WRC – Le pagelle del Rally Monte-Carlo 2021
Ecco le nostre valutazioni sui protagonisti della gara
Come ultimo atto di questo Rally Monte-Carlo 2021 è arrivato il momento tirare le somme e dare i voti ai protagonisti della gara monegasca.
Prima di iniziare vogliamo ricordarvi che si tratta di valutazioni soggettive e che, come tali, non pretendono certo di mettere tutti d’accordo. D’altra parte i commenti sotto ai post di Facebook ci sono per questo no? 🙂
SEBASTIEN OGIER – VOTO 10-: Ottava vittoria, record assoluto. Gara perfetta, spinge quando serve, evita rischi inutili e, dove il fondo si fa difficile, mostra che ne ha più di tutti gli altri. Prende anche i 5 punti della power stage e manda un chiaro messaggio a tutti gli altri contendenti su quali siano le sue intenzioni. Unica piccola stonatura in un fine settimana perfetto: il casco slacciato. Seb è un perfezionista e un pilota molto sensibile al tema della sicurezza, per cui sarà il primo a essere rammaricato per questa distrazione che, tra l’altro, sarebbe potuta costargli cara.
ELFYN EVANS – VOTO 8: Ha fatto meglio dell’anno scorso, quando aveva concluso terzo, ma il 32enne gallese non è mai sembrato realmente in grado di attaccare Ogier. È mancato forse il coraggio di provarci e sarebbe comprensibile dopo l’errore che ha fatto a Monza. Parliamoci chiaro: non prendere rischi e portare a casa 21 punti potrebbe essere un qualcosa che pagherà bene nel prosieguo della stagione. Ma è altrettanto vero che se lascia spazio a Ogier lui scappa via, nella classifica di campionato e nelle gerarchie interne della squadra…
THIERRY NEUVILLE – VOTO 9: Vince due prove e conclude al terzo posto. Non sembra un gran risultato per uno che nel 2020 ha vinto la gara, ma le condizioni erano molto diverse quest’anno. Intanto il cambio di navigatore a pochi giorni dalla gara è stato un evento sicuramente “traumatico”, soprattutto per un pilota che correva con la stessa persona da 10 anni, e aver completato la gara brillantemente e senza particolari errori (unica sbavatura un testacoda) è sicuramente un successo. Poi, diciamocelo, la i20 non sembrava proprio a livello della Yaris per cui aver raccolto un podio e 17 punti è assolutamente un ottimo risultato per il belga.
KALLE ROVANPERA – VOTO 8: Migliora sotto tutti i punti di vista le prestazioni mostrate al Monte dell’anno scorso, per cui il voto non può che essere positivo. Chiaramente gli manca ancora un qualcosina a livello di costanza di rendimento per puntare alla vittoria e fa ancora qualche errore di troppo, ma la velocità c’è tutta e l’impressione è che un po’ tutti si aspettino troppo da lui. È vero che Kalle è uno che ha sempre bruciato le tappe, ma per vincere una gara del mondiale bisogna che tutto sia al 100% e poi Latvala vinse la sua prima gara a 22 anni, Rovanpera ha ancora 2 anni per battere questo record: diamogli tempo!
DANI SORDO – VOTO 6,5: iscritto da Hyundai probabilmente nell’eventualità di un Monte-Carlo completamente asciutto, Dani non ha mai brillato in questo fine settimana, concludendo con quinto posto incolore a oltre 3 minuti dalla vetta. Condizionato dalle scelte non felici del team in fatto di gomme e, nell’ultima giornata, dalla necessità di portare la macchina al traguardo, lo spagnolo non è mai sembrato realmente “in partita”. Sicuramente una prestazione al di sotto di quello standard elevatissimo a cui ci aveva abituato l’anno scorso ma, in ogni caso, Dani merita la sufficienza perché alla fine porta punti preziosi a Alzenau.
OTT TANAK – VOTO 4,5: Il voto è la media tra il 9 della prima tappa e lo 0 della seconda. Finché è stato in gara è stato il più veloce dei piloti Hyundai e, nel primo giorno di prove, anche di tutti gli altri. Penalizzato anche lui da scelte di gomme non molto felici, sbaglia tutto sulla seconda tappa, andando a prendere rischi quando già aveva utilizzato l’unica ruota di scorta a bordo. È sembrato molto contratto, nervoso, una brutta copia di se stesso. Ha la velocità per battere tutti gli altri, ma la velocità è nulla senza “auto-controllo”.
TEEMO SUNINEN – VOTO NP: Non pervenuto. Non si può dare un voto ad un pilota che non finisce la prima prova. Quattro ottimi intertempi è poi una mina pazzesca che riduce l’auto ad un rottame degno del miglior Meeke. Teemu è veloce, ma sembra troppo fragile a livello psicologico e l’errore che ha commesso è imperdonabile. Vero che si trattava di una curva insidiosa dove altri piloti hanno avuto qualche problema, ma da qualche problema a finire “come bomba dentro montagna” (per dirla alla Markku Alen) c’è parecchia differenza e la prossima gara, l’Artic a febbraio, suona già come una ultima chiamata per il giovane finlandese.
ANDREAS MIKKELSEN – VOTO 10: È stato l’Ogier del WRC2 e potrei fermarmi qui con il commento. Lasciatemi solo ricordare che il bel norvegese ha vinto anche la power stage nonostante un testacoda, a dimostrazione di quanto margine avesse ancora. Se trovate un bookmaker che accetta scommesse sul WRC2 sapete già cosa fare!
TOYOTA GAZOO RACING WRT – VOTO 10: hanno la macchina migliore, i migliori piloti e adesso anche il team principal più simpatico; per la serie “ti piace vincere facile”. Semplicemente non hanno sbagliato niente: portano 4 macchine su 4 al traguardo e le piazzano tutte nel primi 6 posti dell’assoluta. Perfetti, come la spada di un samurai.
HYUNDAI SHELL MOBIS WRT – VOTO 5: Non ci siamo. È vero che siamo alla prima gara della stagione, ma sembra che all’interno del team teuto-coreano qualche equilibrio si sia rotto e che la squadra abbia subito una involuzione che l’ha riportata ai tempi della gestione Nandan. La i20 non sembra lottare ad armi pari con la Yaris e qualche scelta strategica del team, per ammissione dello stesso Andrea Adamo, non è stata azzeccatissima. L’ingegnere di Torino ha parecchio lavoro davanti a sé, ma sappiamo che saprà rimboccarsi le maniche.
M-SPORT FORD WRT – 5,5: Anche in questo caso si tratta di una media tra l’8 per il gran lavoro fatto sulla Fiesta Rally2 e il 3 per i risultati, non lusinghieri, raccolti nella classe regina. Contrariamente a quanto scritto da molti, io non me la sento di addossare tutte le colpe sulle spalle del team britannico. Suninen ha sbagliato e capita che i piloti sbaglino. Greensmith non è un fenomeno e sappiamo che il suo ruolo nel team non è quello di andare a podio. Il budget è quello che è, e in M-Sport non hanno mai nascosto le difficoltà che stanno incontrando. Certo, se avessero avuto una terza auto in corsa, magari con Lappi come pilota, avrebbero avuto molte più possibilità, ma è anche vero che se Suninen non fosse andato a muro, magari ora staremmo tutti scrivendo che in M-Sport sono dei geni! Io dico che bisogna dargli almeno il beneficio del dubbio fino all’Artic, così come sembra che farà Malcolm Wilson con Suninen. Menzione speciale per Adrien Fourmaux e la sua Fiesta Rally2: bravi in M-Sport a rendere la macchina competitiva e bravo lui a spingerla al massimo.
Photocredit: Luca Barsali – http://barsaliphotography.com/