Ogier e la Citröen, l’anno nero per il rallismo francese
Un 2019 da dimenticare per la Francia dei Rally, dal mondiale piloti al ritiro della casa del double chevron
Era nell’aria. Sì, da giorni si rincorrevano notizie dalla Francia di un eventuale ritiro della Citröen dal Mondiale Rally. E poi in un tranquillo mercoledì di metà Novembre arriva il comunicato, l’ufficialità: Citröen non sarà della partita nel prossimo mondiale.
Parole forti, parole che fanno effetto nel cuore degli appassionati che con la casa del double chevron hanno imparato ad emozionarsi con le vittorie di tanti dei migliori interpreti della disciplina. Ma dal comunicato stampa emesso qualche ora fa si evince come sia stata una decisione dettata anche dal fatto che Séb Ogier ha scelto altri orizzonti per concludere la sua carriera. Ma poco importano in questo momento le incomprensioni e quello che è successo tra le due parti. Il dato di fatto è che perdiamo una delle più importanti case dell’ultimo decennio del rallismo mondiale in un’annata che ha visto una battuta d’arresto, dopo anni di predominio, del rallismo francese.
Ebbene, dopo che Ott Tanak ha fermato il dominio transalpino dopo sedici anni, qualcosa già suonava strano, qualcosa a cui non eravamo abituati. E poi, dopo poche settimane, la notizia irrompente del ritiro di Citröen.
Nulla di castastrofico, il prossimo anno Ogier cercherà nuovamente la competitività su una macchina probabilmente più all’altezza. Allo stesso tempo il vivaio propone già un paio di giovani piloti interessanti che anche senza la presenza della casa francese nella massima serie, avranno sicuramente le loro possibilità. Ma intanto qualcosa quest’anno non ha girato nel verso giusto in quel binomio tutto francese.
Ma i francesi li conosciamo, sanno rialzarsi. E non ci stupiremo se tra un anno saremo qui a raccontare tutta un’altra storia.