Michel Della Maddalena e Federica Mauri, i giovani volti del rallismo lombardo
Classe '97 lui, classe 2001 lei, ed una passione in comune chiamata rally
Lui giovane ma con un buon numero di gare alle spalle. Lei giovanissima, con appena tre presenze nel mondo dei rally. Stiamo parlando di Michel Della Maddalena e Federica Mauri, due ragazzi che proprio in questo 2020 tremendamente segnato dalla pandemia, stanno costruendo un futuro, speriamo per loro, ricco di risultati e soddisfazioni.
Ma partiamo da lontano. Michel, doveva affrontare la stagione 2020 nel Cir Junior, bellissimo banco di prova per tutti i ragazzi in rampa di lancio. Poi il covid, la pandemia, tutti i programmi bloccati e il sogno di partire nella massima serie nazionale che deve essere per forza di cose rimandato. Allora a quel punto si mira verso Alba, gara del CI WRC, interessante, bel palcoscenico, con una navigatrice nuova ma con tanta voglia di fare bene. Da qui inizia la favola di Della Maddalena – Mauri, che per adesso ha visto solo due episodi, Alba e Torino, ma che speriamo a breve ne presenti molti altri.
Ma a noi di Rallyssimo, queste storie di ragazzi giovani, pieni di passione, volontà e sogni, piacciono. Abbiamo deciso quindi di sentirli e farci raccontare, in un’intervista a tutto tondo, le loro storie e le loro carriere che proprio da qualche mese a questa parte, si sono incrociate.
Partiamo dal pilota, Michel.
Ciao Michel. Partiamo da lontano. Da dove arriva la tua passione per i rally?
Ciao a voi di Rallyssimo. La passione per i rally onestamente da piccolo non l’ho mai avuta, andavo semplicemente a vedere le gare con degli amici appassionati quando le facevano nel mio paese. Ma da interessarmi particolarmente quello no. Una volta presa la patente volevo provare a correre in macchina, solamente che la pista non mi ha mai entusiasmato e allora mi sono buttato nel mondo del rally, appassionandomene.
Ti seguiamo da parecchio, quest’anno due belle gare Alba e Torino, anche se quest’ultima è stata un po’ sfortunata. Raccontaci qualcosa a riguardo.
Partiamo da Alba. È stata una gara impegnativa per molti fattori. Il primo essendo un CI WRC, già di per se era complicata, ma il fattore più grande è stato il cambio di navigatore. Ho voluto dare fiducia e portare Federica alla sua seconda gara e sinceramente non pensavo fosse così brava, sia in prova che in trasferimento. Mi trasmetteva molta sicurezza in tutti gli ambiti, nonostante la giovane età e l’inesperienza era sicura di quello che faceva. Dopo questa cosa abbiamo deciso di fare il Torino e anche lì si è rivelata tale, anzi migliorandosi ancora. Come gara è uscito un buon risultato, anche se è stata una gara molto difficile con una vettura come la nostra. Invece per il Torino avevamo come obiettivo l’under 25 e la classe. Fino all’ultima prova avevamo un minuto di vantaggio sulla classe e 13 secondi sull’under. Quindi a mio parere stavamo facendo una bella gara e la voglia di fare sempre meglio ci ha tagliato le gambe (anche in questo caso Federica insisteva di andare più tranquillo e di arrivare alla fine ma io no, volevo fare ancora di più). Così siamo usciti di strada e nell’impatto si è tranciata la cinghia dell’idroguida e dell’alternatore. Sul momento non capimmo bene la dinamica del danno, pensai di aver piegato qualcosa e allora mi sono fermato in prova. Verificate le condizioni siamo ripartiti e abbiamo portato la macchina a fine prova e poi con molta fatica sul palco d’arrivo.
In conclusione, obiettivi per questa “mini” stagione.
In questa stagione mi piacerebbe arrivare in finale a Como e riuscire a portare a casa il più possibile per il prossimo anno.
Ringraziando Michel per la bellissima intervista, passiamo al sedile di destra, quello occupato da Federica.
Ciao Federica. Raccontaci, vista la tua giovanissima età, da dove arriva la tua passione per i rally.
Ciao a tutti! La mia passione per i rally arriva dalla mia famiglia, con mamma navigatrice e papà pilota non potevo non averla. Fin da quando ero piccolissima andavo a fare il tifo per mio papà, gli portavo da bere ai fine prova e passavo i weekend in assistenza con il team Erreffe. Ho sempre aspettato i fine settimana con ansia non per andare in discoteca ma per andare a vedere le gare. Ho fatto il conto alla rovescia fino ai 18 anni e ora che ho iniziato anche io non potrei essere più felice! Mi ritengo davvero fortunata di essere cresciuta nel “mondo dei rally” e di aver avuto un papà che mi ha trasmesso una passione così forte!
Bello bello, speriamo sia un input per tante ragazze che amano il mondo dei motori. In seconda battuta veniamo al passato recente. Terza gara in carriera per te il Torino, anche a causa di una stagione 2020 profondamente mutata per i motivi che tutti noi conosciamo. Quali sono i tuoi programmi per la fine di questa annata.
Esatto, inizialmente avrei dovuto partecipare al programma del CIR Junior insieme a Michel, ma per le problematiche legate a questa “strana” stagione abbiamo cambiato i programmi e ne abbiamo approfittato facendo Alba e Torino per conoscerci meglio e trovare la giusta armonia in macchina… Ora ho in programma di fare una gara con mio papà, perché è sempre un’emozione stare al suo fianco. Per fine anno spero tanto di riuscire a prendere parte al Rally Aci Como, gara di casa che fin da piccola sogno di fare, sarebbe la chiusura perfetta del mio primo anno di gare!
In conclusione, un messaggio da dare a tutte le giovani ragazze appassionate di motori come te, su come avvicinarsi a questo sport e allo stesso tempo nel ruolo di navigatrice.
Beh alla fine ho fatto solo tre gare, sono la prima che deve imparare ancora tutto. L’unico consiglio che mi sento di dare è di trovare una persona di cui fidarsi e a cui chiedere aiuto. Io per esempio non smetterò mai di ringraziare il navigatore di mio papà, Davide Bozzo, che mi ha insegnato tutto e che c’è sempre quando ne ho bisogno. Senza di lui non so se sarei riuscita a fare queste tre gare senza “errori”; sapere di poter contare su qualcuno ti fa partire più tranquilla!
E poi beh impegnarsi al massimo, prenderlo con serietà e soprattutto metterci il cuore, perché per quanto mi riguarda è lo sport più bello del mondo che a me personalmente ha dato e continua a dare delle emozioni indescrivibili.
Una conclusione significativa che speriamo possa essere di aiuto per le tante giovani leve che vogliono avvicinarsi a questo mondo. Ne abbiamo davvero tanto bisogno.
Ringraziamo Michel e Federica per la disponibilità arrecataci, nella speranza di trovarli più in alto possibile nelle prossime apparizioni.