Alfredo “Dedo” De Dominicis: “Vi racconto le N5 dopo averle studiate per tanto tempo”
Intervista esclusiva con il driver teramano che ha contribuito a portare in Italia le nuove vetture
Dopo un periodo di grande lavoro siamo riusciti ad intercettare Dedo per farci raccontare ancora meglio la novità 2020 per i nostri rally: l’avvento delle vetture N5 che al Prealpi hanno mosso i primi passi.
C’è tanta curiosità e voglia di saperne di più e nessuno meglio di Alfredo poteva darci maggior chiarezza.
Una stagione all’insegna delle nuove esperienze. Macchina diversa, nazione diversa. Ci faresti un riassunto della tua stagione e il relativo bilancio “a bocce ferme”?
E’ stata una stagione bellissima per me che dal 2011 non ho fatto piu di 2 gare l’anno. Partecipare ad un intero campionato ti permette di avere una marcia in più e di goderti davvero quello che fai.Ho corso nel campionato Spagnolo, l’equivalente del nostro CIR, innanzitutto perchè sono stato stregato dalle auto N5 che offrono il piacere di guida e l’immagine di una R5 ai costi di un Gr.N, poi giudico molto bella la formula di 4 gare su asfalto e 4 su terra, in alternanza percui è necessario essere completi. Infine il fatto che le gare su terra prevedono 1 solo passaggio in ricognizione mi piace molto e devo dire che sono state quelle dove riuscivo ad essere il più veloce. Siamo stati sempre protagonisti e siamo passati al comando a settembre dopo il Rally Princesa de Asturia ad Oviedo. Poi nella gara successiva su terra nella PS4 la rottura della sonda lambda ha fatto ammutolire la nostra Clio e ci siamo dovuti ritirare. Abbiamo perso il campionato proprio nel giorno in cui avremmo potuto fare la differenza. Peccato. Alla fine ci siamo classificati 3° nella N5Cup e 6° assoluti nel campionato Spagnolo. Ho vissuto emozioni indimenticabili in 8 gare mai viste prima.
Parliamo di Spagna e di differenze con i nostri campionati: quali sono le maggiori evidenze che hai riscontrato e come ti sei trovato?
Le differenze non sono abissali. Le gare sono simili ma sia io che i miei navigatori abbiamo notato un minore livello di attenzione alle norme di sicurezza e nell’allestimento delle prove. Ottimo sistema di iscrizione alle gare e verifiche documenti. Su terra la norma delle ricognizioni credo proprio che venga rispettata: i percorsi cambiano e vengono tenuti segreti; i piloti devono riscrivere le note anche se hanno partecipato alle precedenti edizioni. Vengono fatti controlli. Sull’asfalto invece si può provare liberamente per 2 giorni, ma qui il malcostume che conosciamo in Italia, per loro stessa ammissione, esiste anche in Spagna e infatti io, che facevo i soli passaggi consentiti, rispetto agli altri non sono riuscito ad essere veloce come su terra.
Durante la nostra intervista live abbiamo parlato tanto di queste nuove macchine che hai utilizzato e che ora, grazie al tuo grande impegno, arriveranno anche nel nostro campionato. Aldilà delle differenze tecniche, cosa ti fa pensare che possano essere una nuova grande opportunità per il rallysmo di casa nostra e per i rally in generale?
Io osservo queste auto da quasi 10 anni quando furono ideate in Argentina. Provai anche ad andare a correre là per provarle ma non ci riuscii. Quando un paio di anni fa mi accorsi che erano state introdotte anche in Spagna decisi di partecipare al Rally di Madrid e me ne innamorai. Sono bellissime esteticamente, molto robuste, molto economiche sia nell’acquisto che nella gestione, al pari di un nostro Gr.N. Permettono di provare sensazioni quasi uguali a quelle di una R5 e le considero davvero perfette per i giovani prima di fare il salto definitivo alla categoria maggiore. Sono molto propedeutiche e avendo un motore quasi di serie hanno una erogazione più facile da gestire, quindi chi non ha esperienza riesce a imaprare in modo progressivo. Sono perfette anche per dei gentlemen driver e per chi oggi corre con le S2000.Per ora ACI SPORT, con grande lungimiranza ed apertura mentale, ha accettato la proposta di Alberto Pirelli di ammetterle in via sperimentale al Raceday. Non so se ci sarà un futuro in Italia ma considerando quanto sono state apprezzate e pubblicamente lodate da preparatori e piloti, un pò lo spero.
Senza entrare troppo nel tecnico dico che le “R4 Oreca Fia” e le “N5” sono 2 progetti diversi e con diverse finalità. Le “R4 Oreca Fia” sono state introdotte nella speranza di coinvolgere nuovi costruttori come è successo in Finlandia con MINI. Hanno omologazione internazionale e quindi possono essere usate ovunque. Sono tecnicamente molto ben fatte e sono anche molto vicine alle R5 (mi risulta da 0,6 a 1 sec/km). Costo di acquisto di circa 185.000, costo di esercizio (non di noleggio!) circa 40 euro/km. Io se fossi nella FIA gli farei farei un ultimo step evolutivo per equipararle alle R5 come prestazioni e farle esplodere commercialmente. Le auto “N5” invece per adesso hanno omologazione solo nazionale spagnola, finlandese, argentina e danese. Sono un prodotto che si pone l’obiettivo di avere bassi costi e di sostituire i vetusti Gr.N offrendo però la guidabilità delle auto di ultima generazione. Costo di acquisto di 130.000 sempre per una vettura nuova e costo di esercizio nella configurazione che abbiamo visto al Prealpi di soli 10 euro/km!! Se per capire vogliamo fare un paragone con il passato le R5 sono i nuovi Gr.A e le N5 sono i nuovi Gr.N.
Consiglieresti a qualcuno dei nostri di andare in spagna a fare un anno di esperienza come la tua?
Consiglio a tutti quelli che ne hanno la possibilità di andare a correre all’estero perchè è una esperienza di vita, non solo agonistica. A me è sempre piaciuto molto. Purtroppo la “N5 Cup” che io ho fatto quest’anno non verrà ripetuta ed è un peccato perchè c’erano anche molti soldi premi/gara che a me hanno aiutato parecchio. Ma comunque le auto di questa categoria potranno correre in tutte le manifestazioni spagnole.
Non ne ho idea in questo momento. Non credo di partecipare di nuovo ad un Campionato intero perchè con la mia scuola di guida sicura ho parecchio lavoro da gestire. Qualche garetta all’estero con le “N5” penso di tornare a farla. Ma anche in Italia mi piacerebbe prendere il via a qualche evento spot in R5.