Cercando Ott
Subito un pessimo risultato a confermare la necessità di ritrovarsi
Non è per niente semplice capire. Di tempo non ne è trascorso poi tanto dai giorni del primo titolo mondiale sotto il cielo della Catalogna. Dal sorriso finalmente stampato su quel viso spesso gelido ed apparentemente privo di emozioni. Eppure, a vederlo oggi, sembra di parlare di due persone diverse, Ott e Tanak, autori di tue storie diverse e con approcci diametralmente opposti.
Ott guidava una Ford prima e una Toyota poi, anche se col cuore sarebbe rimasto con lo zio Malcolm per sempre. Tanak ha un contratto per guidare una Hyundai i20 WRC che scade alle fine di quest’anno ed Adamo come “datore di lavoro”.
Ott aggrediva una prova speciale, ogni volta come se fosse l’ultima. Tanak dalle prove speciali da l’idea di non vedere l’ora di uscirne.
Ott parlava poco, quasi niente, come se non ci fosse tempo da perdere in chiacchiere da commentare. Tanak parla più del solito, molto spesso in modo poco sereno, piccato, nervoso.
Ott dapprima sbagliava tanto, tantissimo, poi sempre meno e poi meno ancora. Imparava dagli errori, ripetendosi in testa che non li avrebbe commessi più. Tanak sbaglia ancora poco ma, in modo compromettente e decisivo. Errori che pesano e fanno segnare zero nella classifica generale.
Ott era lucido, freddo, anche se c’era da uscire dall’auto prima che affondasse in un laghetto. Tanak cerca di esserlo, provando a pensare oltre. Scegliendo di ridurre le ruote di scorta come a trovare una confusa risposta alla miriade di domande che lo affliggono.
Ott era arrivato a darci la convinzione che mettersi dietro tutti fosse la cosa più semplice e naturale possibile, anche se tra quei tutti c’era un tale Sebastien Ogier. Tanak azzarda, rischia, accarezza il limite per riuscire a stare davanti ed Ogier oggi sembra vederlo nuovamente a distanza siderale.
Ott appariva più fragile fuori dalla macchina che con un volante tra le mani. Tanak l’esatto contrario.
Ott aveva il sogno di diventare campione del mondo e la piena convinzione che niente e nessuno avrebbe potuto fermarlo. Tanak assolve il compito di provare ad essere nuovamente campione. Si reca a lavoro, con tutta l’aria di chi non avrebbe disdegnato lo starsene davanti al camino.
Ott aveva voglia di vincere. Tanak ha bisogno di vincere.
Tanak ha iniziato il 2021 con uno zero, figlio di un errore evitabile che potrebbe mostrare più avanti il suo reale speso specifico. Con undici gare da correre ovviamente nulla è perduto. Il talento può certamente smarrirsi ma mica perdersi del tutto. Ma è il caso di mettersi a cercare Ott.