Rally del Portogallo WRC2 – La madre di tutte le battaglie
L'elenco iscritti nella categoria cadetta è di livello impressionante e pronosticare il vincitore è pressoché impossibile
L’anno scorso, come sapete, non si è corso in Portogallo e quindi ogni paragone deve essere fatto con il 2019. Purtroppo però, le categorie di supporto nel 2019 furono danneggiate dalla funesta decisione delle FIA di dividerle in WRC2 Pro e WRC2, con la prima delegata, secondo la Federazione, ad accogliere le squadre ufficiali. Un fallimento.
In ogni caso, in Portogallo, nel 2019, la categoria WRC2 Pro vedeva ben 4 partenti: i due alfieri Skoda, Rovanperä e Kopecky, Ostberg con la C3 e il polacco Pieniążek con la Fiesta. Quattro equipaggi sono già una miseria ma si può tranquillamente dire che, fin dall’inizio, i pretendenti veri alla vittoria erano i primi 3 citati, con il polacco a fare un po’ da comparsa.
Tutto questo era il 2019 ma nel 2021 la musica è cambiata e anche parecchio, tanto che quest’anno al Rally del Portogallo la categoria WRC2 sarà protagonista al pari se non di più della classe regina.
Ma entriamo nel merito degli iscritti in modo da iniziare ad avere una panoramica:
Intanto invece di quattro sono undici. I numeri di per sé dicono solo una parte della verità, ma qui non ci sono solo i numeri, qui ci sono i nomi e che nomi. Mikkelsen, Ostberg, Lappi, Solberg… solo per dirne alcuni, ma andiamo con ordine e proviamo a porci la domanda più importante: chi vincerà? Domanda semplice, risposta difficilissima!
Sicuramente i favoriti d’obbligo sono gli scandinavi: Mikkelsen e Lappi lotteranno con il coltello tra i denti per mostrare al mondo di meritare un’altra chance in WRC. Non è tanto una questione di campionato qui, quanto di stabilire una sorta di primato tra gli esclusi dal WRC e, come tale, rappresentare una “prima scelta” il prossimo anno.
Ostberg, il campione urgente, ha mostrato in Croazia di essere veloce su ogni fondo e in Portogallo ha anche vinto la classifica assoluta nel 2012. È un pilota esperto e costante, veramente un osso durissimo. Sempre tra gli scandinavi troviamo Teemo Suninen, “retrocesso” temporaneamente dal WRC al WRC2, anche in questo caso la voglia di riscatto è molta e la crescita nella confidenza con l’auto si è subito vista in Croazia. Ultimo, ma solo in ordine di età, Oliver Solberg ci ha fatto vedere già in passato di cosa è capace e, libero da pressioni di campionato, potrebbe essere uno degli outsider di lusso di questa gara.
Non dobbiamo però dimenticare Nikolay Gryazin: genio e sregolatezza, capace del meglio e del peggio, il velocissimo pilota russo ha dalla sua anche una Polo R5 che è veramente un missile terra-aria. Se Nikolay non finisce “ruote all’aria”, potrebbe essere uno di quelli da considerare per le posizioni che contano. Anche lui punta al campionato e, dopo uno zero in Croazia, deve giocarsi il tutto per tutto.
Un gradino sotto, a livello teorico, troviamo Veiby, Bulacia e il rientrante Camilli. Veiby non ha iniziato la stagione in maniera scintillante e sembra un po’ smarrito, mentre per Marquito è una stagione di apprendimento per cui è “tutto mestiere che entra”. Discorso diverso per Eric Camilli che ha molta più esperienza ma potrebbe pagare le poche ore in macchina (la sua ultima gara su terra è stato il RIS dell’anno scorso).
Insomma, ci aspetta una gara nella gara e, con così tanti equipaggi forti e motivati a vincere, sarà proprio una battaglia!