Acropolis 1993: vado al “Massimo”
In Grecia Massimo "Miki" Biasion, con una condotta di gara maiuscola, conquista la sua 17esima e ultima vittoria mondiale
La pedana di arrivo è là, distante solo qualche decina di metri appena. Non ci credono ancora Miki e Tiziano. La tensione accumulata è ancora tutta in corpo, pronta ad esplodere, ma intanto serve solo a tenere sull’attenti i due ragazzi di Bassano del Grappa. Non può essere vero, pensano. Qualcosa andrà sicuramente storto, anche adesso che in realtà è tutto finito.
Dalla Lancia alla Ford
Grecia, Acropolis: dove era finita una storia e, per forza di cose, dove ne era iniziata un’altra. Proprio alla vigilia dell’Acropolis 1991 Miki era stato infatti invitato dall’Ingegner Lombardi a recarsi a Torino, una volta conclusi i test della nuova Deltona, programmati appunto in Grecia, in occasione della gara mondiale.
“Molto probabilmente la Lancia chiuderà i battenti a fine anno. Difficilmente la Deltona correrà l’anno prossimo”. Il messaggio di Lombardi non lasciava spazio a dubbi, a repliche. La riorganizzazione sportiva aveva colpito al cuore il programma sportivo della casa torinese. Lombardi sarebbe finito in Ferrari per il 1992, al posto del silurato Cesare Fiorio. I programmi delle restanti case del gruppo, profondamente rivisti, sarebbero finiti nelle mani di Mario Petronio.
Miki si sarebbe accasato alla Ford per i tre anni a venire, una volta scartata l’ipotesi Toyota a causa del disaccordo sulla durata del contratto. Il team di Ove Andersson proponeva infatti un accordo annuale, Miki e Tiziano chiedevano un impegno almeno biennale.
Ford: un inizio difficile
L’arrivo in Ford di Miki e Tiziano non era stato accolto bene dai giornali inglesi, che avevano spesso definito Miki “un raccomandato” anche negli anni vittoriosi alla Lancia. Alla buona collaborazione con l’ingegner John Wheeler per lo sviluppo della nuova Escort, aveva fatto da contraltare l’abbandono di Peter Ashcroft, ex meccanico e che era alla guida del team Ford.
Miki e Tiziano avevano definito con lui i particolari del contratto, compreso il trasferimento a Borheam di tre tecnici ex Lancia. Con l’arrivo della nuova direzione il particolare dell’accordo era però saltato. Si trattava del primo scontro con la super sindacalizzazione inglese. Quella per cui la squadra di meccanici aveva aperto un aspro contenzioso per ottenere due ore di straordinario per fare e disfare le valigie prima e dopo le trasferte, tanto per dirne una.
La squadra poi, è tutta schierata per Francois Delecour. A partire dall’ingegnere Philip Dunabin, che bypassa una volta sì e l’altra pure i consigli di Miki e Tiziano sullo sviluppo dell’auto e organizzazione degli interventi in corsa e assistenze. Dunabin dirige a tutti gli effetti la baracca, e gli assetti con cui vengono preparate le Sierra prima, e le Escort poi, saranno quasi sempre secondo le indicazioni di Francois. Poca cura nei dettagli, approssimazione, per nulla incline all’improvvisazione: la squadra poi, era questa. E i limiti, rispetto all’Abarth, evidenti.
Miki: in Grecia, a modo suo
Ne ha abbastanza Miki Biasion di sentirsi dire che Delecour, con una soluzione opposta a quella che vorrebbe lui, ha fatto dei tempi straordinari e che quindi la macchina “va bene così”. E per l’Acropolis rivoluziona la sua Escort, in barba alle indicazioni di Dunabin.
L’italiano opta per ammorbidire molto l’assetto, facendo lavorare maggiormente l’ammortizzatore. L’assetto più duro, privilegiato dall’asfaltista Delecour, su un terreno impervio e difficile come quello dell’Acropolis, servirebbe solo a mettere in crisi la meccanica. La Escort è alla sua prima uscita su un percorso scassa macchine come quello caratteristico della terra degli dei, e le condizioni dell’edizione 1993, sono le più dure che Miki e Tiziano si siano mai trovati ad affrontare da quelle parti.
Il caldo è asfissiante, le temperature in abitacolo sono altissime, il terreno è pieno di buche e sassi trascinati dagli acquazzoni dei giorni precedenti. Si preannuncia una corsa ad eliminazione e Miki, con la sua esperienza, mette in atto la strategia perfetta.
La battaglia
Vatanen e McRae, con le Subaru Legacy, partono subito a razzo e chiudono al comando la prima tappa. Miki parte cauto, badando soprattutto a salvaguardare la sua Ford. La gara è lunga e non è ancora arrivato il momento di attaccare. Nonostante questo il bassanese è terzo, attaccato a McRae. Seguono Delecour, Kankkunen, Sainz. Auriol si è fermato alla nona speciale, a causa della rottura del turbo sulla sua Celica.
Nel secondo giorno di gara esce subito di scena McRae per la rottura della sospensione. Vatanen esce di strada e lascia così via libera a Biasion. Si ferma anche Kankkunen per la rottura del motore, mentre Delecour compromette la sua gara proprio all’ultima prova di giornata accumulando minuti di ritardo.
L’avversario più temibile è adesso Carlos Sainz. Nelle prime prove dell’ultima giornata lo spagnolo del Jolly Club ha sopravanzato Armin Schwarz su Mitsubishi, e si è messo a caccia di Miki. A metà giornata El Matador ha poco più di due minuti di ritardo da Biasion, ma complice un principio di incendio sulla Escort di Miki, e la temperatura dell’acqua pericolosamente schizzata a 130 gradi, il divario fra i due si riduce sensibilmente.
Miki affronta l’ultima prova, i 30 km di Karakolithos, con poco più di un minuto di vantaggio su Carlos. Lo sguardo ora sulla strada, ora sul termometro della temperatura dell’acqua, sperando che il Cosworth resista alle ultime fatiche.
La vittoria e l’epilogo
Esplode, Miki. Urla, paonazzo, mentre si avvicina alla pedana di arrivo. Tiziano chiude la mano, e gli rifila un pungo sul casco. Il motore ha retto, sapientemente gestito dal piede destro di Miki, e Carlos Sainz, con la Delta, si è dovuto accontentare del secondo posto.
Rabbia, orgoglio, sacrificio. Una vittoria importantissima per tutte le vicissitudini vissute all’interno del team, per i vari scontri coi giornalisti, per dimostrare di essere ancora competitivi. I due tornano a vincere un rally dopo trentacinque mesi: Argentina 1990, con la Delta, era stata la loro ultima impresa. Non sanno però che questa vittoria sarà anche l’ultima, purtroppo.
Nonostante i buoni presupposti e gli ottimi risultati ottenuti nel 1993, il 1994 si rivelerà essere un anno disastroso per tutta la squadra Ford. L’infortunio di Delecour (al volante di una Ferrari stradale) e gli innumerevoli guai meccanici in cui incapperà Miki, faranno calare il sipario sul programma sportivo ufficiale della casa a fine 1994.
Miki e Tiziano, nauseati dal clima respirato nei tre anni all’interno della squadra, volteranno pagina, decidendo di uscire dal giro dei piloti ufficiali. Tutto il materiale Ford passerà invece nella mani di Malcolm Wilson, che si troverà a gestire il marchio dell’ovale blu fino ad oggi.