Rally Safari Kenya – Latvala accusa, Neuville risponde: “Il ritiro non è una conseguenza del mio passo gara”
Curioso botta e risposta fra i due con il belga che difende la sua strategia di gara
Chiacchiere, polemiche, complimenti, spettacolo: a questo Rally Safari Kenya 2021 si è accostato di tutto e di più. A posteriori si può tranquillamente affermare che l’evento è stato un successo, e come ogni grande evento che si rispetti anche gli strascichi del dopo gara non possono che essere importanti.
Fari puntati ovviamente sulla delusione di Hyundai Motorsport, con Adamo che definisce inaccettabile quanto sta capitando al suo team. Alle sue parole fanno eco quelle di un invece raggiante Jari-Matti Latvala, che non risparmia qualche frecciatina agli avversari e si gode il meritato successo.
Il pensiero di Jari-Matti
Nel mirino del team principal finlandese è finito anche Thierry Neuville, accusato da Jari-Matti di aver tenuto un passo gara troppo veloce per sperare di non incappare in rotture meccaniche.
Dissi ad un paio di persone nel team che Neuville stava andando troppo veloce, e che non sarebbe riuscito a finire la gara con quella velocità.
Aveva già avuto due forature, e secondo me già in quella situazione aveva avuto fortuna. Di solito si sopravvive ad una foratura, ma non alla seconda, in quel contesto. Bisogna saper ascoltare i segnali di pericolo che arrivano. Devo dire che sono molto dispiaciuto per lui, la sua velocità era molto buona, ma penso fosse troppo alta da tenere anche nell’ultima giornata.
Pensavo che i colpi di scena sarebbero iniziati al venerdì pomeriggio, ma sono invece iniziati già alla mattina. Forse i piloti hanno preso confidenza troppo presto con la velocità e si sono lasciati prendere la mano andando poi in difficoltà.
Questo è quello che succede di solito con le gare nuove. Vi ricordate la Turchia nel 2018? Io e Ott non eravamo veloci, ma riuscimmo a portare a casa la doppietta, mentre gli altri che erano più veloci di noi ebbero tutti problemi. Poi nel 2019 e nel 2020 ci sono stati meno colpi di scena, perchè i piloti erano preparati e sapevano cosa aspettarsi.
Bisogna essere in grado di tarare la propria velocità alle condizioni in cui ci si trova. Taka è riuscito a farlo molto bene in Kenya e anche Tanak era su questa pista, ma è stato molto sfortunato. E poi Ogier: molto attento sulle speciali più dure e con un occhio di riguardo alla meccanica. In questo modo è stato in grado di portare a casa la gara, una gara molto speciale.
Neuville non ci sta
Alle parole di Latvala non poteva mancare la replica del diretto interessato, arrivata puntuale ai microfoni di DirtFish. Neuville, ritiratosi all’inizio dell’ultima giornata con un ammortizzatore rotto dopo aver dominato la contesa dall’inizio, ha manifestato di non essere d’accordo sul fatto di aver tenuto un passo gara troppo veloce.
Non penso di essere andato troppo forte. Siamo sempre rimasti in testa anche quando sono andato più piano di tutti gli altri, e ho sempre guidato con un passo inferiore rispetto a quanto avrei potuto fare proprio per proteggere la macchina.
Ovviamente non posso dire che alla fine abbia funzionato, ma la strategia era quella giusta, almeno secondo me.
Neuville, più che di quanto successo in particolare al Safari, sembra più preoccupato della situazione in cui sembra essere finita in generale tutta la squadra, con i continui problemi lato sospensioni che hanno compromesso almeno tre vittorie ormai certe.
Tutte queste rotture hanno fatto serpeggiare nel service park voci secondo le quali Hyundai potrebbe aver cambiato qualcosa rispetto alle gare precedenti, e sacrificato l’affidabilità a vantaggio della prestazione. Andrea Adamo si è affrettato però a precisare che le specifiche sono le stesse dello scorso anno, e che nulla è cambiato.
Neuville, sull’argomento, si schiera a fianco del suo team principal, e anche lui sostiene come nulla sia cambiato:
Sinceramente, non è cambiato nulla. Andrea ha ragione al 100%. Abbiamo anche adottato maggiori protezioni in questa gara, come sui wishbones ad esempio. Abbiamo usato altezza più alte del solito ed eravamo assolutamente pronti.
Purtroppo devo ammettere che forse siamo leggermente più deboli in alcune parti rispetto ai rivali, probabilmente è vero, ma penso anche ci sia proprio sfuggita l’opportunità di vincere, e non per colpa nostra.
Non sappiamo bene perchè sia successo questo, la preparazione è stata veramente ottima. La macchina è sempre la stessa, ma in qualche modo tutto sta andando contro di noi, e questo deve ovviamente finire.
Ripeto, la macchina è la stessa, anzi sembra proprio un carro armato su superfici difficili come la Turchia, e siamo sempre stati molto veloci anche in queste situazioni. Lo siamo stati anche in questo weekend, ma abbiamo purtroppo avuto questi problemi.
Neuville sottolinea anche come le sospensioni non possano cambiare proprio a causa del regolamento, sottolineando quindi ulteriormente quanto già detto, e indica quindi alcuni aspetti di assetto fra le possibili cause:
La macchina è sempre in sviluppo, ma ci sono alcune parti che non si possono toccare visto che devono sottostare all’omologazione. Le sospensioni, i wishbones, sono fra queste parti, e non sono quindi cambiati dalla nascita della vettura.
Forse siamo troppo morbidi come assetto, e forse troppo bassi come altezze in qualche gara europea, ma abbiamo avuto problemi anche restando più alti proprio per evitare qualsiasi cosa potesse danneggiare la macchina.
Comunque sia, questi problemi non dovrebbero presentarsi nei prossimi tre venti. Con Estonia, Belgio e Finlandia alle porte infatti, a farla da padrone saranno la ghiaia veloce e “leggera”, e l’asfalto, con le sospensioni sottoposte a sollecitazioni minori.
In calendario c’è un altro rally “duro”, ovvero l’Acropolis in Grecia. Neuville però non sembra preoccupato della cosa e non crede che i problemi si ripresenteranno:
Onestamente penso che dobbiamo solo andare avanti. Non vedo motivi per cui dovrei temere o essere preoccupato di qualcosa. Ci sono stati un paio di rally in cui abbiamo avuto gli stessi problemi, ma ci sono effettivamente delle motivazioni? Onestamente non lo so, non lo so proprio. E quindi non possiamo fare altro che andare avanti.
E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con il pensiero di Latvala o vi schierate con Neuville? Fatecelo sapere nei commenti.
Credit: DirtFish