WRC: John Kennard ed i suoi record di “longevità”
Tra record ancora imbattuti, il navigatore neozelandese tornerà in azione in patria al fianco di Paddon
Millenials, giovani che continuano a battere primati e farsi largo nel mondo dello sport, in una linea verde sempre ben più delineata. Il tutto, al momento, non ancora incarnato nell’ambiente rally. Un mondo dove lo spazio per i più “vecchi” è ancora solido, come ben dimostrato dal suo membro più rappresentativo appena tornato in attività: John Kennard.
Il navigatore neozelandese ha infatti annunciato il suo ritorno al fianco di Hayden Paddon nel loro campionato nazionale, andando a riformare una coppia storica, seppur non abbiano corso molto nella massima serie della specialità. I fan, però, non si saranno certo dimenticati di loro dopo la vittoria nel Rally di Argentina del 2016, che segnò un record difficile da battere in futuro proprio per il veterano co-driver. A 57 anni, 2 mesi e 13 giorni Kennard divenne il navigatore più anziano a salire sul gradino del podio di una gara iridata, battendo un primato che resisteva dal lontano 1991. A detenerlo era lo svedese Arne Hertz, che conquistò il Rally Catalunya al fianco di Armin Schwarz con la Toyota Celica Gt-4. Avrebbe invece dovuto aspettare qualche anno in più Carlos del Barrio, che proprio nel corso dello sciagurato 2020 è riuscito a fare suo il Rally Italia Sardegna insieme a Dani Sordo. Il suo è comunque un risultato eccellente, dato che con 52 anni, 1 mese e 26 giorni si è piazzato sul podio di questa speciale classifica.
Ma i record del buon John Kennard non finiscono qui. Passando al tema di navigatori più “longevi” sul podio del mondiale, il nome del neozelandese è sempre in cima alla lista. Il tutto grazie al terzo posto al Rally di Polonia, sempre del 2016, ed ai suoi 57 anni, 4 mesi e 22 giorni registrati in quella domenica d’estate. In quel caso a cedere il primato fu Denis Giraudet, che a 56 anni, 3 mesi e 16 giorni finì a podio in occasione del Rally del Portogallo 2012.
Finita qui? Ovvio che no, perché un podio ottenuto in non più tenera età comporta l’inserimento anche in un’altra speciale classifica. Stiamo parlando di quella del maggior tempo trascorso tra il primo e l’ultimo podio conquistato nel mondiale WRC. Nel caso di Kennard, i 27 anni, 11 mesi e 21 giorni trascorsi tra la prima top three nel 1988 al Rally Nuova Zelanda ed appunto l’ultima in Polonia del 2016, sono una garanzia di primato difficilmente battibile. Prima di lui “in testa” c’era ancora Giraudet, ma con otto anni trascorsi in meno.
Kennard, una vera e propria istituzione nell’ambito dei navigatori, pronto a tornare in azione seppur solo in un campionato nazionale. E con la speranza mai sopita di tornare a vedere la coppia dei kiwi ai vertici iridati, anche per ritoccare quei record di “longevità” che sembrano oggi difficilmente eguagliabili.