24 aprile 2016: la prima vittoria di Hayden Paddon nel WRC

Non sembrava ancora il suo momento. In quell’Argentina la Polo Volkswagen WRC di Jari-Matti Latvala e Miikka Anttila era parsa imprendibile per tutto il weekend e si avviava a portare a casa un ottimo risultato ad un equipaggio che ha sempre fatto dell’incostanza il suo marchio di fabbrica. Al chilometro 21 della speciale 14 Los Gigantes – Cantere el Condor 2 la svolta. La sospensione che salta, JML e compagno che finiscono gambe all’aria aprendo un varco verso la storia in cui infilarsi per Paddon – Kennard.

Restava da giocarsela con un osso durissimo come Sebastien Ogier ma, nella stessa Argentina che l’avevo visto ritirarsi l’anno prima in uno spettacolare incidente che coinvolse degli spettatori, tutto convergeva verso il mantenimento di quella promessa che circolava da ormai un annetto nel WRC.

Era tempo di team A e team B in Hyundai Motorsport e dopo il brillante podio in Svezia e il buon piazzamento in Messico, per Paddon era arrivata la promozione in vista di una gara su terra che poteva vederlo tra i protagonisti. Un’idea giusta, sensata, che portò Paddon a giocarsi la gara a tre speciali dalla fine. Tre speciali in cui affrontare il grande bivio che suddivide “chi avrebbe voluto” da “chi ci è riuscito”. E Paddon, sostenuto dal fido John Kennard, ci riuscì con un giusto mix di talento, velocità e tenuta mentale che trovo la sua esplosione perfetta durante la Power Stage El Condor – Copina 2 vinta con un tempo monstre (-11.2 sul compagno Dani Sordo e -11.7 sul rivale diretto Ogier).

Per la prima volta il pilota kiwi vinceva una gara del mondiale, con quella Hyundai NG i20 WRC che pareva calzargli a pennello.

Dopo quella gara arrivarono due ritiri (in Portogallo e in Sardegna), un grande feeling con la Polonia che lo rivide a podio, fino a quel maledetto Rally Montecarlo 2017 con l’esordio delle plus, l’incidente e quella mix di classe e forza mentale che persero improvvisamente l’equilibrio.