Rally Turchia 2003 – Daniel Elena: “Ho pensato fosse la fine della mia carriera”
Il navigatore monegasco fu protagonista di un clamoroso errore nella prima edizione mondiale del rally di Turchia
“Errare è umano”, figurati poi se il tuo mestiere è navigare nella massima categoria dei rally, dove la pressione e le difficoltà sono massime. Ma proprio per questo, per il livello a cui bisogna stare, per la posta che c’è in palio, ci si aspetterebbe che per i super eroi del sedile di destra l’errore debba essere qualcosa di sconosciuto.
E invece sbagliano. Anche loro. Nicky Grist, Rally Nuova Zelanda 2002, tanto per dirne una: fu una nota sbagliata in quel caso a causare il lungo che mise fine alla gara sua e di Colin McRae.
Sbagliare una nota è l’errore forse più comune e banale. Il più facile da commettere nello sciogli lingua in cui sono chiamati a cimentarsi i navigatori, ma non è il solo.
Dispersi senza benzina
Il Rally di Turchia entra a far parte del calendario iridato nel 2003 e lo fa come terzo appuntamento della stagione. La prima uscita su terra, dopo l’abituale avvio al Monte-Carlo e la replica sulle nevi svedesi, vede al comando dopo tre prove il futuro campione del mondo Petter Solberg.
I concorrenti rientrano al service park per prepararsi al loop di prove successivo, ma in casa Citroën succede l’inimmaginabile: all’appello manca infatti Sebastien Loeb. Il francese è stato protagonista di un avvio di gara non esaltante e naviga in nona piazza ad una ventina di secondi da Solberg.
A parte questo però non ci sono stati problemi di alcun tipo e l’assenza del vincitore del Monte lascia tutti perplessi. Il francese, in realtà, è rimasto fermo per qualcosa che non ha nulla a che vedere con inconvenienti tecnici.
Elena ha sbagliato la navigazione di rientro al service con il risultato che i due si sono persi nelle stradine in mezzo ai monti circostanti, e sono rimasti alla fine senza benzina.
Pensavo fosse la fine della mia carriera. L’errore è stato troppo grosso.
dichiarerà anni dopo Daniel. Per lui si tratterà invece di uno dei pochissimi errori di una strabiliante carriera a fianco del Cannibale, con il quale conquisterà nove titoli iridati consecutivi negli anni seguenti.