Rally De Portugal – Come arrivano i 3 team ufficiali a questa gara?

Con il Rally del Portogallo entriamo nei due mesi più caldi del campionato del mondo 2021. In meno di 60 giorni avremo ben 4 eventi, tutti su terra ma anche tutti diversi tra di loro. Se qualche similitudine si può sicuramente trovare tra Portogallo e Sardegna, il Rally Safari in Kenya è un’incognita per tutti. Al contrario l’esito dell Rally Estonia sembra già un po’ assegnato, abituati come siamo a considerarlo un “feudo” di Tänak .

Saranno due mesi in cui si delineeranno le relazioni di forza di questo campionato per cui è normale che nelle dichiarazioni pre-Portogallo, ognuno cerchi di ostentare tranquillità e sicurezza, se non altro per non mostrare agli avversari eventuali debolezze.

Toyota arriva da leader di entrambi i campionati, costruttori e piloti, arriva con una gerarchia ben definita (Ogier e poi gli altri) e con un motore evoluto che potrebbe estendere il vantaggio tecnico della Yaris sulla i20. Sicuramente è il team più in forma ma, come spesso accade, i numeri non dicono tutta la verità. 

Ogier pulirà le strade per tutto il primo giorno e, se non pioverà come il francese spera, questo gli potrebbe costare molto in termini di tempo perso. Seb non ha mai fatto mistero di non digerire molto questa posizione di partenza e potrebbe arrivare a venerdì mattina innervosito. Si tratta di un’eventualità remota, visto il leggendario sangue freddo di Ogier, ma va comunque tenuta in considerazione anche visto quanto successo l’ultimo giorno di gara a Zagabria. In ogni caso da Ogier ci aspettiamo che provi a fare quello che fa sempre: vincere!

Rovanpera ha una posizione di partenza invidiabile (sarà quinto sulla strada il venerdì), ma ha anche un livello di pressione sulle spalle che spezzerebbe un diamante. Dopo aver buttato via gara e leadership in campionato (forse anche nel team?) sulla prima prova in Croazia, Kalle si trova ad uno spartiacque. Non deve certo dimostrare le sue qualità di pilota, ormai chiare a tutti, ma le sue qualità di campione nel saper gestire situazioni complicate. Se riuscirà a mantenere il sangue freddo e a portare a casa un podio in Portogallo, la strada potrebbe tornare per lui in discesa. 

Evans è sempre più un pilastro della squadra, con 2 secondi posti su 3 gare, è l’uomo giusto per vincere il campionato costruttori ed è pronto a fare da backup a Ogier nel caso qualcosa vada storto al campione francese. Certo che fare da secondo a uno che non sbaglia praticamente mai può non essere una condizione semplice, ma non mi sorprenderei di vedere Elfyn sul podio di almeno due eventi dei prossimi 4.

In casa Hyundai l’atmosfera, al di là delle dichiarazioni e dei rinnovi, non sembra essere idilliaca: le voci di una macchina difficile da guidare sull’asfalto, la necessità di recuperare nello sviluppo della vettura per il prossimo anno e qualche errore di strategia di troppo nei rally precedenti rendono il cielo sopra Alzenau abbastanza grigio. Tuttavia ci sono anche molti aspetti positivi da considerare. Primo tra tutti il fatto di avere in squadra gli ultimi due vincitori di questa gara (Tanak e Neuville) e di avere un terzo pilota, Sordo, che venerdì potrebbe sfruttare la posizione di partenza per fare la lepre. Se Hyundai Motorsport Tornerà dal Portogallo con una prestazione positiva, le speranze di vittoria nel campionato costruttori saranno ristorate, se invece ci dovesse essere una nuova debacle allora sarà veramente difficile anche per un motivatore come Andrea Adamo. 

Neuville è, dei tre piloti, quello nella posizione migliore, sia di classifica che psicologicamente: partito ad inizio anno con un cambio di navigatore quanto meno problematico, ha fatto di necessità virtù, tirando fuori una costanza di rendimento che fino ad ora gli aveva fatto spesso difetto. Certo, con i terzi posti il campionato non si vince e in queste 4 gare sa che dovrà fare un salto di qualità, ma almeno il belga mostra evidenti segni di progressione. Sicuramente punterà alla vittoria, o almeno ad un secondo posto che sarebbe preziosissimo.

Ott Tänak continua ad essere un enigma quest’anno, con prestazioni molto altalenanti e qualche mugugno di troppo. Il suo distacco dal primo in campionato, 21 punti, gli impone una reazione forte e sono sicuro che l’estone non si tirerà indietro. Sulla sua velocità non ci sono dubbi, ma qualcosa in meno rispetto agli anni in Toyota evidentemente c’è (e forse è proprio la Toyota!).

Sordo è un altro pilota a non avere niente da perdere e a partire con una posizione molto confortevole il primo giorno. Non mi stupirei per niente di trovarlo tra i primi 3 nella classifica di venerdì sera e nemmeno di vederlo sul podio a fine gara. Dani Sordo è molto maturato come pilota e forse meriterebbe una chance di fare tutto il campionato.

M-Sport ha deciso volontariamente di recitare il ruolo di secondo piano nel 2021, per stessa ammissione dei suoi manager e la motivazione onestamente è anche condivisibile: avendo un budget ristretto hanno preferito privilegiare lo sviluppo dell’auto 2022 che poi sarà lo standard per 3 anni, piuttosto che andare alla ricerca di qualche podio nel 2021. Ovviamente questo ha, come rovescio della medaglia, un calo di attrattiva per gli sponsor e la possibilità di cadere in una spirale di cattivi risultati difficilmente invertibile. Malcolm Wilson e Rich Millener lo sanno bene e hanno deciso di mettere in campo forze fresche. Adrien Fourmaux in Croazia è stato fantastico ed è bello che M-Sport lo schieri anche in Portogallo, ma ovviamente non possiamo aspettarci di vedere il francese andare oltre una quinta piazza (ma se ci smentisse ne saremmo veramente felici!). Da Greensmith non penso che nessuno si aspetti un podio, ma di continuare la progressione che lo ha portato a concludere settimo in Croazia.