FIA WRX 2020 – Le Supercar: mostri da 600cv che accelerano come una F1!
Le caratteristiche principali delle vetture protagoniste del mondiale rallycross
Mentre aspettiamo l’inizio del campionato mondiale di rallycross (e non solo quello!), diamo un occhiata più da vicino alle auto che corrono nella massima categoria di questo sport, le “Supercar”. Il nome già la dice lunga sulle prestazioni di queste favolose auto, più o meno derivate dalle vetture da rally, ma con molte modifiche sostanziali.
Lo schema di base è lo stesso delle WRC: motore anteriore turbocompresso e trazione integrale. La cilindrata limite è però fissata a 2.050cc e la flangia della turbina a 45mm, questo fa sì che le potenze raggiungano i 600cv e la coppia arrivi fino al valore impressionante di circa 900nm. Considerato un peso minimo di 1300kg (pilota compreso) è facile credere al dato ventilato dalla federazione di una accelerazione da 0 a 100 km/h in 1.9 secondi!
Molte altre modifiche sono possibili, come per esempio il posizionare i radiatori nella parte posteriore dell’auto, ma per tutto il resto il regolamento punta quanto più possibile alla semplificazione e alla riduzione dei costi, quindi, per fare qualche esempio, niente paddle per il cambio e solo 12 pneumatici per gara (tutti forniti dal gommista unico Cooper Tires).
Il fatto poi che già dall’anno scorso siano presenti solo team privati ha fatto si che il tema dell’abbattimento dei costi sia diventato ancora più importante, per cui molte auto sfruttano componenti simili. Per capire meglio gli aspetti tecnici e pratici di questo argomento abbiamo ancora una volta chiesto l’aiuto di Robertas Maniekis, Team Manager di ESmotorsport.
Robertas, parliamo un po’ della tecnologia di queste fantastiche supercar. Per esempio, so che la vostra Fabia WRX condivide lo stesso chassis della Audi S1 RX e si tratta di quello della Fabia S2000. Come mai la scelta è caduta su questo tipo di scocca? È normale utilizzare questi chassis per le supercar?
Ogni team può scegliere liberamente quale chassis e sistema di sospensioni utilizzare, finché ovviamente rimane dentro al regolamento tecnico della categoria. È corretto quello che dici sulla Audi, ma solo loro utilizzano uno chassis come il nostro, molti altri hanno progettato e sviluppato soluzioni “in house”. Il motivo per cui utilizziamo la scocca della Fabia S2000 è molto semplice: si tratta di un prodotto di elevatissima qualità sotto tutti i punti vista: è stato infatti progettato e costruito prima che Škoda subisse una riduzione del budget per il programma di sviluppo nei rally. Lo chassis S2000 è molto robusto e rigido: perfetto per migliorare la trazione sulla pista. Il lato negativo di questa soluzione è la disponibilità di ricambi scarsa e gli alti costi di sviluppo.
Passiamo al gruppo motore-trasmissione. Da dove vengono i vostri? quali sono le scelte tipiche dei team e perché?
La nostra power unit viene costruita da Oreca, in Francia. Collaboriamo con loro da molto tempo (da quando correvamo in S1600) e questo è uno dei motivi per cui abbiamo fatto questa scelta. Quest’anno 11 automobili che partecipano al campionato supercar saranno mosse da motori sviluppati da Oreca. Anche il cambio sequenziale viene dalla Francia, dalla Sadev, e anche in questo caso si tratta di una opzione utilizzata da praticamente tutte le squadre, ovviamente con specifiche e evoluzioni diverse.
Le scelte possono essere anche più esclusive, ma testare i motori e le trasmissioni fa crescere esponenzialmente i costi, molto più, in proporzione, rispetto all’aumento di prestazioni. Ecco perché molti team preferiscono scegliere un prodotto già pronto per l’uso e dedicare quel budget in sviluppi su altre parti dell’auto.
Con circa 600cv e meno di 2 secondi per raggiungere i 100km/h, è facile capire come mai vengono chiamate Supercar! Quali sono le capacità di guida più importanti per dominare questi mostri e come deve essere guidata in gara un’auto del genere?
Le auto da rallycross sono estremamente potenti e il susseguirsi di asfalto, terra e salti non agevolano certo il compito del pilota. La principale difficoltà è sempre riuscire a trovare la trazione. Per il pilota poi, controllare l’auto su tutte le superfici è solo una parte del lavoro perché è fondamentale avere anche una buona percezione delle auto avversarie! Anche la procedura di partenza è molto difficile: lo spunto iniziale e l’accelerazione, in termini di spinta sul corpo del pilota, è così forte che è necessaria molta esperienza per riuscire a partire bene. D’altra parte è difficile anche fare molti test sulla procedura di partenza perché la coppia del motore è così grande che la frizione non è in grado di reggere lo stress per molto tempo.
Grazie ancora a Robertas per queste importanti informazioni, che non solo arricchiscono la nostra conoscenza della categoria, ma ci fanno venire una gran voglia di vedere questi incredibili veicoli e i loro piloti all’opera! Intanto, per scaldare i motori, qui sotto trovate un breve recap della stagione 2019!