CIWRC – Simone Miele all’assalto del tricolore WRC: “Gare belle e affascinanti, Alba un’ottima vetrina per il nostro sport”
Esclusiva con il pilota lombardo, che ci racconta il suo programma per questo 2020
Sale la temperatura in vista del Rally di Alba, primo round del rinnovato (causa Covid-19) Campionato Italiano WRC. Tra i pretendenti al titolo assoluto, spicca il nome di Simone Miele, che dopo aver sfiorato lo scorso anno il titolo, penalizzato solamente dal gioco degli scarti, tenterà anche in questo 2020 di portare a casa il tricolore riservato agli asfaltisti.
Abbiamo sentito Simone, che ci ha raccontato come sta preparando l’assalto al titolo 2020
Ciao Simone, bentornato sui nostri canali. Prima domanda, ormai d’obbligo, come stai e come hai passato questi difficili mesi?
Sto bene, grazie. Spero sia lo stesso anche per tutti voi. In questi mesi, fortunatamente abbiamo sempre lavorato, avendo riconvertito l’azienda per produrre mascherine a favore della popolazione, vista l’emergenza Covid-19. Adesso piano piano, stiamo riprendendo le normali attività, sul piano lavorativo non posso lamentarmi. Sono positivo, nonostante abiti in Lombardia, nella nostra provincia le cose sono andate abbastanza bene. Speriamo di uscire presto da questo brutto incubo.
Il 2020 ti vedrà nuovamente al via del CI-WRC. Campionato rivoluzionato totalmente nei suoi contenuti, vista l’emergenza che ha attraversato (e sta attraversando) la Nazione. Con che ambizioni riparti?
Campionato rivoluzionato è non poteva altrimenti. E’ stata fatta una scelta logica, il calendario attuale è sicuramente meglio strutturato di quello di inizio anno, infatti avevo ben altri programmi ad inizio stagione. Le gare sono tutte molto belle e affascinati, quattro gare sono perfette, visto e considerato che si parte ad agosto. Siamo carichi e partiamo carichi, riprendendo il filo interrotto la scorsa stagione, in quanto solo il gioco degli scarti ci ha negato il titolo. Cerchiamo di fare bene, sperando ci sia una bella competizione con diversi avversari…
Il 2020 parte da solide fondamenta, la Citroen DS3 WRC e Roberto Momenti. Quanto è importante avere un pacchetto già collaudato in un Campionato ridotto con gare “sprint” sotto il profilo cronometrico?
Si dici bene, in più la quarta gara è un’incognita per me, in quanto non conosco il Due Valli. Il pacchetto è validissimo è funziona alla perfezione, adesso sceglieremo il fornitore per i pneumatici. Ma su questi aspetto sono veramente molto tranquillo.
Si parte da Alba, che anche quest’anno vedrà al via piloti di spessore mondiale…un’ottima ripartenza per il Campionato non trovi?
Alba, già lo scorso anno è stata un’ottima vetrina. Gli organizzatori stanno lavorando per dare un’ottimo colpo e tantissima promozione, cosa fondamentale in un momento in cui serve tantissimo per far ripartire il nostro sport, naturalmente deve essere una promozione ben fatta sotto tutti i punti di vista. Ben vengano questi piloti, non influiranno per le sorti del Campionato in quanto non prendono e non tolgono punti, in più confrontarsi con piloti del Mondiale con auto al top è molto stimolante anche per noi. E’ sempre bello partecipare a gare così, sembra di essere ad un mini mondiale a sentire le tante voci che si rincorrono su questa gara….
Finalmente al Due Valli, andrà in scena il confronto tra CIR e CI-WRC. Per il futuro come vedresti l’unificazione dei tre Campionati tricolori in un unico Campionato assoluto?
Un’unico Campionato poteva essere percorribile solo quest’anno visto è considerato quanto è accaduto. Sono sempre stato favorevole a quest’idea, per me bisogna correre con qualsiasi tipologia di vettura, copiando quando accade nella vicina Francia. E’ un’idea di difficile attuazione nel nostro Paese, in quanto con tre Campionati tricolore, trovare accordi tra Organizzatori diventa difficile, penso che nessuno voglia rinunciare ad organizzare il suo Rally, quindi crearne uno assoluto da 14 gare non avrebbe senso. Stessa cosa per uno da 6-8 gare, anche utilizzando il sistema della rotazione. Di certo sarebbe una cosa fighissima, ma alla fine le cose resteranno cosi come sono adesso.