Una sfida all’O.K Corral quella tra Mikko Hirvonen e Sebastien Loeb nel 2009
Andiamo a rivivere la splendida battaglia tra i due alfieri di Ford e Citroen
Che Mondiale è stato quello del 2009 ? Sicuramente gli addii di Suzuki e Subaru alla fine del 2008, a causa della grave crisi economica che stava colpendo il mondo dell’auto, inflissero un duro colpo alla serie iridata. Molti dubbi si susseguirono alla vigilia del primo appuntamento in merito al futuro della specialità, soprattutto anche per l’assenza in calendario di gare come il Montecarlo, lo Svezia, il Tour De Corse o la Nuova Zelanda. Fattori che costrinsero a ritornare sulla terra, e forse era arrivato il momento che qualcosa costringesse tutto il circus a tornarci.
Nonostante ciò l’annata si rivelò bella ed incerta grazie allo splendido dualismo tra due grandi costruttori come Ford e Citroen e dei loro rispettivi capitani: Mikko Hirvonen e Sebastien Loeb. Un duello corpo a corpo durato tutta la stagione e terminato solamente nell’appuntamento conclusivo, corsosi sulle viscide strade del Galles, e che vide andare la vittoria e il titolo al campionissimo francese.
La stagione
L’annata non si aprì con il classico Rally di Montecarlo, passato nel frattempo all’IRC, ma con il Rally D’Irlanda. Come già detto in precedenza ai nastri di partenza non si presentarono ne la Suzuki ne la Subaru, ritiratesi sul finire della stagione precedente. Questo comportò la momentanea assenza di alcuni big, primo fra tutti l’ex campione del mondo Petter Solberg, mentre il suo ex compagno di squadra Chris Atkinson trovò sistemazione nel Citroen Junior Team insieme alla giovane promessa del rallysmo francese Sebastien Ogier.
Gli unici costruttori rimasti impegnati nella serie iridata furono la Ford e la Citroen. La Casa americana anche in questa stagione affidò le Ford Focus WRC a Mikko Hirvonen, Jari-Matti Latvala e a Khalid Al Qassimi. La squadra ufficiale poteva anche contare sull’appoggio del team Stobart che schierava Matthew Wilson, Henning Solberg e il veloce estone Urmo Aava. Per quanto riguarda il team del Double Chevron le Citroen C4 WRC venivano affidate al campionissimo Sebastien Loeb e allo spagnolo Dani Sordo.
Dopo la breve passerella iniziale nella cittadina di Sligo, il Mondiale Rally 2009 scattò ufficialmente con la speciale di Glenboy di 22,25 km, una prova caratterizzata da continui sali e scendi resa particolarmente insidiosa da pioggia, placche di ghiaccio e improvvisi banchi di foschia. Latvala partì subito all’attacco facendo segnare un tempo inavvicinabile per tutti e l’unico a rimanergli in scia fu Urmo Aava con la Focus del team Stobart. Chi si rese protagonista di una partenza da sogno fu l’inglese Niall Mc Shea con la Proton Satria S2000, il quale fece segnare il terzo tempo assoluto mettendosi dietro gente del calibro di Hirvonen, Sordo e Loeb.
Purtroppo il primato del finlandese durò giusto il tempo di una prova perchè nella successiva uscì di strada dovendo dire addio ai sogni di gloria. Il comando della gara, dopo una breve apparizione in vetta alla generale di Aava, passò nelle mani di Sebastien Loeb che si involò verso il suo primo successo stagionale precedendo il compagno di colori Dani Sordo e il finlandese Mikko Hirvonen.
Successivamente il circus iridato si spostò sulle nevi della Norvegia per il secondo appuntamento della stagione. La gara rientrava in calendario dopo due anni di assenza, prendendo il posto del mitico Rally di Svezia. Alla vigilia i favori del pronostico erano tutti per la Ford Focus di Mikko Hirvonen, vincitore dell’edizione 2007. In casa Ford il morale era alto anche perchè c’erano ottime possibilità di ottenere un buon risultato in modo da riscattare l’opaca figura rimediata in Irlanda.
Per la gioia di tutti gli appassionati faceva il suo ritorno nel Mondiale Rally l’ex iridato Petter Solberg. Il norvegese, grazie anche all’aiuto di Citroen Norway, riusciva a trovare il budget necessario per disputare le restanti gare della stagione al volante di una vecchia Citroen Xsara Wrc gestita dal suo omonimo team, il Petter Solberg WRT. Chi si aspettava una pronta risposta da parte degli uomini Ford rimaneva deluso. Il rally non offriva grandi spunti di interesse, se non altro il francese Sebastien Loeb metteva per la prima volta il suo nome nell’albo della gara norvegese, conquistando il suo secondo successo su fondo innevato dopo la storica vittoria del Rally di Svezia 2004 diventando l’unico pilota non scandivano ad essersi aggiudicato un rally su neve (record eguagliato poi da Sebastien Ogier, Thierry Neuville e Elfyn Evans).
Il suo rivale più accreditato, il finlandese Mikko Hirvonen, si doveva accontentare della seconda posizione dopo aver comandato nelle prime fasi di gara. Sul podio saliva anche il suo compagno di squadra Jari-Matti Latvala, il quale riscattava in parte la brutta figura rimediata in Irlanda, portando punti pesanti per il suo team nella lotta tra i costruttori. Chi centrò un ottimo risultato fu Henning Solberg, quarto assoluto con la Ford Focus del team Stobart davanti alla seconda guida Citroen Dani Sordo e al fratello Petter con la vecchia, ma mai doma, Citroen Xsara WRC.
Nelle successive tre gare: Cipro, Portogallo e Argentina continuava il monologo di Loeb che andava ad allungare in maniera decisa nel mondiale piloti grazie anche al ritiro di Hirvonen nella gara Sudamericana. Per il finlandese la rincorsa verso la conquista della sua prima corona iridata si stava facendo decisamente in salita anche perchè si trovava a dover sorreggere con le sue spalle i destini del team Ford, visto che il suo compagno di squadra collezionava una serie interminabile di errori come la terribile uscita di strada in Portogallo che ridusse malissimo la sua Ford Focus. Il giovane finnico gettò nuovamente al vento la possibilità di lottare per la vittoria quando si trovava in prima posizione, ma quella volta rischiò di buttare qualcosa di più importante; ovvero la sua vita.
In terra portoghese ci fu il rientro nella scena iridata di Marcus Gronholm e Timo Rautiainen con una Subaru Impreza WRC della Prodrive. Il vecchio leone finlandese diede prova ancora una volta della sua innata classe, lottando tranquillamente con Loeb ed Hirvonen per il successo, ma purtroppo una banale uscita di strada pose la parola fine alla bella gara del due volte Campione del Mondo. Chi stava collezionando una serie di ottimi risultati era il norvegese Petter Solberg. L’ex pilota della Subaru dopo il sesto posto ottenuto in Norvegia centrò una fantastica terza posizione al Rally di Cipro, subito seguita da un più che onorevole quarto posto in Portogallo. Risultati di assoluto valore se si tiene conto che furono ottenuti al volante di una vettura non certo al top dello sviluppo se paragonata a quelle degli ufficiali Ford e Citroen.
Dopo le prime cinque gare il Mondiale Rally sbarcava in Sardegna per il sesto appuntamento stagionale. L’interesse generale per la serie iridata si stava affievolendo di gara in gara a causa dello strapotere di Loeb, ma il Rally D’Italia si rivelò fondamentale per rimescolare le carte in tavola. In casa Ford si stava rincorrendo con disperazione un successo che ormai mancava dal Rally del Giappone 2008 e che avrebbe potuto ridare morale a tutto il team.
Fin dalle prime prove speciali della prima tappa il finnico Jari-Matti Latvala, sfruttando anche la favorevole posizione di partenza, si installò subito al vertice della classifica, mentre il suo compagno di squadra Hirvonen non riusciva a trovare il ritmo giusto pagando subito dazio nei confronti del Cannibale. Ma il colpo di scena era dietro l’angolo. Il francese della Citroen nella seconda frazione di gara forava perdendo cerca un minuto, venendo poi penalizzato di due minuti perchè il suo navigatore Daniel Elena percorse un tratto della prova con le cinture completamente slacciate.
I due piloti della Ford si ritrovarono tranquillamente in prima e seconda posizione con Malcolm Wilson pronto a sferrare l’ordine scuderia nei confronti di Latvala, il quale avrebbe dovuto cedere la vittoria al suo capitano in piena lotta per il titolo iridato con Loeb. Purtroppo in maniera inspiegabile Wilson decise di congelare la classifica e così il giovane pilota finnico andò ad involarsi verso il suo secondo successo in carriera precedendo di 29″4 Mikko Hirvonen. Al terzo posto giunse il funambolico Petter Solberg con la Citroen Xsara WRC.
Una vera beffa per Hirvonen che rimandava nuovamente l’appuntamento con la vittoria. Il finlandese però non sapeva che da lì a qualche settimana il mondiale avrebbe preso una piega inaspettata. Nei tre rally successivi: Acropoli, Polonia e Finlandia il campionissimo francese incappava in una sorta di limbo da cui sembrava non riuscire ad uscirne. In Grecia era autore di un incredibile uscita di strada che riduceva malissimo la sua C4 WRC, mentre in Polonia si ritirava nei primi kilometri di gara in seguito ad una toccata. Si riscattava parzialmente al Mille Laghi dove coglieva una più che positiva seconda posizione.
Il capitano dello squadrone Ford sfruttava al massimo l’occasione che aveva per le mani e infilava tre vittorie consecutive che lo portavano in vetta alla generale piloti con tre punti di vantaggio sul francese: 68 punti contro 65. Nella squadra di Wilson però non è tutto oro quello che luccica. Il giovane Latvala in Polonia pensava bene di autoeliminarsi nel corso dell’ultima breve prova speciale sotto gli occhi del suo team boss che esprimeva tutto il suo disappunto per avere gettato alle ortiche una probabile doppietta.
A tre gare dalla fine della stagione il mondiale si rivelò più incerto che mai con il campionissimo francese che ritrovava a rivestire i panni dell’inseguitore. In Australia a prevalere furono le tattiche di squadra con ben sei cambi di leader e con i migliori che a fine seconda tappa hanno fatto a gara per farsi superare con lo scopo di far partire davanti gli avversari diretti. Dopo i tre micidiali errori compiuti nella fase centrale della stagione, Loeb tornò nuovamente in formato extraterrestre con quattro tempi scratch che annichilirono definitivamente la concorrenza.
Ma tutto questo servì a ben poco con un Rally Australia che si decise a tavolino nel dopo gara con la decisione dei commissari sportivi di infliggere un minuto di penalizzazione a tutte le Citroen arrivate tra i primi per irregolarità alle barre antirollio. Questo consegnò ad Hirvonen la vittoria in gara e il rafforzamento della leadership del mondiale piloti con 5 punti di vantaggio su Loeb quando al termine del campionato mancavano il Catalunya ed il Galles.
Sulle speciali catalane arrivò la quinta vittoria consecutiva di Sebastien Loeb in terra di Spagna, con il fido scudiero Dani Sordo a coprirgli le spalle. Il tutto a certificare una doppietta Citroen pesantissima e che pose la parola fine alla lotta per il titolo costruttori. Il povero Hirvonen invece fu costretto a fare da spettatore per gran parte della gara, giungendo poi in terza posizione a 54″1 di distacco dal vincitore. Una Citroen che sottolineò il suo strapotere grazie anche agli ottimi piazzamenti di Petter Solberg e Sebastien Ogier che chiusero al quarto e quinto posto. Il campionissimo francese con questo risultato riaprì i giochi per il mondiale piloti, rimandando lo scontro decisivo nelle foreste del Galles.
Alla vigilia del Wales Rally GB i due grandi rivali erano separati da appena un punto e gli occhi erano tutti puntati sul finlandese della Ford anche perchè in molti si chiedevano se sarebbe riuscito ad agguantare l’agognato titolo. Fin dalle prime prove si capì subito che Loeb non sarebbe stato di certo a guardare ed infatti si aggiudico le prime tre speciali, lanciando un chiaro segnale al suo diretto avversario. Dal canto suo Hirvonen cercava di dare il massimo per rimanere in scia del rivale, ma i successivi attacchi alla leadership del francese non diedero i frutti desiderati.
Infatti dopo due tappe il francese manteneva un vantaggio rassicurante sul pilota finnico in vista della volata finale. All’inizio della terza ed ultima tappa tutto poteva ancora succedere e il pilota della Ford non si dava ancora per sconfitto, andandosi and aggiudicare le prime due prove ricucendo il gap dalla vetta. Purtroppo sulla penultima prova il cofano della Focus si alzava riducendo la visibilità, costringendo il finlandese definitivamente alla resa.
Sul palco di Cardiff l’alsaziano festeggiò il suo sesto titolo iridato consecutivo diventando l’indiscusso padrone dell’iridato rally, mentre Hirvonen secondo chiuse il campionato con un’altra grande prestazione. Per il pilota della Citroen si è tratto forse del titolo più sofferto grazie alla classe e alla forza del suo diretto rivale, terminato ad un solo punto di stacco: 91 punti contro 92. Un secondo posto che sa un po’ di beffa dopo una stagione nella quale il capitano dello squadrone Ford ottenne ben 11 piazzamenti a podio su 12 gare disputate. Come dire che più di così il povero Hirvonen non poteva fare contro un avversario del calibro di Loeb.
Sicuramente il mancato gioco di squadra in Sardegna si rivelò decisivo per il ritorno dell’iride piloti in casa Ford, privando del sogno iridato un pilota che in carriera avrebbe sicuramente meritato di vincere un titolo mondiale.