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Portare il vostro cane in prova speciale è una follia

In Messico l'ennesimo episodio che ha visto come protagonista un'animale domestico

Sono passate diverse settimane da quando ci siamo trovati costretti a creare una piccola guida di come ci si comporta da spettatori di una gara di rally nel tentativo di provare ad anticipare quelle situazioni che possono diventare fonte di pericolo.

Durante il Rally del Messico 2020 appena concluso, ci siamo accorti di aver dimenticato di toccare un argomento che può sembrare banale ma che può assumere toni piuttosto rilevanti. Stiamo parlando della presenza di cani sulle prove speciali. Una presenza che può diventare piuttosto pericoloso e variabile imprevedibile nella normale dinamica di svolgimento di una prove speciale.

Neuville evita il peggio in Messico

Siamo nel venerdì di prove speciali e Neuville sta faticando per cercare di stare attaccato al gruppo dei primi. Ad un certo punto le immagini dal cameracar di WRC ALL Live sembrano impietose. Mentre la i20 giunge a velocità non troppo sostenuta su una lunga destra in salita, un cane di uno sparuto gruppo di spettatori si libera della presa del padrone e attraversa il percorso.

Solo grazie allo sconfinato talento di Thierry Neuville si riesce ad evitare il peggio. Il navigatore Nicolas Gilsoul, subito dopo averlo visto schivare, chiede al pilota se si trattasse di un cane, come si può sentire dalla registrazione dell’interfono.

Episodio simile per Ogier a Montecarlo

Il grave precedente di casa nostra

Era l’8 marzo del 2008 quando, al 31esimo Rally del Ciocco, un cane diede vita ad una tragica fatalità che coinvolse Andrea Aghini e Massimiliano Cerrai. Susanna Biagioni, 40 anni, si trovava su un terrapieno ed in sicurezza. Al sopraggiungere della Subaru Impreza del pilota toscano, la sfortunata protagonista della vicenda cadde in strada strattonata dal cane, spaventato dal forte rumore. Inevitabile il tragico impatto e la drammatica conseguenza.

I rally piacciono a voi, non al vostro cane

Ed è tutto qui il senso. Nonostante ci si trovi in mezzo alla natura, spesso nei campi e con grandi spazi liberi, un rally non è il palcoscenico adatto per far scorrazzare il vostro cane.

In primo luogo perché il loro udito è molto più sensibile di quello umano e quindi quel “sound” che a noi appassionati tanto piace, per loro si trasforma in un frastuono assordante e dannoso. Le conseguenze saranno reazioni inattese e incontrollabili, vere e proprie variabili impazzite nello svolgimento di una gara. Un autentico rischio per tutti, cani in primis.

E allora andateci senza cani a vedere un rally e, se proprio proprio avete voglia di condividere con lui le vostre emozioni, fatelo una volta tornati a casa. Vi ascolterà come sempre e gli avrete evitato un brivido inutile come quello del video qua sotto.

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