Il rally di casa e una Clio S1600: la bella storia di Andrea Da Lozzo
Un sogno realizzato di un ragazzo qualunque, tra passione e sacrifici
I protagonisti dei rally sono i campioni, i Sébastien Loeb e i Carlos Sainz. Gente che sa il fatto suo e che ha costruito le proprie fortune in termini di carriera correndo per lo più in eventi blasonati. Sanremo, Monte Carlo, Mille Laghi e chi ne ha più ne metta.
Tutto vero. Ma se i rally sono divenuti nel tempo lo sport della gente non è soltanto grazie alle gesta dei campionissimi.
Ogni weekend infatti ci sono migliaia di ragazzi e ragazze qualunque che si mettono in gioco per inseguire i propri sogni e alimentare quella che è una passione maledetta e impossibile da soffocare se ti scorre nelle vene fin da bambino.
E allora vi racconteremo oggi la storia di Andrea Da Lozzo, classe 1992 con già un buon numero di partecipazioni sulle spalle. Il torinese mastica rally praticamente da quando è nato, quasi fosse un vizio di famiglia, e da sempre sogna di presentarsi ai nastri di partenza della gara di casa su una macchina non propriamente alla portata di tutti.
Da qualche hanno è possessore di una bellissima 600 Kit, un esemplare di quelli “giusti” marchiati dall’allora gloriosa Fiat Auto Corse, e con essa vince per la prima volta la classe d’appartenenza. Succede che poi quel sogno così grande prende sempre più forma e Andrea riesce finalmente a sedersi in quell’abitacolo che gli fa tremare i polsi solo al pensiero.
Ci sono riuscito! Ho esaudito il mio più grande desiderio: correre sulle strade del Castiglione Torinese a bordo di quella Renault Clio S1600 dal culo blu by Balbosca. Sedermi lì sopra è stato per me qualcosa di incredibile, quasi piango dall’emozione se ancora ci penso. A differenza del Piemonte 2018 dove ho debuttato su quel mostro giallo, questa volta me la sono goduta pienamente e anche qualche tempo interessante è uscito. Sfrecciare sulle strade che percorro ogni giorno sapendo che a bordo strada mi aspettavano amici e familiari è stata una sensazione ineguagliabile e non smetterò mai di ringraziare chi mi ha permesso tutto ciò.
Una bella pagina sportiva insomma, scritta da un ragazzo dal cuore d’oro e che ci ha ricordato, qualora ce ne fosse stato ancora bsogno, che i rally non sono fatti soltanto di macchine ma anche di persone.
Photos: Stefano Pistoresi / Marco Roncaglia