Wrc: Toyota, e l'”incubo” riaffiorato dell’affidabilità
Weekend difficile in Argentina per Makinen e soci, con il problema affidabilità che è tornato attuale
Per vincere non serve essere solo i più veloci. Una frase che calza a pennello con la disciplina rallystica, ed in questo mondiale 2019 in particolare, anche con la situazione del team Toyota Gazoo Racing dopo il Rally d’Argentina.
La squadra diretta da Tommi Makinen ha visto sfumare le sue possibilità di vittoria nel corso della ss14 della gara sudamericana, quando Ott Tanak ha patito un guasto tecnico che lo ha costretto a parcheggiare la sua Yaris a bordo strada. Secondo le prime analisi sarebbe stata la batteria a causare lo stop, con probabile interessamento anche dell’alternatore. Logica la frustrazione del pilota estone, costretto ad uno zero (tramutato poi in un ottavo posto) molto pesante in ottica mondiale:
E’ stato un fine settimana molto frustrante per via del guasto che ci ha fermato sulla ss14. Stavamo andando forte ma non siamo riusciti a portare a casa un risultato di rilievo. Abbiamo molto da migliorare.
Con questo epilogo Tanak è scivolato a -28 da Neuville in campionato, mentre Toyota ha lasciato punti importanti per strada anche con Kris Meeke e Jari-Matti Latvala. Il primo ha infatti perso il podio sia per la penalità di 10 secondi per il controverso episodio del bivio nella ss11, che per problemi di forature nella prima tappa. Il finlandese, nonostante una buona posizione di partenza, ha mostrato un buon passo solo nel finale, dopo aver accusato anch’egli guai nella prima tappa. Ad esso vanno aggiunti anche gli inconvenienti allo stesso Meeke con la terza marcia del cambio nella prima tappa e quelli, sempre legati alla trasmissione, che hanno indotto Tanak a commettere un errore nell’ultima speciale della prima frazione.
Un bilancio tutt’altro che incoraggiante dunque per Toyota, che da inizio stagione – per un motivo o per l’altro – non è mai riuscita ad esprimere per intero il suo potenziale. La Yaris si è spesso dimostrata la vettura migliore del lotto anche in questo 2019, ma senza la possibilità di concretizzare i risultati (eccezion fatta per la vittoria di Tanak in Svezia). Oltre a ciò è riemerso un grosso problema che aveva contraddistinto l’inizio di stagione passata, condizionandone anche il proseguo: l’affidabilità. Non è difficile, infatti, immaginare come sarebbe finito il mondiale 2018 senza alcuni dei primi zeri accumulati da Tanak nelle prime gare.
Un aspetto che si sta replicando in questa stagione, seppur in piccole entità. I punti lasciati per strada sono però già parecchi. Soprattutto se consideriamo il fatto che con un risultato in Argentina Tanak avrebbe potuto essere lì con Neuville anziché pagare 28 lunghezze. Necessaria dunque una reazione di tutta la squadra già dal prossimo Rally del Cile, perché se è vero che la stagione passata ci ha insegnato molto in termini di rimonte, il passo imposto da Neuville e Ogier non permette troppi passi falsi.