Wrc: niente numero 1 al via del 2020 per la prima volta nella storia
Interessante dato statistico alla vigilia della 48° edizione del mondiale
E’ una tradizione, un simbolo di supremazia e di rimembranza verso quanto fatto e costruito nei dodici mesi precedenti agonistici. O forse sarebbe meglio dire, era. Si, perché se una volta il tanto agognato numero uno costituiva un simbolo indiscusso per il campione in carica, ora il rapporto tra i campioni del mondo ed il “number one” non è esattamente dei più idilliaci.
Ed i rally non fanno certo eccezione. Per la prima volta nella lunga storia del campionato del mondo, il 2020 si aprirà infatti senza il numero uno al via sui finestrini di una vettura concorrente. Dopo la conquista dello storico mondiale nel 2019, Ott Tanak si presenterà al via della stagione della conferma mantenendo il suo numero 8, questa volta esportato sulle portiere della Hyundai i20 Wrc. Questo in virtù del cambio di regole adottato lo scorso anno su questo tema, con i piloti liberi di scegliere i propri numeri, anche nel caso del campione del mondo. Nel caso dell’estone l’1 è stato quindi “disertato”, mettendo fine a sei anni consecutivi con il numero del campione assegnato a Sebastien Ogier.
Una scelta, quella della federazione riguardo al mondiale rally, che ha seguito di pari passo quella già adottata un paio di stagioni prima in Formula 1. Anche in questo caso tutti i piloti possono fare affidamento su un numero a loro più caro, ed anche qui l’1 è fermo ai box da parecchio tempo. Lewis Hamilton ha infatti un legame molto stretto con il suo 44, mentre è diverso l’esempio adottato in Nascar. Nella celebre serie americana i piloti scelgono infatti un numero che poi solitamente mantengono pet tutto il corso della carriera. Un po’ come accade nelle moto, dove i vari 46 e 93 l’hanno fatta da padrone negli ultimi tre lustri.