Rally Australia 1992 – “CUCU”: la strana targa sulla Delta di Didier Auriol
Targe personalizzate per Juha e Didier in Australia, ma cosa significava quella del francese?
Anche in Australia, come in altri paesi del mondo, è possibile richiedere una targa personalizzata per la propria auto. Il pagamento di una “tassa” ci permette di esibire questa targa al posto di quella “vera” con cui viene immatricolato il veicolo, e poter circolare senza problemi.
Non basta però pagare per poter scrivere ciò che si vuole: la combinazione di lettere e/o numeri infatti, per essere approvata, non deve risultare offensiva, non deve avere riferimenti di carattere religioso, sessuale, o inneggiare alla violenza.
Questa pratica viene spesso associata a personaggi famosi come sportivi, cantanti, o attori del cinema, intenti a personalizzare le loro auto sportive o di lusso, mentre la vediamo decisamente meno nell’ambito delle corse. Un esempio recente può essere la Lancia Stratos di Erik Comas, ma un altro caso lo ritroviamo, scorrendo l’album dei ricordi di una trentina d’anni, addirittura su due auto ufficiali .
Al Telecom Rally Australia del 1992 le due Delta Martini Racing di Juha Kankkunen e Didier Auriol non montano infatti le loro targhe abituali con la sigla della ex capitale d’Italia, ma bensì due targhe personalizzate.
Anche in questa goliardata è facilmente distinguibile il diverso carattere dei due piloti. Juha nella sua precedente avventura Australiana nel 1991 aveva scelto, sobriamente, “KANKKU” per la sua, mentre il latino Didier opta ora per “CUCU”.
Ora, la scelta di Juha ha sicuramente un senso, ma cosa voleva dire invece quella di Auriol?
Ci sono un paio di opzioni in gioco, e una di queste vuole che “cucu” sia una storpiatura di “Coco il Clown”, personaggio a cui Auriol assomiglierebbe per via della testa rasata.
La seconda invece, che sembra essere stata confermata dallo stesso Didier, identifica “cucu” come l’abbreviazione di “cul cul”, che in francese significa appunto culo, sedere, fondo schiena. Il fatto poi che la “L” finale in questo caso non si pronunci, unito alla necessità di non essere offensivi, ha portato alla scritta finale “cucu” (leggetelo alla francese, su).
Ma la motivazione? Sembra sia una semplice presa in giro di Didì, magari dal modo di dire francese “pan pan cul cul” ossia “schiaffo sul culo, sculacciare”.
Che fosse proprio per questo motivo oppure no, fatto sta che Auriol in quel rally prese letteralmente tutti a schiaffi. Il francese vinse infatti con 1 minuto e 40 secondi sul compagno Kankkunen, e poco più di 2 minuti su Carlos Sainz, in quella che fu anche la sesta e ultima vittoria stagionale per Didier.
Auriol infatti ancora non lo sapeva, ma da lì in avanti sarebbe stata invece la cattiva sorte a prendere a schiaffi lui.
Credit foto: sconosciuti
1 Commento
Renate Seemann
Complimenti per questo sito. Sono una Fan di questo bellissimo sport. Peccato che in TV trasmettono quasi mai le gare. Ogni vero fan dovrebbe richiedere alle Reti sportive di mettere regolarmente in onda un evento di Rally. Sopratutto li eventi di RENZO MAGNANI, che da la possibilita’ anche ai disabili di participare a questi eventi. Cordiali saluti.