Auto da rally storiche: come riconoscere le vetture originali da quelle “fake”
Studio dei dettagli e un po' di ricerca sono alla base di questa attività che appassiona molta gente dei rally
Quando si parla di auto storiche da rally si accende sempre il dibattito su vetture “vere” o “fake” tra gli appassionati, sempre alla ricerca di quell’autenticità che tanto piace ai puristi. Perché se da una parte è vero che tanti si accontentano di una livrea ben riprodotta per farsi venire i brividi, tanti altri fedeli dei rally richiedono che ogni singolo bullone sia uscito dalla fabbrica per poter considera una vettura come storica. Ci siamo prima rivolti ad una nota azienda di Varese che tratta la vendita di auto usate in ambito commerciale e poi al nostro fido amico Lorenzo Tinozzi di Epic Rally Tribe per cercare di incrociare le informazioni ed ottenere una risposta quanto più plausibile possibile.
Ma cosa si intende per auto storica da rally finta?
Prendiamo ad esempio una Lancia Delta Integrale. La smontiamo tutta, metto dei rinforzi al telaio come faceva Abarth, monto lo stesso rollbar e lo saldo nello stesso modo. Insomma prendo tutte le componenti ufficiali, che sono facilmente reperibili sul mercato, relative anche al motore (pistoni, bielle, aspirazione, ecc….) conformi alla fiches dell’epoca. Lo stesso faccio con freni, sospensioni e tutto com’era la macchina originale. Insomma l’unica cosa che non la rende “vera” è il fatto di non essere uscita dalla casa madre. Si tratta di una “race replica”, una replica perfettamente conforme che non sarà sicuramente targata Torino ma qualche altra località che ha l’unico “difetto” di non essere passata per Abarth. Il caso della Delta è il più lampante e significativo per effetto della scocca di serie che ti permette “facilmente” di creare una Gruppo A piuttosto fedele, seppur si tratti di una replica conforme.
Se invece prendiamo una 037 stradale il discorso è identico a quello della Delta. Se parto da invece da una Beta Montecarlo Spider e faccio una 037 anche corrispondente e conforme alla fiches FIA, a cui metto tutte le varie componenti e rinforzi, resta comunque una macchina finta per effetto della base di partenza. Diverso è se agisco in modo radicale su cofano davanti e dietro della Beta Montecarlo e monto quelli della 037 “vera” a quel punto ho fatto una macchina al 100% finta e nemmeno una race replica poiché passo e carreggiata sono diverse ed è evidente anche all’occhio che la macchina non è uguale.
Analisi della targa e degli archivi storici
Un metodo “burocratico” per scoprire le vetture autentiche è l’analisi della targa, di solito la prima pratica che attua chi è interessato ad una vettura di questo tipo. Si parte da quella per cercare di risalire ai documenti, capire l’origine della vettura e ricostruirne i diversi passaggi storici. Per fare questo tipo di studio è sufficiente una normale “visura” al PRA, ossia ottenere informazioni riguardanti un determinato veicolo quali dati anagrafici, indirizzo e codice fiscale dell’intestatario, tipo di veicolo ed eventuali problemi che lo riguardano (ad esempio multe o fermi amministrativi). Questa si può richiedere sia agli uffici provinciali ACI del PRA, alle agenzie di pratiche auto e anche sul web tramite la banca dati PRA online.
Inoltre, per auto più “famose” e per una prima analisi più superficiale ma comunque rilevante esistono siti e database online molto curati che permettono di capire i singoli avvenimenti accadute alle macchine vere. Uno di questi è ewrc-results.com che ha una sezione specifica dedicata alle auto nella quale è possibile risalire a chassis, partecipazioni e anche se si tratta di una vettura fuori produzione, distrutta o semplicemente non più attiva.
Chiaramente avrete capito che serve una cultura automobilistica e conoscenza dei dettagli molto molto approfondita per riuscire a capire veramente a che tipo di macchina da rally usato siamo di fronte ma con tanti piccoli accorgimenti, un po’ di “occhio lungo” e uno studio appassionato dei dettagli possiamo arrivare al punto di capire se stiamo veramente mettendo le mani su quel gioiello sognato per tantissimo tempo.