WRC – Conosciamo meglio Oliver Solberg attraverso le domande dei tifosi
Nel suo question time su YouTube il giovane pilota racconta un po' di se stesso e si fa conoscere meglio
Oliver Solberg, oltre ad essere un astro nascente del rallysmo mondiale, è un ragazzo estremamente umile e che tiene molto al contatto con i suoi supporter.
Se andate a dare un’occhiata al suo canale YouTube o sul suo profilo IG avrete modo di conoscerlo meglio ed anche di interagire con lui. Uno dei modi con cui Oliver ama interagire con i fan è quello del question time durante il quale lui risponde a molte delle domande che gli vengono fatte.
Anche se alcune domande esulano dall’ambito strettamente rallystico, è comunque un modo interessante per conoscere meglio quello che sarà, per i prossimi 15 anni almeno, uno dei protagonisti del WRC. Per questo vi proponiamo, tradotti, i temi toccati nell’ultimo di questi video. A fine articolo c’è anche il video originale.
C’è una grande differenza tra una R5 e una WRC?
Si, le ho provate entrambe e c’è una bella differenza, prima di tutto a livello di potenza, che richiede uno stile di guida diverso e poi a livello di aerodinamica, che richiede un maggior impegno.
Quale è il tuo hobby preferito (al di fuori delle corse)?
Quando ero un bambino giocavo molto spesso a hockey sul ghiaccio ed effettivamente quello è il mio sport, non motoristico, preferito.
Hai mai guidato l’Impreza o la Escort Mk2 di tuo padre?
Sfortunatamente non ho mai guidato la sua Subaru Impreza, per ora. Ma sono stato così fortunato da provare la sua Escort Mk2 ed è un’auto fantastica, molto veloce!
Hai messo i “laccetti da nonnina” ai tuoi occhiali?
Si, ora li ho messi perché dopo aver perso gli occhiali così tante volte, il mio specialista dei social media me li ha regalati e da adesso li userò.
Come è nata la tua partnership con Aaron [Johnston]
Praticamente, quando ho cambiato navigatore ho chiesto qualche consiglio a Phil Mills e Chris Patterson e proprio Chris Patterson mi suggerì Aaron Johnston. La collaborazione è andata molto bene e continua ad andare avanti.
Quale è la prova speciale del Rally del Portogallo che aspetti di più?
Beh, effettivamente sto per andare a correre in Portogallo e la prova che attendo di più è sicuramente la Power Stage. Con il suo famoso salto di Fafe, e la parte asfaltata con la pittura dedicata a Colin McRae, sarà sicuramente la prova più affascinante.
Come mai corri con la bandiera svedese invece di quella norvegese? [questo glielo avevamo chiesto anche noi nella nostra intervista]
Per non è veramente importante usare la bandiera svedese o norvegese, io sono al 50% svedese e 50% norvegese, ma il mio passaporto è svedese e quindi è più facile per me ottenere tutti i documenti correndo come pilota svedese.
Quale è il miglior consiglio che hai ricevuto da un altro pilota di rally?
Probabilmente il migliore consiglio è quello di mio padre che mi dice sempre “Divertiti, goditela e lasciati andare quando guidi“.
Le tue note sono cambiate da quando hai imparato a prenderle?
Si, assolutamente si. All’inizio non ero molto bravo con le note, quindi copiavo mio padre ma il suo è un sistema molto complicato da cui partire. Per cui sicuramente sto cercando di sviluppare e migliorare un mio sistema e sto ancora imparando.
Come cambia il tuo stile di guida da asfalto, sterrato e neve?
Di sicuro le macchine sono molto diverse in termini di assetto per queste tre superfici. Sulla neve le derapate sono più decise perché puoi anche giocare un po’ con i muretti di neve. Sullo sterrato devi essere un po’ più pulito ma sempre tenendo la macchina di traverso e sempre con una guida d’attacco. Neve e sterrato tutto sommato sono abbastanza simili, ma quando arrivi all’asfalto è totalmente diverso: non puoi far scivolare molto la macchina, devi essere pulito e avere cura delle gomme. Sull’asfalto ancora mi manca un po’ di esperienza ma sto imparando e mi sto divertendo.
Photo Credit: Oliver Solberg FB page