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WRC – Ad un passo l’accordo per l’ingresso del Japan WRC nel 2020
La fumata bianca per il Giappone tappa mondiale è vicina!
Continua la bagarre sulla questione calendari. Come già spiegato in diversi articoli i fronti sono due. Sul primo organizzatori Europei, buona parte dei piloti ed alcuni team che non vedono di buon occhio l’ingresso di nuove gare extraeuropee, dall’altra FIA e promoter smaniose di conquistare nuovi mercati commerciali già dalla prossima stagione.
Chi parte ormai certo dell’ingresso nel calendario 2020 è il Japan WRC. Per il ritorno del rally nipponico nel calendario iridato, mancano ormai solo le classiche formalità burocratiche.
Nel weekend appena trascorso Oliver Ciesla, promoter del WRC, ha incontrato le autorità locali competenti. Una riunione dall’esito positivo, dove sono avvenute le firme dei relativi accordi, che prevedono l’ingresso della gara nel mondiale. Il Giappone, salvo imprevisti, sarà confermato il 14 giugno, data in cui si riunirà il World Motor Sport Council della FIA.
L’incontro tra Oliver Ciesla e Koji Furuya, responsabile per la promozione degli sport motoristici del paese del Sol Levante, ha fatto emergere qualche indiscrezione sull’evento che dovrebbe disputarsi nelle prefetture Gifu e Aichi, sull’isola di Honshu.
Entrambi i territori facevano già parte del percorso utilizzato nelle passate edizioni del Japan WRC (dal 2004 al 2010 con eccezione del 2009, in cui la gara non si disputò per via della rotazione).
Al momento non è stato svelato il fondo su cui si correrà la gara.
Con l’ingresso del Giappone in calendario, ne farà seguito il taglio di un evento europeo con conseguenti polemiche in merito.
Ma non finisce qui, sempre nel fine settimana Michelle Mouton è volata in Kenya per verificare come procedono i lavori in vista del Safari Rally, che punta forte al ritorno nel Mondiale.
Insomma il toto-calendario si fa sempre più complicato e i rapporti tra organizzatori Europei e FIA sempre più tesi e a coronare il tutto i team iniziano a farsi i conti in tasta per capire se riusciranno o meno a sostenere le trasferte extraeuropee fortemente costose…
