WRC: le pagelle finali della stagione 2020
Chiudiamo la stagione con "i voti" ai protagonisti di questo anno
Si è ormai concluso da alcune settimane il mondiale 2020. Una stagione complessa dal punto di vista organizzativo ma che non ha di certo risparmiato emozioni e colpi di scena fino all’ultima giornata di gara in quel di Monza.
Il titolo è andato per la settima volta all’equipaggio francese Sebastien Ogier – Julien Ingrassia, dopo una battaglia a viso aperto col compagno di squadra Elyn Evans e con i due alfieri Hyundai Motorsport, il campione uscente Ott Tanak e Thierry Neuville.
N.B. Ricordiamo che le nostre pagelle sono solo un modo per continuare a parlare di rally anche lontano dalle gare, con il piacere di scambiare idee e punti di vista con i nostri appassionatissimi lettori. Insomma, speriamo che nessun genitore a casa metta in punizione qualche pilota per gli scarsi voti su Rallyssimo 🙂
SEBASTIEN OGIER – VOTO 10: Settimo titolo mondiale all’esordio con nuovo costruttore. La “solita” consistenza, abbinata a forza mentale ed intelligenza, che gli ha permesso il sorpasso finale puntando sull’errore altrui. Tornerà nel 2021 per puntare al titolo numero otto e a quel punto ne mancherebbe uno solo per raggiungere Loeb…
ELFYN EVANS – VOTO 9: Gli si può dire soltanto bravo. Finalmente maturo e pronto ha risposto in strada a chi reputava inspiegabile la scelta di Toyota di ingaggiarlo. Sarebbe bastato un soffio di esperienza e sangue freddo in più ed oggi saremmo a parlare di tutta un’altra storia.
OTT TANAK – VOTO 7: Che valga il titolo conquistato nel 2019 è fuori discussione ma a bordo della I20 qualcosa non torna. Certo, una vittoria e tre secondi posti su sette gare non è roba per molti ma, l’impressione è che qualcosa nell’umore di Ott non abbia troppo funzionato quest’anno. E l’esordio con quel botto clamoroso a Montecarlo non ha di certo aiutato a mettere la stagione sui binari giusti.
THIERRY NEUVILLE – VOTO 5: Bonus finiti. Tre zeri in classifica quest’anno sono un’enormità e il finale è stato lo stesso delle ultime magre stagioni. Quando c’è da mettere in strada velocità e spettacolo è una certezza, lo stesso non si può dire quando servono soprattutto i nervi.
DANI SORDO – VOTO: 8: Che bravo Dani! Da passista a uomo in più per le sorti di Hyundai, con l’Italia come autentica ciliegina sulla torta. Imprescindibile allo stato attuale delle cose ed infatti anche nel 2021 avrà spazio sulle vetture di Alzenau.
CRAIG BREEN – VOTO: 6/7: la fiducia (e il rinnovo) di Hyundai Motorsport se l’è meritata e conquistata sul campo, a dispetto di chi non lo ritiene un pilota di alto livello. Ha avuto il grande merito di farsi trovare pronto quando gli è stato chiesto (Estonia). Peccato non averlo potuto vedere ad Ypres, gara che era ampiamente nelle sue corde.
SEBASTIEN LOEB – VOTO: INFINITO: avessimo saputo che la Turchia sarebbe stata la sua ultima apparizione nel WRC, probabilmente ci saremmo concentrati molto di più su ogni km percorso fino a raggiungere quel podio. Ma Loeb è Loeb e mettersi a dare voti non è proprio il caso.
TEEMU SUNINEN – VOTO: 6: la stagione di MSport non ha sicuramente aiutato i piloti a mettersi in luce ma era comunque lecito aspettarsi qualcosa in più di un podio in Messico e qualche piazzamento. Serviva un po’ più di coraggio di mettere il coltello tra i denti e ora il posto sulla Fiesta non è più al sicuro
ESAPEKKA LAPPI – VOTO: 6: stesso voto del compagno, stesse identiche condizioni e la certezza di essere di nuovo senza sedile per la prossima stagione. Talento importante, capacità di tirare fuori il tempo quando serve. Forse sarebbe bastato non lasciare Toyota per andare in Citroen ma questo non lo sapremo mai.
KALLE ROVANPERA – VOTO: 7,5: gli hanno chiesto di mettersi ad imparare e questo ha fatto, soprattutto sui fondi a lui meno congeniali. Le Power Stage di Svezie ed Estonia raccontano in modo chiaro che abbiamo davanti una futura stella ma per questa stagione va più che bene così.
TAKAMOTO KATSUTA/GUS GREENSMITH – VOTO: 4,5: se per vincere i mondiali bastasse essere simpatici, tra loro sarebbe gara aperta fino all’ultimo chilometro. Per il resto tanti chilometri d’esperienza e di errori da cui provare ad imparare qualcosa in futuro, dato che probabilmente un futuro ci sarà per entrambi.
MADS OSTBERG – VOTO: 8: una certezza Mads. Citroen aveva bisogno di mostrare le potenzialità della C3 ed affidarsi alla sua esperienza e velocità è stata una scelta intelligente. Battere un osso duro da R5 come Tidemand era tutt’altro che scontato.
JARI HUTTUNEN – VOTO: 8: le sole emozioni che lascia trasparire sono con il volante tra le mani ma chi faceva il suo nome tra i possibili astri nascenti aveva visto più che giusto. Non lo aiuta la sfortuna di essere nato in un periodo in cui la domanda di sedili importanti supera di gran lunga l’offerta ma è innegabilmente uno dei giovani che merita di non essere abbandonato.
TOM KRISTENSSON – VOTO: 8: fa un altro mestiere rispetto ai rivali ed il solo Seks è stato in grado di impensierirlo fino a Monza. La carta d’identità dice che forse è un po’ troppo grande per cercare di fare salti rilevanti verso altre categorie ma questo mondiale Junior è ampiamente meritato.
Appuntamento al 2021!
3 Comments
Paolo
…ma Dani Sordo ? Come sempre troppo sottovalutato. Sempre troppo poco considerato. Per carità io sono di parte, ma senza di lui anche quest’anno la Hyundai non avrebbe vinto il campionato.
Alex Alessandrini
Grazie per la segnalazione. Abbiamo integrato la grave svista.
Paolo
Grandi…grazie 1000. Siete un bene essenziale per chi ama questo sport.