Italia – Esclusiva con Roberto Mometti, storico navigatore lombardo
A tu per tu con uno dei decani dei co-driver tricolore che ci ha raccontato alcuni passaggi della sua carriera
Per chi ama i rally tricolore è impossibile non conoscere Roberto Mometti. Il co-equiper lombardo, più precisamente di Luino (VA) è uno dei decani delle note del nostro Paese, che in trentanni di carriera ha dettato le note ad alcuni dei più forti piloti del nostro Paese. Tra i più celebri Andrea Navarra, Felice Re, Simone Miele, Fabrizio Gallio con cui ha centrato i primi successi in carriera, Giovanni Raineri, Marco Bernardelli solo per citarne alcuni. Nelle oltre 520 gare disputate in carriera sono arrivati 18 successi.
Ciao Roberto, benvenuto su Rallyssimo. Prima di iniziare la nostra chiacchierata, ci racconti chi sei e come nasce la tua passione per i rally?
Ciao a tutti. Sono un grande appassionato di rally, dal lontano 1986 quando con mio cognato e mia sorella abbiamo iniziato a correre.
Partiamo dalla fine di questa stagione. Sei stato tra i protagonisti del Safari Classic Rally, gara disputata in Kenya con oltre 1600 chilometri di prove! Ci racconti questa bellissima avventura che hai affrontato con Eugenio Amos?
Anch’io vorrei partire dalla fine, dai ringraziamenti: in primis, Eugenio Amos, pilota con cui ho condiviso l’abitacolo in questa esperienza e che mi ha fatto il regalo del compleanno più bello, una esperienza UNICA. Poi una grande del rallysmo internazionale presente in questa occasione: Fabrizia Pons, straordinaria, un vero mito con una semplicità e un’umiltà eccezionale, senza di lei sarebbe stato difficilissimo. Passando alla gara, cosa dire? Unica e meravigliosa. Un mix di avventura e competizione condita con una buona dose di emozioni. Per me, un’esperienza da fare almeno una volta nella vita.
Torniamo indietro nel tempo alla stagione 1995, Rally Autoconsult, cosa ti viene in mente?
Un gran bel ricordo! La vittoria con Fabrizio Gallio, con la Delta di BOLDETTI. E’ un ricordo particolare e privato, di una giovane coppia di appassionati e amici che in quell’occasione hanno fatto da apripista con una Ford Escort bianca.
Sei uno dei decani dei navigatori in Italia dagli anni’90 ad oggi. Cosa è cambiato (e come) il metodo di preparare le gare?
Si da allora è cambiato un po’ tutto, dalle auto ( e di conseguenza) anche alla preparazione delle gare. Ma è corretto, nella vita si evolve e questo succede anche nelle nostre passioni. Poi con la tecnologia che oggi abbiamo a disposizione, tanto del lavoro di un navigatore dell’epoca viene reso più efficacie.
Tra i tanti piloti a cui hai dettato le note troviamo Andrea Navarra (1992) agli inizi di carriera. Che ricordi hai di quell’annata e di Andrea?
Ho il ricordo di un ragazzo stupendo, un vero talento, che ha avuto l’umiltà di farmi salire in auto con lui. Con Andrea ho imparato molto nonostante la sua giovane età.
Hai corso con diversi giovani piloti, quanto è difficile ma stimolante allo stesso tempo correre con un ragazzo che si sta affacciando a questa disciplina?
La difficoltà maggiore è quella di comprendere le loro intenzioni che, logicamente, non possono coincidere sempre con un “vecchietto” come me. Ma il piacere e l’entusiasmo che ti trasmettono è qualcosa di veramente piacevole.
Nelle ultime stagioni hai corso con Simone Miele nel CI-WRC. Come è nato questo equipaggio?
Correre con Simone è per me un onore. L’equipaggio è nato già molti anni fa, grazie a un amico comune (Paolo Piras) che mi ha proposto a Simone. Con il tempo è cresciuto come pilota, raggiungendo oggi una maturità tale per cui posso dire che potrà fare una bella carriera.
In questi 30 anni di carriera hai mai avuto qualche rimpianto su qualche decisione presa??
Errori ne ho commessi tantissimi, ma anche questi mi hanno aiutato a “crescere” nella mia passione. Nessun rimpianto assolutamente, ogni scelta mi ha permesso di crescere.
Negli ultimi anni stanno aumentando i corsi di formazione (ed aggiornamento) per Navigatori. Segno che anche nella mentalità qualcosa sta cambiando…
La formazione, gli aggiornamenti sono alla base della crescita, quindi è la normale evoluzione. Certo che la mentalità sta cambiando come anche l’ambiente, le auto e la tecnologia che si ha a disposizione. È un’evoluzione naturale che fa parte della vita quotidiana ed è giusto che ci sia, ben venga.
Ad un giovane che vuole avvicinarsi al ruolo di navigatore che consigli vuoi dare?
Cosa posso dire? Posso consigliare di avere una sana voglia di far parte di questa passione, lavorando e avendo l’umiltà di crescere giorno dopo giorno. Sapessi quante cose mi insegnano tutti, ogni giorno…
Siamo quasi nel 2020…cosa ti riserverà il nuovo anno?
Sicuramente, mi piacerebbe ricevere tante emozioni sane e la possibilità di stare con le persone che mi fanno star bene. Vorrei augurare Buone Feste a tutti e un 2020 sereno!
Grazie del tempo dedicatoci e buone feste! Alla prossima Roberto!