Kimi Raikkonen e i rally: ‘ghiaccio’ mai rotto
Anche se solo per poche stagioni, 'Iceman' ha lasciato un segno anche tra i fan di rally
3 anni, 28 rally e solamente 1 vittoria. Poco per entrare negli annali di uno sport, ma abbastanza se il tuo nome è Kimi Matias Raikkonen, detto Iceman, l’Uomo di Ghiaccio.
E le temperture invernali finlandesi della nativa Espoo spiegano in parte la natura del soprannome: un carattere schivo, riservato e freddo, un tono di voce perennemente basso ed una predisposizione ai festeggiamenti alcolici.
Il 2009 è l’anno dell’assaggio: due rally su neve in Finlandia, l’Arctic ed il Vaakuna con il team Tommi Makinen Racing, il nostro Marca a giugno e la Grande Corsa di Jyvaskyla ad agosto. Vettura la Fiat Punto S2000, l’unica possibile visti il contratto ancora in essere con Ferrari (leggi FCA).
Dopo l’abbandono (temporaneo) dal mondo della F1 nel 2009, dopo il mondiale vinto in Brasile nel 2007 per solo 1 punto dall’inglese Lewis Hamilton, Raikkonen approda nel WRC l’anno successivo a bordo della Citroen C4 con il team Citroen Junior Rally Team. Per lui i rally non furono una novitĂ ma solo un grande ritorno, poichĂ© disputò giĂ in passato qualche rally in Finlandia prendendo in prestito la vettura del fratello Rami.
Una cosa quasi scontata fu quella dell’entrata in Citroen Racing allora sponsorizzata Red Bull, sponsor che aveva anche acquisito Kimi nel 2010 voluto fortemente dal proprietario Dietrich Mateschitz, divenendo così uno dei sportivi piĂą pagati al mondo. Con la Citroen conquista i suoi primi punti iridati conquistando così il 10° posto assoluto e un grande record: aver conquistato punti sia nel Mondiale rally che in F1, primo finlandese della storia. Nel 2010 partecipa anche al Rally della Lanterna nel quale conclude secondo alle spalle di Sebastien Ogier.
Dopo alcune indiscrezioni su un possibile ritorno in F1, e su un possibile avvicinamento su un nuovo team Mini nel WRC, partecipa al mondiale 2011 a bordo della DS3 WRC griffata IceOne Racing (team fondato da Raikkonen stesso). Buoni piazzamenti, un ottavo posto in Svezia, un settimo in Portogallo e un sesto nel durissimo Rally di Giordania.
Tanti gli incidenti ‘banali’ che hanno contrassegnato la breve carriera rallystica del biondo classe ’79: la ruota aperta alla Super-Speciale in Giappone ed il ritiro giĂ allo shakedown in Catalogna nel 2010, la rovinosa uscita in Finlandia ed il muretto toccato al Rally della Marca 2009… Doti velocistiche indubbie, ma a volte stoppate sul nascere per sbavature grossolane.
Nel 2012 il ritorno in pista, la favola del penultimo appuntamento di Abu Dhabi con la vittoria sulla Lotus davanti ai due sfidanti mondiali Vettel ed Alonso, con quel
Leave me alone! I know what I’m doing!
urlato in radio al suo ingegnere diventato virale:
I rumors su un suo ritorno nel mondiale trafilano sui social durante la stagione di addio (il secondo) dalla Ferrari, quella del 2018, la quale lo vede per l’ultima volta sul gradino piĂą alto del podio nel Gran Premio del Texas. Le voci che girano, dopo il Gp di Monaco sono di un possibile avvicinamento al team Toyota dopo un incontro con Tommi Makinen, ma quelle furono solo (purtroppo) voci.
E chissĂ che i suoi occhi azzurri non facciano capolino a qualche riodino in futuro…
Foto di coperatina: copyright mwlsport.it