Le sorti del CIR: come finirebbe?
Proviamo a fare chiarezza su quanto accaduto ieri, e su quanto potrebbe accadere nelle prossime ore
Lo meritavano tutti i e quattro questo campionato, ma alla fine sembra che di tutto il CIR 2019 rimarrà memoria solo per gli eventi antisportivi che per le prestazioni degli equipaggi.
Avete letto qui su Rallyssimo le dichiarazioni, senza mezzi termini, del patron di Orange 1, e allo stesso modo Rox ieri aveva pubblicato la ruota forata e già “piombata” per l’invio a Roma in Federazione.
Adesso, quello che un po’ tutti si chiedono è: che succederà? quali sono le ipotesi possibili?
Difficile stabilirlo a priori, perché ovviamente non sappiamo né esattamente cosa contengono gli esposti di Citroen e di Orange 1 né come si svolgerà l’istruttoria da parte degli organi competenti.
Tuttavia possiamo fare delle ipotesi basandoci sui dati che abbiamo, ai precedenti e ponderando alcuni rumors.
Prima ipotesi
La prima ipotesi, ma anche la meno probabile, è l’invalidamento di tutta la gara. le motivazioni per cui si potrebbe arrivare a questo sono che, oltre a quanto successo a chi lottava per l’assoluto, ci siano stati atti antisportivi anche nelle altre categorie, così come riportato almeno da una scuderia sempre su Facebook. Tuttavia questo sarebbe un colpo durissimo per l’immagine del Tuscan Rewind e per la federazione tutta e, onestamente, non pensiamo che qualcuno a Roma abbia voglia di fare harakiri (o “Seppuku” per i puristi del giapponese).
Seconda ipotesi
La seconda ipotesi è l’invalidamento del secondo e terzo passaggio sulla “Torrenieri – Castiglion del Bosco”, epurando dalla gara i tempi di queste due prove, il risultato finale vedrebbe primo Campedelli con un tempo di 40’36.8, seguito da Scandola con 40’39.4. A seguire Rossetti con 40’44.4, Basso con 40’47.8 e a chiudere il quintetto Crugnola con 40’50.5.
Questo consegnerebbe la vittoria al duo Campedelli – Canton, ma sarebbe una vittoria di Pirro (il re… non il pilota) in quanto senza le due prove “lunghe”, il rally non raggiungerebbe il 75% del chilometraggio e quindi, da regolamento, i punti assegnati verrebbero dimezzati.
Quindi 7,5 al primo, 6 al secondo, 5 al terzo e così via, da rimoltiplicare per il coefficiente della gara che è 1,5 e poi ponderare il tutto con il discorso degli scarti (sembra tratto dalla sceneggiatura del film “Vieni avanti cretino” ma è tutto vero!).
Mi sono messo a fare i conti e, dopo non pochi calcoli e imprecazioni, il risultato sarebbe questo: Basso 94,5 e Campedelli 80.
Ma attenzione perché, parafrasando Alessandro Borghese: nulla è ancora deciso! C’è la regola degli scarti che può confermare o ribaltare il risultato! In questo caso infatti: Basso dovrebbe scartare 8 punti e finirebbe con 78, Campedelli scarta solo uno 0,75 e vincerebbe con 79,25 punti e qualcosa.
Questa teoria, a mio modesto parere, è molto più probabile della prima, tuttavia ci troveremmo in testa nella classifica finale della gara 2 piloti, Campedelli e Scandola, che si sono ritirati, creando un’anomalia e un precedente importante.
Terza ipotesi
La terza ipotesi è più in stile WRC: nessuna prova annullata ma un “notional time”, un tempo virtuale calcolato in base al passaggio precedente e alla velocità degli altri concorrenti, assegnato sulla prima Torrenieri a Campedelli e sulla seconda a Rossetti.
In questo caso Campedelli risulterebbe comunque non classificato (essendosi ritirato sull’ultima prova), la gara probabilmente andrebbe a Rossetti e con questa anche i 22,5 punti della vittoria, mentre a Basso, secondo, toccherebbero 18 punti. Con il gioco degli scarti la classifica finale sarebbe Basso campione con 87 punti, davanti a Rossetti secondo con 84.
In questo caso cambierebbe il vincitore della gara, ma non cambierebbe il campione italiano. “Che tutto cambi perché nulla cambi”, chissà se Tomasi da Lampedusa pensava al CIR mentre scriveva il Gattopardo…
Infatti questo è uno scenario che permetterebbe alla Federazione di modificare i risultati della gara, ma senza cambiare il risultato del campionato.
Queste sono, a mio modesto parere, le tre ipotesi più probabili, ma ce ne è anche una quarta, ovvero che semplicemente da Roma nessuno ravveda gli estremi per prendere dei provvedimenti perché in fondo va tutto bene così no?
In ogni caso, a meno dell’ipotetica individuazione delle responsabilità dirette di una squadra o di un concorrente (che al momento, lo ribadisco, non ci sono), tutti i calcoli dicono che il vantaggio di Giandomenico Basso prima del Tuscan sia determinante per l’assegnazione del titolo.
Quello che posso dirvi è che il CIR e tutto il movimento ci esce male in tutti i casi e spero veramente che quanto accaduto possa essere la scintilla di una nuova “epoca della ragione” nel rallysmo italiano a tutti i livelli.