International Swedish Rally 2000: il ritorno del Leone
Marcus Gronholm, con la prima vittoria in carriera, riporta al successo la Peugeot dopo l'ultimo trionfo datato 1986
Come si suol dire: “A volte, il silenzio, vale più di mille parole“. E di sicuro Corrado Provera, di lunghe telefonate da Parigi dopo la debacle del Monte-Carlo (Rallyssimo Pocket #1 per saperne di più), sembra non averne ricevute.
La fiducia in lui e nel suo team rimane immutata, ma la sgradevole sensazione che il margine di errore a disposizione si sia improvvisamente ridotto, ha fatto sicuramente capolino nella mente del condottiero del Leone rampante. In Peugeot hanno fatto di tutto affinchè i problemi patiti al Monte non si possano ripetere, e Provera spera che il fato non si metta a giocare qualche altro brutto scherzo a lui e ai suoi.
Lo scherzo lo ha giocato invece madre natura agli organizzatori dell’International Swedish Rally facendo cadere giusto una spolverata di neve nei giorni precedenti, ma nulla di più. Il rischio che il manto nevoso possa sparire dopo i primi passaggi lasciando spazio allo sterrato è elevato, ma la gara non sembra comunque essere in pericolo. Il ghiaccio formatosi sotto lo strato di neve infatti, può sicuramente aiutare a preservare gli pneumatici chiodati, anche nei tratti dove la neve, a tutti gli effetti, non c’è.
Tutti contro Makinen, Hyundai all’esordio
Girando per il parco chiuso è difficile imbattersi in qualcuno che non sia in cerca di rivincita dopo la prima interrogazione dell’anno a Montecarlo, a parte forse Tommi Makinen. Il già quattro volte iridato ha sbancato il casinò per la seconda volta di fila, e guarda già tutti dall’alto in basso nella generale.
Detto di Peugeot, che gioca a due punte con Delecour e Gronholm, in casa Subaru si punta sul riscatto di Burns (stessa sorte del trio Peugeot a Montecarlo) e sulla conferma del buon avvio di Kankkunen, terzo nel principato. In Ford, dopo il bel secondo posto di Sainz qualche settimana prima, sperano che anche Colin McRae possa iniziare a mettere in saccoccia punti pesanti. Seat schiera il vice-campione Didier Auriol e Toni Gardemeister, come al Monte-Carlo, mentre da segnalare è l’esordio mondiale di Hyundai, che affida la nuova Accent WRC a Kenneth Eriksson e Alister McRae.
“Scusi…ma lei lo sa che Toyota non corre più?”
Toyota ha abbandonato il mondiale rally a fine ’99 (col titolo costruttori in tasca), ma la cosa non sembra interessare molto a Thomas Radstrom: il privatissimo svedese, con la sua Corolla ex Sainz e Auriol, è il più veloce sui 10 km della speciale di apertura e sembra ben deciso a candidarsi come uno dei protagonisti.
Colin McRae ha l’obiettivo di diventare il primo non scandinavo a vincere da queste parti, ma lo scozzese non sa che si dovrà attendere altri quattro anni, e l’arrivo di un certo Sebastian Loeb, per sfatare il tabù. Leggeri problemi al turbo sulla Ford nei primi due tratti cronometrati non lo rallentano più tanto, e con il suo solito stile, il figlio di Jimmy è l’unico che tiene testa a Gronholm nella seconda giornata, dopo che il finnico ha staccato tutti di una trentina di secondi a metà del sabato. Un testacoda quando ormai nel mirino di Colin c’è proprio La Peugeot numero 10, suggerisce forse di lasciar perdere, ma per Colin si tratterà di lottare anche per centrare un semplice posto sul podio.
Nella partita per la vittoria c’è infatti anche Tommy Makinen: il vincitore del Monte-Carlo non tiene il passo di Gronholm nei primi due giorni, ma la costanza nei tempi lo porta ad essere il primo inseguitore del connazionale alla fine del secondo giorno di gara. I 26.8 secondi di ritardo da recuperar nelle 5 prove della domenica non sono pochi, ma i giochi restano ancora aperti a tutti gli effetti.
Un sorprendente Radstrom mette la firma sulla quarta piazza al termine della seconda giornata di gara, e lo svedese sembra avere tutta l’intenzione di scombinare le carte al tavolo dei big. Cosa che vorrebbe sicuramente fare anche Richard Burns, ma l’inglese, pur terminando il sabato quinto a 6 secondi e mezzo da Radstrom, non sembra avere il passo per giocare coi primi e puntare al podio.
Più staccati invece Kankunen (sesto) e Delecour (settimo) a oltre due minuti. Va peggio a Carlos Sainz, che si ritira in trasferimento dopo l’11esima speciale per problemi alla pompa della benzina, mentre comincia nel peggiore dei modi l’avventura nei rally per Hyundai. Eriksson rompe il turbo già nel corso della prima speciale e Alister McRae lamenta lo stesso problema nelle speciali successive; i due finiscono la prima tappa lontanissimi, in 17esima e 19esima posizione.
“Bring it home”
“Portiamola a casa”: sembra essere questo il messaggio che Corrado Provera manda a Marcus Gronholm al primo parco assistenza dell’ultimo giorno di gara. Il finlandese ha perso, nei primi due tratti cronometrati, una manciata di secondi da Makinen e il dito che si vede puntare contro dal direttore delle operazioni Peugeot, non sembra lasciare dubbi.
Di dubbi in realtà, lo spilungone di Kauniainen potrebbe anche averne: scegliere se portare a casa la gara, o la pelle, non è in realtà così facile, e la ventina di secondi che gli rimangono di vantaggio, non pochi, ma neanche così tanti, di sicuro non aiutano a schiarire le idee.
In confusione sembra essere anche il meteo svedese, che dopo settimane di bel tempo sorprende tutti e comincia ad omaggiare pubblico ed equipaggi con nevicate che non fanno altro che rendere ancora più scivoloso il fondo ghiacciato, e più intrigante il finale di gara.
Makinen ci prova fino all’ultimo e al controllo stop dell’ultima prova registra di aver rosicchiato ancora qualcosa a Gronholm, ma non abbastanza. Il finlandese di Peugeot, che ha tagliato il traguardo qualche minuto prima, ha conservato 7 secondi preziosi sul connazionale, e tanto basta per regalare un sospiro di sollievo a Provera e agli uomini del leone rampante.
Completa il podio McRae, che regola Radstrom in volata proprio all’ultima prova, mentre Burns artiglia i primi punti della stagione finendo quinto.
La prima vittoria in carriera di Gronholm coincide con il ritorno alla vittoria di Peugeot dopo l’ultima affermazione datata 1986, con Timo Salonen, sulla 205 T16 Evo 2. E’ la prima di una lunga serie di affermazioni che porteranno a due titoli piloti (2000-2002 con Gronholm) e a tre titoli costruttori consecutivi (2000-2001-2002 sempre con la 206 WRC).