Stefano Albertini è uscito dal CIR e nessuno pare essersene accorto
Ha fatto il Casentino e non si è iscritto agli ultimi due eventi del CIR: fine del piano di rilancio?
Diciamoci la verità fin da subito: speravamo in qualcosa di molto diverso. Quando ad inizio stagione è stato annunciato il ritorno di Stefano Albertini nei ranghi del campionato italiano rally, abbiamo pensato tutti che si fosse finalmente presentata quell’occasione mancata di cui tanto si parlava ai tempi di Peugeot. Una bella storia che in testa ognuno di noi si era già costruito: lui che torna e dimostra che forse valeva la pena scommetterci più forte qualche anno addietro.
In realtà oggi ci troviamo davanti ad una realtà ben diversa e tutta da interpretare.
Mentre era abbastanza normale mettere in conto che non si sarebbe presentato in Sardegna (non è mai stato un terraiolo e comunque si trattava di una trasferta dai costi importanti per un progetto privato), al Rally di Roma Capitale poteva essere sicuramente preso in considerazione tra i possibili outsider vista la sua confidenza con gli asfalti tecnici. E invece nell’elenco iscritti il suo nome non è comparso e ci hanno fatto caso davvero in pochi.
Certo qualche segnale comunque c’è stato: l’iscrizione al Casentino che alcuni hanno provato a far passare come un allenamento, in realtà lasciava presagire al ritorno ad una realtà in cui Stefano è sempre stato legato e in cui si è trovato molto a suo agio. Del progetto di ritorno nel CIR non si è mai saputo molto e magari era già previsto.
L’ipotesi potrebbe essere quella del “vediamo come vanno le prime e poi decidiamo sul resto” e siccome le prime non sono andate poi troppo bene, la strada è tornata ad essere quella delle passate stagioni. Dodici punti in tre gare su asfalto e settimana posizione in classifica difficilmente potevano essere l’auspicio migliore per il progetto. Ma sono appunto solo ipotesi che facciamo sulla base dei pochi elementi a nostra disposizione e sulla base dell’unico dato di fatto che oggi possiamo riscontrare.
Sicuramente a goderne potrebbe essere una serie come l’IRCup che, perso Luca Rossetti, aveva bisogno di un nome illustre che elevasse il rango iscritti di un campionato che aggiunge di anno in anno gare sempre più belle e ricche di fascino.
Di certo c’è che ci dispiace di non vedere Stefano a Roma a giocarsi un palcoscenico internazionale in cui potrebbe tranquillamente stare. Per giocarsi le sue chance e per dimostrare finalmente quelle doti che non hanno trovato mai le giuste condizioni per essere espresse fino infondo.