Guidare ad occhi chiusi: come funzionano le note nei rally
La voce del navigatore assieme al sound del motore ci accompagna in ogni cameracar. Ma cosa indicano quelle frasi in codice?
In Caccia a Ottobre Rosso il capitano di vascello Kamarov è certo di poter dirigere il sommergibile nelle fosse oceaniche dell’Atlantico con una carta geografica ed un cronometro.
Si potrebbe parafrasare questa abilità con i navigatori di rally, dove il pilota potrebbe guidare ad occhi chiusi solamente seguendo le note imparite. Ma cosa sono queste frasi in codice e cosa significano?
All’origine del rally
Nei primi anni della disciplina, le indicazioni che il coequipier (come era chiamato all’epoca il navigatore) erano basilari e molto generiche: le curve erano “Veloci”, “Medie” o “Lente” e si faceva un largo uso nel segnalare le marce con cui si doveva affrontare i vari tratti.
In realtà ancora oggi, soprattutto in Finlandia, il metodo non-numerico resiste ed esiste tutt’ora. Ecco un piccolo dizionario di suomi rallystico:
oike, destra
vasen, sinistra
hidas, lento
nopee, veloce
eri, media
täys, piena/a tavoletta
liukas, scivolosa
nyppy, dosso
hyppää, salto
älä, non tagliare
aukee, apre
kirraa, chiude
huomio, attenzione
pitkä, lunga
lyhyt, corta
Les notes des les Seb (et de Thierry)
Se tutti i sistemi europei si sono allineati al metodo numerico inglese (curve dall’1=curva più lenta, al 6=curva più veloce), solamente le nazioni francofone hanno adottato un diverso protocollo.
Prima dell’arrivo del Cannibale anche la Francia aveva come unico metodo quello descrittivo: ma da quando il marziano Sebastien Loeb ha conquistato il pianeta WRC per 9 volte, i compatrioti hanno subito iniziato ad imitare il suo stile di stesura delle note, lette magistralmente dal fido Daniel Elena.
Alla base di tutto c’è l’angolo volante: a seconda di quanto più è sterzato il volante, l’angolo diminuisce; 150 o 140 sta ad indicare una curva veloce, 80 o 90 una lenta (curiosità: se fate caso noterete che Nicolas Gilsoul navigatore di Neuville, essendo belga, dice “nonante” per 90, anzichè “quatre-vingt-dix“).
Nuovi metodi e strumenti
La tecnologia progredisce e anche i metodi. Ultimamente proprio dall’Italia è nato il metodo Rallynote™; inventato dal coach e formatore Claudio Micci, si basa sul concetto dell’essenzialità: le direzioni vengono sostituite da “a” per sinistra e “di” per destra, precedute dal raggio (es. “5 A” anzichè “S 5”); infatti (potete sperimentarlo voi stessi in una qualsiasi strada) dopo una curva a destra quasi sempre ne troviamo una a sinistra: è quindi molto più importante sapere quanta velocità possiamo portare in curva prima che sapere da che lato ‘girerà‘. Qui l’onboard di Edoardo Bresolin navigato da Rudy pollet sulla Ford Fiesta RRC della Friulmotor al Mille Laghi del 2013:
In aiuto ai piloti che devono dettare le note durante il primo passaggio di ricognizioni da qualche tempo c’è persino una app: si chiama RallyPacenotes e montando lo smartphone sulla corona del volante, tramite il giroscopio integrato, è possibile sapere che tipo di curva si sta affrontando, oltre che avere i metri di distanza di ogni allungo. La app è stata sviluppata dal navigatore spagnolo David Nafrìa e anche Thierry Neuville ha apprezzato le sua qualità: qui sotto durante i test pre Monte Carlo nel 2016:
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