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WRC 1987 – Miki Biasion e il mondiale perso “a funghi”

Il bassanese, in corsa per il titolo, non potè prendere parte all'ultima gara del mondiale a causa di un curioso e sfortunato episodio

Non ci poteva credere Miki Biasion. Il mondiale rally 1987 avrebbe potuto perderlo in mille modi: noie meccaniche, una uscita di strada, non prendendo il via all’ultima gara, o semplicemente venendo battuto da uno degli altri due pretendenti al titolo. E invece no. Così, in questo modo, faceva sicuramente più male. E poi, come si suol dire: oltre al danno, la beffa.

Una stagione da incorniciare

La stagione 1987 era stata fin lì un successo. Al suo secondo anno da ufficiale in Lancia Miki aveva messo insieme tre vittorie, tra cui quella di apertura al Monte-Carlo, e due piazzamenti sul podio: terzo in Corsica e secondo all’Olympus. Oltre alla vittoria nel principato Miki aveva sbaragliato la concorrenza anche in Argentina, confermando l’exploit dell’anno prima, e nell’ultimo appuntamento appena concluso: il Sanremo.

Con una gara ancora da disputare, il RAC, Miki è al comando della generale con 94 punti. Ad inseguirlo nella corsa all’iride sono i due finlandesi e compagni di colori Markku Alen, e Juha Kankkunen. I due sono appaiati a quota 80 punti, ma entrambi sono sicuri di disputare la gara finale.

Il contratto per i tre moschettieri Lancia prevede infatti, per ognuno, sette gare da disputare nel corso della stagione. Juha e Markku devono timbrare il cartellino per la settima volta al RAC, mentre Miki ha già sparato al Sanremo le sua settima e ultima cartuccia.

Biasion-Siviero, Lancia Delta 4WD, Rally Argentina 1987

Il danno e la beffa

Non potendo prendere parte alla contesa, e con i venti punti dell’ultima gara ancora in ballo, Miki deve sperare nei guai altrui per artigliare il successo finale. Decide però di chiedere a Fiorio di poter disputare la gara, come “risarcimento” per le sfortune accumulate in Portogallo, Acropolis, e Olympus.

In Portogallo era successo di tutto: il cambio bloccato, la pompa della benzina in tilt, un semiasse malconcio, il tubo della benzina che si era sfilato e aveva inondato l’abitacolo di carburante. In Grecia si era rotto il turbo a metà dell’ultimo giorno di gara, quando era al comando. All’Olympus, sempre quando era in testa, la Delta era rimasta a tre cilindri, e “KKK”  ne aveva subito approfittato.

Alla richiesta di Miki, Fiorio prende tempo, ma non chiude la porta alle speranze mondiali del bassanese. Sarà però lo stesso Miki a togliere la patata bollente dalle mani del grande capo: ad inizio Novembre va alla ricerca di funghi con un amico. La sua grande passione però lo tradisce quando, scivolando, finisce con la schiena su un ceppo d’albero che era stato tagliato.

Con quattro costole fratturate Miki si è escluso definitivamente dalla contesa. Probabilmente non ne avrebbe fatto parte comunque, ma il dubbio, in questi casi, può solo che rimanere.

A trionfare è Juha Kankkunen, che vince gara e mondiale ai danni del connazionale Markku Alen, ancora secondo. Proprio Juha, che ad inizio anno si ero reso protagonista dello sgarbo a Biasion, per i fatti del Monte-Carlo. Fino all’ultimo metro Miki, aveva fatto il tifo per Markku. Oltre al danno, la beffa.

Biasion-Siviero, Lancia Delta 4WD, Rally Sanremo 1987
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