. Non vi è alcuna irregolarità. Mathieu (Baumel, copilota di al-Attiyah) non può avere la mappa. Non può studiare il percorso a monte. Secondo Sven Quandt, qualcuno potrebbe avergli dato la traccia GPS. Ma per seguire una traccia è necessario un telefono e un GPS che ora è vietato in auto.
La gara è iniziata da solo tre giorni. Di questo passo arrivare alla fine sarà più lungo e difficile del previsto.