Se anche Sgarbi demonizza i rally….
Il critico d'arte solleva la polemica dopo l'evento benefico nel trevigiano
Non lo scopriamo di certo oggi che i rally non abbiamo una buona reputazione agli occhi dei non appassionati. Nei mass media se ne parla principalmente quando si può legarli ad episodi di cronaca nera e, nell’ideale comune, impera la sensazione che si tratti di qualcosa di invasivo, pericoloso e poco rispettoso di tutto quello ciò che circonda il “campo di gara”.
L’ultimo episodio è di neanche un giorno fa, quando a puntare i riflettori sui rally è stato il critico d’arte, politico e personaggio televisivo Vittorio Sgarbi con un post su Facebook che riportiamo integralmente.
https://www.facebook.com/121157734607309/posts/2763440520379004/
Viene sottolineato in modo chiaro come tutto fosse perfettamente autorizzato ed approvato dalle istituzioni locali. Quello che non viene riportato nel post (ma fortunatamente gli utenti lo riportano nei commenti) è che non si è trattato di una gara di rally qualunque ma dello Scopel Day, una giornata con scopo al 100% benefico e il cui ricavato è stato devoluto all’Associazione Via di Natale, Centro Oncologico di Aviano. Noi stessi avevamo raccontato con piacere la buona riuscita dell’evento in questo articolo.
Una giornata piacevole con il motorsport a farsi carico di raggiungere obiettivi di interesse comune, portando tante persone sul luogo ed esaltando la bellezza della Chiesa della Santissima Trinità del Canova in scatti affascinanti in cui risulta evidente il rispetto per il patrimonio artistico e culturale.
Naturalmente il nostro parere è di parte ed abbiamo il totale rispetto del parere di chi oggi è uno dei massimi critici d’arte mondiali, capace di emozionare in ogni descrizione di qualunque opera.
Tuttavia ci piacerebbe si provasse a guardare un po’ più in la delle apparenze, comprendendo che il rally non è quello sport brutto e cattivo che tutti raccontano. È in grado di portare le persone dove non andrebbero di solito, creare indotto in zone meno battute e regalare scatti che stimolino la curiosità di tanti altri. Facendo pure del bene.
E quanto ai segni sull’asfalto, basterà la prima pioggia a riportare tutto alla “normalità”.