Dakar 2020 – Sainz di nuovo su tutti
Mentre Peterhansel e Al-Attiyah si perdono, il madrileno porta a casa un'altra tappa e "mezza Dakar"
Doveva essere una delle prove più ostiche di questa Dakar e in effetti difficile lo è stata davvero. Così difficile che, già durante il briefing mattutino, i piloti erano stati avvertiti della presenza di dune tagliate molto pericolose che potevano nascondere dei dislivelli notevoli.
Ne sa qualcosa Fernando Alonso, arrivato velocissimo su una delle prime dune e apparentemente innocua ma che nascondeva un dislivello altissimo, con conseguente capottamento multiplo, senza grossi danni ma anche senza parabrezza, cosa non di poco conto in una corsa come la Dakar e per giunta in una tappa marathon. Per chi fosse digiuno di Dakar, la tappa marathon consiste nel divieto di assistenza una volta giunti al bivacco. Ovviamente i piloti possono agire sulla vettura ma non possono farsi assistere dai meccanici e non possono usare i ricambi della loro assistenza. Quindi, a meno che qualche pilota non abbia con sé in macchina un parabrezza di scorta, dovrà farne a meno anche per tutta la tappa di domani!!
Ancora peggio è andata, sulla stessa duna, al russo Roman Starikovich e al suo navigatore Bert Heskes: arrivati in pieno come se non ci fosse un domani, hanno saltato che nemmeno i cugini Duke con il generale Lee avrebbero osato tanto! Nonostante l’atterraggio perfettamente in sincrono sulle 4 ruote, che gli avrebbe assicurato una medaglia ai campionati di tuffi, questo volo dal terzo piano ha avuto serie conseguenze, tanto che i due sono stati evacuati in elicottero direttamente in ospedale. Non abbiamo al momento notizie certe ma speriamo ovviamente che non si tratti di niente di grave.
L’altissimo numero di incidenti durante questa prova ha portato ad impegnare tutti gli elicotteri presenti e questo, unito all’arrivo di una tempesta di sabbia, ha convinto gli organizzatori ad interrompere la tappa poco dopo la metà del percorso, con il relativo spostamento di tutta la carovana fino al bivacco in regime di trasferimento.
Durante le prime due ore circa di gara, sia Stephane Peterhansel che Nasser Al-Attiyah si sono persi, favorendo il ritorno di Carlos Sainz, vincitore di giornata e tornato a guidare la classifica con un margine interessante, soprattutto alla luce del fatto che mancano due giorni alla chiusura delle ostilità. Mentre Peterhansel e Al-Attiyah si sono dovuti accontentare rispettivamente del decimo e diciassettesimo posto, i due gradini più bassi del podio se li sono aggiudicati Jakub Przygonski e Giniel de Villiers. L’ex motociclista polacco dimostra ancora una volta le sue indubbie capacità velocistiche mentre l’esperto “spingbock” ha potuto sfruttare le sue doti di navigazione per agguantare il podio della giornata.
Nella assoluta guida Sainz con 8 minuti e 10 su Al-Attiyah e con 8 e 26 su Peterhansel, seguono Al Rajhi e Terranova ma con distacchi di 40 e 57 minuti.
La tappa annullata ci da modo di dare spazio anche agli equipaggi italiani, che solitamente sono ancora sul percorso mentre scriviamo. Rimangono caparbiamente in gara Schiumarini e Gaspari che, nonostante un paio di giornate con enormi problemi tecnici alla guarnizione di testa e al cambio del loro Pajero R Team, occupano una ottima 53esima posizione assoluta. Hanno invece dovuto abbandonare l’evento principale Marco Carrara e Maurizio Dominella, alla presa con insormontabili problemi già sulla prima tappa. Ma se la partita per la classifica finale è finita subito, l’equipaggio ha comunque potuto continuare grazie alla Dakar Experience (una sorta di super-rally) togliendosi anche la soddisfazione di portare a casa delle discrete prestazioni velocistiche.
Domani penultima tappa, da Shubaytah a Haradh con 379 chilometri cronometrati, promette emozioni e terreni simili a quelli incontrati oggi, quindi dune e sabbia. Sarà probabilmente l’ultima possibilità di vedere scossoni nella classifica assoluta. Facile prevedere un Sainz che andrà a marcare stretto i suoi due rivali, i quali a loro volta dovranno provare il tutto per tutto.
Foto credit: A.S.O DPPI F.Gooden – A.S.O DPPI F.LeFloch – Franco Iannone