Da Delecour a Fourmaux e il Rallylegend a cavallo di due generazioni

Nell’articolo di presentazione parlavamo di come Rallylegend diventava maggiorenne. Ormai lo è a tutti gli effetti, la diciottesima è passata e si guarda già verso il 2021, si spera con un pizzico di fiducia e serenità in più.

Non era semplice organizzare qualcosa in questo 2020. Ma la forza di Vito Piarulli e Paolo Valli, come quella di tanti altri organizzatori in giro per l’Europa, è stata quella di non mollare e di portare a compimento un evento che non ha bisogno di presentazioni. Si è corso, ci si è divertiti e anche la gente presente sulle strade del Titano non si è di certo annoiata. Insomma, Rallylegend, ha mantenuto intatta la tradizione che da qualche anno a questa parte lo ha contraddistinto come un riferimento nei calendari sportivi.

E la gara invece? Be, tanto divertimento ed emozione, nel rivedere tanti “bolidi” di un’epoca nemmeno troppo lontana. E i piloti? Be vedere uno dietro l’altro, Formaux e Delecour, è un po’ come un passaggio di consegne. Ma poi rivedere sulle “vecchiotte” Ford Sierra, Travaglia e Cunico, è stato un po’ come ritornare negli anni d’oro del rallismo tricolore. Ma poi Ken Block e le sue iniziative in terra sanmarinese, hanno reso ancora più internazionale Rallylegend.

E poi la cronaca di cosa è successo sulle prove speciali. Svariate le categorie, come d’altronde tutte le edizioni di Rallylegend, che hanno generato tutte grande spettacolo. Le vittorie per l’esattezza sono andate a Formaux per la categoria riservata alle WRC, Marco Bianchini nella categoria Historic, Ken Block in quella denominata “Myth” ed Enzo Battiato nella categoria Heritage.

E poi in conclusione di articolo, uno spazio lo dedichiamo a loro: Andrea Ercolani Volta e Matteo Roggia. Un’emozione indescrivibile, forse e soprattutto per loro.

Il Legend saluta al 2021. Sempre con questo spirito e con l’obiettivo di mettere a confronto e possibilmente avvicinare, due generazioni.