Rally Safari Kenya 2021 – Chiudiamo l’evento con le pagelle di Rallyssimo
Le emozioni non sono mancate in una gara che ha richiesto ai piloti un notevole spirito di adattamento
È stata una gara difficile per tutti, con risvolti tipici del “Safari” ma che, allo stesso tempo, hanno colto un po’ tutti i piloti di sorpresa. C’è chi si è adattato meglio e chi invece è affondato nel fetch-fetch e nella classifica. Ecco dunque le nostre valutazioni, come sempre soggettive e scritte per aprire un dialogo, non per promuovere o bocciare nessuno.
Ogier: 10 – Di più non poteva davvero fare. È stato impeccabile durante tutta la gara: ha gestito il problema all’ammortizzatore nel primo giorno con un perfetto damage control, ha spinto quando c’era da spingere e ha alzato il piede quando il fondo era troppo accidentato. Una vittoria storica che, tra l’altro, gli consente di prendere un break di 34 punti sul compagno di squadra Evans e di fare ciao con la manina a Neuville, ormai lontano 56 punti.
Katsuta: 10 – Non potevamo dare di meno al buon Takamoto. Diciamo la verità: nel 2019 e nel 2020 i suoi risultati erano stati abbastanza scarsi e tutti pensavano che quel volante lo stringesse tra le mani solo grazie al suo passaporto. Ma il buon Taka non ha certo dimenticato gli insegnamenti del Bushido e ha continuato con costanza e perseveranza a migliorarsi fino a disputare un Safari all’altezza di Ogier e rischiando anche di vincere. Forse la velocità non è ancora quella dei top driver, ma la determinazione è assoluta.
Tänak: 8,5 – In mezzo ad un altro disastroso fine settimana per Hyundai, l’estone è l’unico ad aver portato a casa la pagnotta, con un terzo posto che vale, in termini di punti, più di un secondo. Attardato da forature e un tergi non funzionante, Ott è partito fin dalla prima prova con la consapevolezza che l’auto, se strapazzata, non avrebbe retto alle sollecitazioni della gara, come testimoniato dalle sue dichiarazioni a fine prova. Mezzo punto in più per come vince la power stage di “rabbia”.
Fourmaux e Greensmith: 9 – Voto collettivo per i due piloti e per tutta M-Sport. Anche loro hanno raccolto il massimo con il materiale a disposizione. Miglior risultato di sempre per Gus che, grazie ad una penalità a Fourmaux, chiude quarto. Ottima prova anche di Adrien che vince la sua prima speciale. Per la prima volta quest’anno, M-Sport torna a casa con un grande sorriso e le due auto con le ruote attaccate alla scocca. La vedo molto dura per Suninen a questo punto.
Neuville: 8 – È vero che non ha finito la gara, ma Thierry ha fatto davvero un ottimo lavoro. Velocissimo (forse troppo?), riesce ad accumulare un vantaggio che gli consente di parare il colpo quando si trova con due ruote forate. Nonostante la grande delusione dell’ammortizzatore rotto, invece di disperarsi fa anche da motivatore per tutto il team. Un vero professionista.
Evans e Sordo: 4 – Anche in questo caso diamo un voto collettivo. Entrambi escono sulla speciale numero 3 perdendo ogni opportunità di fare qualcosa di buono. Ci si aspetta di più da loro.
Rovanperä: 5,5 – Il giovane finlandese paga la mancanza di esperienza rimanendo insabbiato alla fine del primo giorno di gara. Fino a quel momento era secondo ed aveva anche vinto due speciali. Come dice KKK, la velocità è lì, bisogna vedere se il ragazzo imparerà ad essere anche concreto. Mezzo punto in più per il fatto di aver comunque portato a casa 12 punti, mica male!
Zasada Sobiesław: 10 e lode – Classe 1930, il 91enne campione polacco ha voluto prendere parte a questa difficilissima gara, dando a tutti noi una lezione di vita che non dovremmo mai dimenticare. La sua determinazione incrollabile si è arresa solo ad un insabbiamento nell’ultima prova che lo ha privato della gioia di vedere il traguardo. Chapeau!