WRC Monte-Carlo Day 1 | Neuville “Ho cercato di leggere la strada”. Ogier “Nessun rischio”. Tanak “Contento di esserne uscito vivo!”

Il battesimo coreano si è compiuto. Il numero #8 sulle fiancate, ma che è un 1 per il titolo che porta in dote dal 2019, ha concluso la prima mini-tappa dell’88mo Rallye Monte-Carlo: Ott Tanak ha iniziato a prendere le misure della sua nuova Hyundai i20 (e degli spettatori francesi):

Sono contento di essere qui. Molto più insidiosa di quanto mi aspettavo. Con il fumo delle torce degli spettatori non si vedeva niente.

Il dazio da pagare prima del meritato riposo è uno di quelli salati: 25 secondi in una quarantina di chilometri. L’azzardo di 3 gomme Soft sperando nelle strade più asciutte non ha sortito l’effetto sperato.

Infatti all’altro lato dell’Asia (ma a un tiro di schioppo dalle piste da sci di Isola 2000) il signor Sebastien Ogier imbriglia con cautela la Toyota Yaris sulle placche di verglas della PS2:

Non ho fatto follie, vedremo cosa faranno quelli dietro con i chiodi. Non abbiamo preso rischi, avremmo potuto andare più forte ma il rally è ancora molto lungo

Chi non ha cambiato casacca sembra essere stato il più pazzo di tutti. Thierry Neuville arriva nelle Alpi Marittime con il dente avvelenato dell’insofferenza di avere la ‘cenerentola‘ del parco assistenza come compagno di tendone: e allora stacca il cavo di alimentazione della ragione e rifila quasi mezzo minuto ad uno che di ‘stelle’ ne ha tre ricamate per ogni spalla:

Condizioni molto insidiose. Ho provato a leggere la strada al meglio e a non prendere rischi. Sono contento della mia scelta di gomme, ho perso un po’ di tempo nella prima ed ho ripreso qui

Nel 2015 monsieur Loeb (+51 sec. per la cronaca) nel giovedì notte fece qualcosa di simile per poi aprire una ruota l’indomani. Ma non importa, averne di piloti che spengono la centralina ogni tanto. Di notte. Sul ghiaccio. E con le slick.

Copyright: HMSG Hyundai Motorsport