La Dakar lascia il Sudamerica: nel 2020 destinazione Arabia Saudita

L’organizzatore dell’evento ha dato la conferma ufficiale lunedì scorso, segnando ufficialmente la fine dell’era sudamericana iniziata nel 2009 dopo che la prestigiosa gara si è allontanata dal suo habitat naturale in Africa in seguito a numerose vicissitudini legate soprattutto alla sicurezza.

L’accordo con le autorità saudite, della durata di cinque anni,  offre una necessaria tregua finanziaria e mette una base solida dopo che nel 2019 si era dovuto ripiegare frettolosamente sul Perù dopo il ritiro tardivo di Bolivia e Cile.

David Castera, direttore del rally Dakar da marzo, ha commentato:

È un vero piacere dover creare una gara in una geografia così monumentale e adeguata ai percorsi più audaci. C’è una grande varietà tra cui scegliere: lo sport, la navigazione, superando se stessi, saranno ovviamente amplificati in questi territori creati per i raid dei rally.

Il principe Khalid Bin Sultan Abdullah Al Faisal, presidente della Federazione dei motori dell’Arabia Saudita, ha aggiunto:

Ho sempre voluto partecipare alla Dakar e, poiché non ho avuto l’opportunità di realizzare questa ambizione, sono ora coinvolto nella realizzazione di un sogno ancora più grande: avere la Dakar in Medio Oriente per la prima volta.

Prosegue poi Castera che ammette il ruolo essenziale del principe saudita:

La visione e il sostegno di Sua Altezza il Principe Muhammad Bin Salman e la fiducia del Presidente dell’Autorità Sportiva Generale, Abdul Aziz Bin Al Turki Al Faisal, sono state le chiavi che ci hanno permesso di ottenere i diritti per organizzare un evento di tale portata.

Promettiamo nuove sfide ai concorrenti disegnando scenari nel maestoso e misterioso deserto di Rub al-Khali: la diversità dei terreni e l’ambiente naturale del paese condurranno i concorrenti a vivere un’esperienza unica.

L’ASO rivelerà ulteriori dettagli del Rally Dakar 2020 il 25 aprile ad Al-Qiddiya, vicino alla capitale saudita di Riyadh.